Ero fidanzata da poco più di un anno con un ragazzo, pensate che stavo bene? no, per niente, stavo malissimo, ogni giorno litigavamo per qualsiasi cosa, attaccava sempre lui il discorso, dopo un po' pensai che lui mi voleva vedere soffrire pur sapendo quello che ho passato anni fa. Alla fine del 2011 morì il mio migliore amico, si chiamava Alessandro, da quel giorno ero distrutta, non riuscivo più ad uscire di casa, non riuscivo a fare niente, non socializzavo con nessuno, un mio amico mi disse di prendere gli antidepressivi, e tutti sappiamo che questi non sono delle pillole per curare la gente, ma la distruggono ancora di più. Quando conobbi quel ragazzo pensai che finalmente potevo tornare a stare bene ancora, però mi sbagliavo, fece la persona carina con me finché non ci siamo messi insieme, da li iniziò tutto. Mi disse che suo padre fu morto, che era stato in una casa famiglia, che pure il suo migliore amico morì, che si drogava e altre cose; tutto questo lo riversava su di me, tutto il suo odio e io che stavo male per tutto ciò che gli era successo cercavo di dare tutta me stessa per vederlo felice anche se non avevo le forze. Ma sapete una cosa... tutto ciò che lui aveva non era vero, era un ragazzo come tutti, stava benissimo. Ho perso più di un anno della mia vita a stare male, iniziò anche ad insultarmi, a dire che facevo schifo, che ero inutile, stupida, che quando stava male lui era solo colpa mia, per ogni cosa era colpa mia, ricordo che una volta mi disse che mi doveva prendere il cancro. Non riuscivo nemmeno a studiare per quello che mi diceva ed ho perso un anno di scuola. Quelle volte che andavo a casa mi obbligava a fare cose che non volevo. Non potevo avere amici, non potevo vedere i miei idoli, all'inizio del 2015 conobbi una ragazza, lei diventò la mia migliore amica, solo che abitava a Milano, questo ragazzo era geloso anche di lei, diceva che eravamo delle lesbiche, ci siamo incontrate per la prima volta al concerto di Tiziano Ferro allo stadio di San Siro, mi disse che quando eravamo dentro lo stadio doveva crollare così morivamo. Dopo tutto questo non solo continuavo a prendere quelle pillole, iniziai a tagliarmi e più di una volta mi ha fatta svenire. Un giorno arrivai proprio al limite, così presi e andai alla stazione dei treni più vicina di casa, gli dissi che sarei andata alla stazione e lasciai il telefono a casa, lui essendo distante da me non poteva fare niente, si era limitato solamente a dire ad una mia amica di qui dov'ero e lei neanche dopo un'ora arrivò e mi salvò, mi stavo davvero per buttare sotto un treno, davvero non ce la facevo più.Avevo tutte le braccia rovinate, non si potevano guardare.Se non avrei detto basta a tutto ciò ora non ero nemmeno qui.
Io sono Ketty, ho 17 anni e vengo da Venezia.
Io invece mi sono fidanzato nell' Aprile del 2015 con una ragazza, i primi due mesi stavo bene con lei ma poi quando incominciò l'estate iniziammo a litigare quasi ogni giorno, avvolte per cose serie avvolte per cose stupide. Anche nel mio caso la colpa era sempre mia, ogni volta che stava male mi insultava dicendomi che ero uno stronzo, che ero stupido, che dovevo morire. Non potevo mai parlare delle mie cose, ad esempio il calcio che è la mia passione, appena iniziavo un discorso che c'entrava quello sport lei mi diceva tutto e di più, per lei dovevamo parlare solo per le sue cose e basta. Io piangevo quasi sempre per tutto quello che mi diceva, stavo malissimo, così arrivai al punto di autolesionarmi le braccia. Una volta la incontrai, abbiamo trascorso tutto il giorno insieme (c'era pure il suo migliore amico). Non è stato un bel giorno, per vari motivi, appena cercavo di baciarla lei si allontanava sempre, il suo migliore amico parlava a non finire e non potevo stare un secondo da solo con lei. Il pomeriggio stesso che se ne andò, mi salutò dicendo ''Ciao, ci vediamo'' io ci sono rimasto male e mi questo ha lasciato qualche dubbio su di lei. Quando le dicevo che volevo uscire con i miei amici lei mi minacciava dicendo ''Se esci, io ti lascio.'' oppure ''Vattene'' mi diceva anche ''Vai da quelle troie'' questo mi dava fastidio e mi faceva stare male perché non mi piaceva sentire quelle cose e non potevo fare MAI nulla. Lei sapeva che al calcio ci tengo tanto, ma ogni volta che mi vedevo una partita, mi diceva '' Il calcio fa schifo '' o '' Il calcio è una merda'' e altro, mi ricordo che una volta mi disse di scegliere fra lei o il calcio, io le dissi che avrei scelto lei ma non per davvero, solo per farla contenta, so che se avrei risposto diversamente incominciava ad insultare, la domanda che mi fece non ha senso, il calcio è uno sport mentre lei era la mia fidanzata, due cose diverse. Verso settembre mi disse che litigò con il suo migliore amico e stava ogni giorno male, io le dissi di lasciarlo perdere perché c'ero io, ma lei come sempre mi insultava. Da là pensai che a lei di me non le importava tanto, ripeto mi faceva stare sempre male, un giorno trovai il coraggio e le dissi basta per tutto ma di questo ne parlerò più avanti ora non dilungo troppo.
Mi chiamo Luca, ho 16 anni e vengo da Catania.
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Ciao ragazzi, speriamo che questa storia vi piaccia e che continuerete a leggerla; cercheremo di aggiornarla tra una o due settimane.
Ketty e Luca.
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Siamo tutti qui a fare i conti con i chilometri.
Romance"Erano inseparabili, ma costantemente separati" Venezia - Catania, 1308 chilometri che presto diventeranno 0.