Il sole penetrava dalla mia finestra, era una bellissima giornata. Il cielo era azzurro e si sentivano gli uccelli cinguettare.
Appena mi alzai, aprii la finestra che si vedeva il mare.
<<È stupendo>> dissi ad alta voce.
A Milano quando mi affacciavo dalla finestra vedevo solo palazzi.
Andai in cucina e li stavano giá tutti a tavola per fare colazione.
<<Buongiorno>> dissi <<Giorno>> risposero <<Cosa vuoi tesoro?>> mi chiese mia madre <<Pane e nutella>> prese il pane e inizió a spalmare la nutella col coltello e dopo pochi secondo me lo diede e lo iniziai ad addentare <<Come vi pare la nuova casa?>> chiese mio padre <<Stupenda>> rispose mio fratello <<Molto bella>> disse mia madre <<Concordo>> dissi.
Andai in bagno e mi feci una doccia.
Andai in camera e mi misi un pantaloncino a vita alta con una meglietta nera sopra e le converse nere.
Qua faceva piú caldo rispetto a Milano.
<<Tesoro>> entró mia madre <<Dimmi>> <<Ti va di fare un po' di spesa?>> <<Non so dov'è il supermercato>> <<Potresti chiedere ai signori a fianco>> <<Ok>>
Presi i soldi e il cellulare ed andao a bussare ai nostri vicini.
Bussai uno o due volte e vedevo che non rispondeva nessuno, decisi di andarmene, ma all'improvviso un ragazzo senza maglietta, bruno, con gli occhi verdi sputó da dietro alla porta. Dio, che spettacolo.
<<Tu sei?>> mi chiese con la voce roca, si vedeva che si era appena svegliato infatti aveva tutti i ricci scompigliati <<Sono la ragazza a fianco, potresti dirmi dove si trova il supermercato?>> dissi con tranquillitá <<Si trova a destra un po' piú avanti, non ti potrai sbagliare>> <<Grazie>> manco a dirmi prego che chiuse la porta.
Secondo me aveva ancora sonno.
Scesi giú e andai proprio dove mi aveva detto.
Riempí le buste, pagai e tornai a casa.
<<Sono tornata>> dissi <<Tesoro, apparecchia la tovaglia che tra poco mangiamo>> <<Ok>> e iniziai a mettere le posate, i fazzoletti e bicchieri.
<<Cosa fai di oggi?>> chiesi a mia madre <<Pasta e pesto e per secondo pomodori all'insalata>> <<Buono>>
Dopo un po' il pranzo era pronto e tutti ci sedemmo a tavola.
<<Piccola>> disse mio padre <<Si?>> <<Oggi sono andata ad iscriverti a scuola, non è molto lontana anzi ci metti giusto cinque minuti e pure la scuola di tuo fratello>> <<Ah, ok>> <<Cerca, anzi cercate di socializzare e impegnarvi soprattutto>> concluse.
I miei genitori ci tenevano tanto per la scuola, soprattutto mio padre.
Mio padre era il braccio destro del capo della azienda dell'apple, infatti abbiamo tutto di questa marca.
Mia madre è una dottoressa e ha proprio il suo studio per le visite.
Visto che loro ci tengono al mio futuro, mi hanno iscritto allo scientifico, anche se a me non dispiace molto, anzi mi piace la matematica e ho la media di tutti 8-9.
Finito di mangiare, andai in camera e per tutto il tempo ascoltai la musica e la sera dopo che mangiai mi misi il pigiama e andai subito a dormire, perchè volevo essere pronta per il giorno dopo.
Drin! Drin! Per tre mesi non avevo sentito quella fottuta e adesso eccola la che per otto mesi mi deve rompere.
Andai a farmi una doccia, andai a vestirmi e mi misi un jeans nero, una maglietta bianca e nere e le converse bianche. Piastrai i miei capelli mossi color castano chiaro, mi misi la matita per far risaltare i miei occhi nocciola e infine il lucida labbra.
Quando vidi l'orologio che avevo al polso, vidi che stavo facendo tardi e cordi subito fuori di casa.
Mentre stavo correndo, mi scontrai col ragazzo di ieri.Quanto era bello, indossava un jeans strappato e una polo con le vans ai piedi.
Mi guardó e poi inizió a ricorrere anche lui.
Arrivai a scuola in tempo e quest'anno avrei dovuto fare il terzo anno.
Mi sedetti vicino ad una ragazza con i capelli a caschetto ricci, portava gli occhiali ed era secca come uno stecchino, peró di faccia non era poi cosí male <<È occupato?>> chiesi con gentilezza <<No, siediti pure>> mi disse in modo cordiale <<Piacere Amanda>> mi porse la mano che il strinsi <<Rossella>> <<Sei di Napoli?>> <<No, Milano>> <<Ah, si sente dall'accento>> finimmo di parlare, perchè arrivó il professore.
Il primo giorno, non fu molto stancante, anzi i professori da quelli che ho potuto notare erano molto simpatici.
<<Mi dai il tuo numero?>> mi chiese Amanda <<Certo>> ci scambiammo i numeri e ci salutammo.
Quando iniziai a camminare, sentivo dei passi dietro di me e mi girai per vedere chi era ed era il mio vicino di casa.
Mi superó senza guardarmi in faccia.
<<Male educato>> pensai tra me e me.
Vabbè infondo cosa mi potevo aspettare, non poteva salutarmi non sapevamo manco i nostri nomi.
Arrivai a casa e vidi che mia madre aveva giá preparato il pranzo e mio fratello e mio padre stavano aspettando <<Ciao>> dissi <<Tesoro come è andata?>> mi chiese mia madre <<Bene, ho conosciuto anche una ragazza>> mi disse mio padre.
Mangiammo e dopo quello iniziai ad ascoltare musica fino alla sera.