Prologo

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Ho sempre amato viaggiare forse perché anche se non mi fosse piaciuto lo avrei dovuto fare lo stesso senza poter avere voce in capitolo.E bene si,sin da piccola sono stata abituata a non sostare per più di due o tre mesi in uno stesso posto invece di rimanerci come fanno tutte le famiglie normali,o almeno tutte quelle che non hanno un padre rappresentate di vendita che deve portare i prodotti della propria azienda in giro per il mondo a fiere,convegni o clienti esteri.Ma tornando a noi,che sbadata, non mi sono presentata mi chiamo Sophia Evans e sono una semplice ragazza di 19 anni alta,capelli castani e occhi marroni con alcune sfumature sul verde notabili al sole,con tanti pensieri che girano per la mia mente e tanti sogni nel cassetto.

  *si avvisano i passeggeri che il volo delle 12:30 per Londra sta per partire*  

Ah mi sono dimenticata di dirvi che ora mi trovo all'aereo porto di Parigi ,la prossima direzione è Londra ma sta volta non ci sarà mio padre dietro ma andrò per restarci,per potermi dedicare allo studio in un college a cui fin da piccola sono sempre voluta andare il London National Collage uno dei più prestigiosi di tutto il paese che offre una varietà di indirizzi fra cui quello di scrittura creativa quello a cui io mi sono iscritta poiché la scrivere è la mia passione, mi ha aiutato a superare brutti momenti,è il mezzo attraverso il quale mi sfogo, perché li posso essere me stessa, posso scrivere tutto quello che mi passa per mente senza tener conto di quello che pensa la gente ,poiché quello è il mio mondo,in cui ogni riga equivale ad un emozione,ad un ricordo,ad una mancanza o ad un bisogno che magari nessuno può capire o capisce non capendo cosa realmente significhi per me.

Avendo già fatto il check-in e imbarcato le valigie, dopo aver fatto tutti i controllimi dirigo verso il mio aereo .Arrivo al mio posto,quello vicino il finestrino e dopo le varie procedure e i ringraziamenti dal copilota per aver scelto la loro compagnia e dopo aver sentito la voce fastidiosa del hostess ripetere la stessa cosa in diverse lingue si parte.Metto le mie amate cuffiette e sulle note dei One Direction cado in sonno profondo, che verrà interrotto dopo un oretta circa dalla voce del hostess che prega di allacciare le cinture poiché stiamo per atterrare.

Scesa dall'aereo invio un messaggio a mio padre che sarà preoccupato e in pensiero, starà sicuramente riflettendo su tutto quello che potrebbe succedermi come solo un genitore sa fare e  si sarà già pentito di non avermi accompagnato.

Dopo aver preso le valige mi dirigo verso l'uscita e dopo 20 minuti riesco a trovare un taxi,sono a londra da neanche mezz'ora e già l'ansia sta prendendo la meglio su di me, mi devo solo calmare,cosa molto difficile in questo momento.

"Signorina dove la porto?" mi chiede il tassista e io gli porgo il bigliettino con l'indirizzo del collage .

Dopo tre quarti d'ora finalmente arrivo e proprio nel momento in cui metto il piede fuori dalla macchina un tremendo temporale inizia,e io come una stupida ho messo l'ombrello in una delle due valigie e quindi non mi resta altro che correre per tutto il cortile del college bagnata dalla testa ai piedi.

Intravedo gli scalini che portano all'entrata principale quando tutto d'un tratto mi ritrovo per terra con un ragazzo sopra sopra che dopo avermi guardato velocemente si alza e scappa senza dire nulla o scusarsi.chi era quel ragazzo ? Saranno tutti così i ragazzi qui ?!

Questo è solo l'inizio mi aspettano cinque
anni da affrontare e io mi chiedo sono davvero pronta a tutto questo?!

*angolo autrice*
Ciao a tutte se state leggendo questa parte è perché magari qualcosa vi ha spinto a dare un'occhiata alla mia storia,spero che come inizio vi sia piaciuto,vi chiedo di lasciare un commento e dirmi che ne pensate,mi farebbe molto piacere alla prossima.
Baci Marty 😘

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