L'orologio alla mia destra segna le 5:20, tutte le mattine sempre lo stessa ora, sempre lo stesso dolore. È da una settimana che sono a casa, non riesco ad uscire da qua; il mio mondo è questa piccola cameretta, in questo posto è iniziato tutto, doveva finire tutto.
10 Settembre 2009
Roxie aveva soltanto 10 anni e pesava 68kg, vedeva le altre sue amiche magre e bellssime. Non le importava, a lei andava bene così. Fra pochi giorni avrebbe incominciato le medie ed era felicissima.《Fratellone mi accompagni a prendere la cartella bella?》Come si faceva a dire di no ad un visino dolce e a quegli occhietti grandi e luminosi?《Dai Rox, mettiti le scarpette ed andiamo》rispose James -il fratello- con un sorrisino. Vi erano cartelle di tutti i tipi e Rox ne puntò subito una, la prese e tirò James per una manica 《Questa qua mi piace molto》andarono a pagare e presero anche un cioccolatino, poi uscirono. 《Ma guarda chi c'è qua, Roxie la grassona, ma non ti vergogni a mangiare così tanto? AHAHAH》ed eccoli qua, i due amici del fratello, magri e bellissimi. Roxie rise, era forte, non le interessavano gli insulti.《Ciao ragazzi! Né volete un pezzo?》gli domandò sorridente la bambina 《Piccola stronzetta, dov'è tuo padre? In qualche bordello a scoparsi altre donne? Tua mamma non è mai a casa, è una bella donna ma..>> lasciò la frase in sospeso rivolgendo lo sguardo verso James e sorridendo in modo maligno <<Il tuo paparino è comunque un uomo no? Ha le sue esigenze, avrà bisogno di sfogarsi, lo troverai sicuramente là》sghignazzó il ragazzo dai capelli corvini. Rox sentì le lacrime scendere a fiotti e vide il fratello tirare un poderoso pugno vicino alla mascella del bambino, per avere 13 anni era crudele ed usava un liguaggio molto scurrile.《Non nominare mio padre, non sai niente di lui e non sai niente della mia famiglia, non ti permettere mai più di dire queste brutte cose!》la bambina scappò con le lacrime che le offuscavano la vista, non vide una macchina che la prese sotto: sentì solo le urla di James e poi buio. Ha vissuto in un guscio impenetrabile per cinque anni. Lei, dentro, sentiva tutto, pensava, desiderava disperatamente comunicare che era viva, si sentiva viva. Era forte e il fratello sapeva che si sarebbe svegliata. Ai genitori i dottori non danno grandi speranze:«Resterà per sempre col cervello di una bambina di 10 anni, prendetevi cura di lei finché non morirà» dicono con rassegnazione. Ma Roxie non muore, resta intrappolata nel suo corpo mentre Austin e Joelle, gli infermieri, si prendono cura di lei 24 ore su 24, come fosse un neonato. La mamma Claire le dava da mangiare, la metteva a letto e James metteva la sveglia ogni due ore per girarla dall'altro lato in modo che non le venissero piaghe da decubito. Ogni giorno è uguale a quello precedente. Nessun passo in avanti, nessun passo indietro. Roxie era cosciente di ogni cosa che le veniva fatta o detta, ma per gli altri non esisteva quasi più. A poco a poco era cosciente dei giorni e delle ore che passavano. Tutto ciò che Roxie ha in quegli anni sono i suoi pensieri. E ruotano attorno a un'unica cosa: passerò il resto della mia vita così? Verrò salvata? Qualcuno potrà mostrarmi ancora tenerezza e amore? A un certo punto del suo percorso Rox capisce che deve allontanare i pensieri tristi e stimolare solo quelli positivi. Il momento più brutto per lei è stato quando suo
fratello le ha detto: «Spero che tu possa finalmente morire». Dopo 5 anni di «assenza» il suo corpo comincia a reagire ed proprio in questa fase, quando il coma non è più profondo, che le voci familiari,la musica più amata diventano stimoli capaci di uscire fuori dal «silenzio» e riappropriarsi pienamente della vita. Così fu, durante una forte tempesta la ragazzina apri gli occhi, dopo cinque lunghi anni vide la bianca camera dell'ospedale. I medici arrivarono in fretta e chiamarono la famiglia. Non riconosceva più James, era diventato molto bello ed era altissimo. Emozionati si abbracciarono forte, Roxie era ancora sdraiata dolorante nell lettino ma si alzò e andò in direzione dello specchio, era dimagrita moltissimo ed era felice. Alzò la camicia e indietreggiò orripilata, aveva le costole decisamente in fuori, le gambe erano quasi invisibili e le braccia erano sottili, si rifugiò in bagno. 《Tesoro sono la mamma, apri ti prego》Claire -la madre- bussò disperatamente alla porta, ma la figlia non rispose. Erano tutti lì per lei ma non le importava, uno ad uno se ne andarono. Cercò disperatamente qualcosa per far cessare tutto, trovò una lametta e fece un lungo taglio sopra la pancia, poi sulle gambe ed infine sulle braccia. Stette lì, immobile, per minuti, ore.
I giorni successivi non erano meglio, Roxie non mangiava, inalava pastiglie e si faceva del male, arrivò il giorno in cui ormai il suo corpo cedette. Un medico: Il dottor "Mason Alfredi" la trovò in fin di vita sul piccolo letto bianco, in una pozza di sangue. Non si sa come, riuscirono a salvarla e medici, famigliari presero una decisione: Non poteva tornare a casa in quello stato e venne portata in un altro spedale: "Kirkbride Hamilton Hospitals"18 Settembre 2016
《Okay Roxie, oggi incominci la scuola e non devi fare la pazza: devi essere divertente, sembrare bella anzi no, io lo sono, e fare nuove amicizie.》Ripeto ad alta voce tirando un gridolino irritato e voltando ancora la testa a destra: 6:15.《Va bene dai, cinque minuti e mi alzo》affermo girandomi e chiudendo gli occhi.《Roxie Johnson se non scendi da quella stanza entro 5 minuti arrivo io con un secchio d'acqua gelida, sai che non scherzo!》gridò mia madre dal piano di sotto, mi alzai di scatto 《Come non detto..》nessuna comprensione per questa povera ragazza uscita dall'ospedale 7 giorni fa?!《Roxie, amore hai detto qualcosa?》probabilmente avrò parlato ad alta voce, comunque che problemi ha mia mamma?Non le rispondo e scendo di sotto a fare colazione.<James dove sta> le dico ad un tratto spezzando il silenzio e prendendo una mela <credo stia ancora dormendo, ho sentito che stanotte è rincasato tardi e con qualcuno> disse lei facendomi un occhiolino, giuro che non lo capisco, sono arrivata qua in casa da pochi giorni e non mi ha mai, dico MAI rivolto la parola, portava una ragazza dal profilo sconosciuto tutte le notti. Mi alzo sbuffando nascondendo un sorriso triste e alzando gli occhi al cielo <Titty non mangi?> Claire era solita a chiamarmi così e ripetendolo un po' di volte non suonava male. Non riesco a mangiare, vedere il cibo mi crea il vomito perciò annuisco fin troppo velocemente prendendo un'altra mela e correndo in bagno a farmi una doccia rigenerante, buttando prima dalla finestra la frutta. Mi spogliai lentamente vedendo la mia figura allo specchio, disgusto, ecco cosa provo guardandomi. Non mi faccio più del male, ma il cibo per me è off-limits. Resto sotto il getto caldo si e no 5 minuti, dopodiché esco con un asciugamano stretto al corpo. Assorta nei miei pensieri vado a sbattere contro qualcuno cadendo a terra e atterrando a pecorina. Un leggero rossore si propaga sulle mie guance accompagnato da una dolce e roca risata. Alzo leggermente gli occhi incatenandomi in due abissi, erano di un blu particolare, intenso. Corro in camera e mi ci chiudo dentro. Vado in direzione dell'armadio prendendo una magliettina bianca a maniche corte con lo scollo a V, infilata in uno short di jeans chiaro a vita alta. Il tutto accompagnato da una camicia legata in vita.
Apro leggermente l'ingresso della mia stanza guardandomi in torno, vedendo il corridoio vuoto camminai a testa alta ma dimenticandomi dei miei piedi scalzi e cadendo -di nuovo- rumorosamente a terra. Sbiancai e alzai di scatto la testa, mettendomi successivamente a ridere. Piastro leggermente i miei lunghi capelli mori e trucco leggermente i miei grandi occhi marroni applicando un Gloss rosa sulle labbra. Cercai di sistemare la camicia e prendere lo zaino contemporaneamente senza cadere, missione riuscita. Prendo le chiavi ed esco poi di casa《Non fare stronzate! 》 io? ma quando mai. Fanculo. Metto tra le labbra la mia Marlboro e l'accendo incamminandomi verso la scuola, non ci metto piede da 7 anni ho paura, tanta paura. A pochi metri da me vi è un bar dove vedo un gruppo di ragazzi che ride beatamente, mi piacerebbe molto inserirmi. Metto in pratica una delle regole: "sembrare bella anzi no, io lo sono" e mi incammino, gli passo vicino e sorrido sornione ad uno dei ragazzi che mi fa l'occhiolino per poi spostare lo sguardo e scoppiare a ridere, gli amici si girano nella mia direzione e la reazione non è diversa, mi accorgo di una ragazza molto carina che mi sorride in modo compassionevole. Ma che cazzo ho addosso? Sposto lo sguardo e spalanco gli occhi, sprofondando nello zaino imbarazzata.Hello!📝
Ciao a tutti, questa è una mia nuova storia. Spero vi piaccia e per qualunque cosa (critiche, errori, elogi..) non esitate a scrivermi nei commenti.
Più avanti metterò i personaggi, spero vi piaccia quanto piaccia a me scriverla! Bacini💜

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brothers?
FantasíaLei era una ragazza forte, con un sorriso sincero posto sulle labbra. Non era perfetta, ma chi lo è? La perfezione non esiste. Ha una bellezza particolare ed una corporatura tutt'altro che "giusta". Non si conoscono ma hanno un enorme segreto che li...