Capitolo II.

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LUCA

Furono le 6:30 quando la sveglia suonò, appena mi svegliai controllai subito il cellulare per vedere se quella ragazza mi avesse scritto ma niente, ci restai malissimo, pensai che se ne fosse dimenticata oppure che non le importava, avevo l'intenzione di ricontattarla su Facebook ma non volevo nemmeno disturbarla.

Quella mattina non andai a scuola con il motorino ma con l'autobus quindi dovetti uscire di casa alle 7:10 sennò lo avrei perso.

A scuola non facevo altro che pensare, anzi sperare che quando fossi arrivato a casa mi fosse arrivato un suo messaggio.

Passarono queste sei ore di scuola e finalmente suonò la campanella, appena tornai il cellulare si collegò al Wi-Fi e iniziò a vibrare dai troppi messaggi della mia ragazza così aprii Whatsapp ma quello che mi colpì fu un messaggio con scritto: "Ehi sono Ketty", non immaginate il sorriso. Le risposi subito, poco dopo mi rispose, mi chiese come stavo e poi iniziò a raccontarmi di come fu stata la sua mattina a scuola.

Ricordo che mi aveva detto che con il suo ragazzo litigava ogni giorno, quindi mi misi a fare lo stupido per farle avere un sorriso, sperando sempre di riuscirci, su Whatsapp mi mandava sempre le faccine che ridevano ma non sapevo se lo stava facendo per davvero. Le dissi che domenica avevo una partita di calcio e mi rispose: "Ti voglio veder giocare." e per scherzare le dissi: "Mi vedrai giocare in TV.", anche se per me non era una scherzo, non so come abbia fatto ma lei capii che lo volevo davvero, iniziò a dirmi che ci dovevo credere, che non dovevo mollare, ma di una cosa rimasi sorpreso ed è stata questa: "Ti aiuterò a realizzare il tuo sogno.", sapete, era il secondo giorno che parlavamo quindi non ci diedi molto peso.

Ma credetemi se una partita mi andava male lei arrivò e mi fece tornare il sorriso, la stessa cosa per quando il mio allenatore mi sgridò o mi feci male alla gamba sinistra, insomma lei c'è sempre stata, a confronto di altre persone che ormai mi conoscevano da più tempo, era l'unica. Con il passare del tempo diventai "il suo piccolo Messi", si accorse che gli assomigliai molto a Messi intendo, tra l'altro è anche il mio idolo.

Ma tornando a noi ...

Quando tornai da l'allenamento le chiesi se le ero mancato e mi rispose di si, così alla sera mi chiese se andavo insieme a lei su BSS assicurandomi che sarebbe entrato il suo ragazzo.



KETTY

Gli chiese se poteva fingere di essere mio cugino per non litigare, ma anche se lo fosse stato per davvero uscì un casino comunque.

Infatti dopo aver spento il computer iniziò ad insultarmi, eravamo il telefono, tra me e me pensai "Ma non si vergogna di tutto quello che dice a me o ad altra gente?"; nel frattempo entrai su Whatsapp andai nella chat di Luca e gli dissi tutto quello che mi stava dicendo il mio ragazzo, mi disse di non piangere, di buttare giù la chiamata e mandalo a fanculo una volta per tutto, io di tutto ciò non riuscivo a fare niente e se solo mi sarei permessa avrebbe preso un treno e sarebbe venuto da me a picchiarmi, un giorno lo aveva fatto davvero.

Comunque ...

Quando mi chiese che cosa ci facevo online gli dissi che stavo chattando con mio cugino, mi chiese di cosa ovviamente e gli dissi che gli stavo facendo vedere il messaggio di risposta che mi aveva mandato Benji, componente del gruppo Benji e Fede per chi non conoscesse, dopo avergli detto questo litigammo ancora di più e non potete immaginare quando sere prima gli avevo detto che Benji mi aveva risposto, ero felicissima e lui riuscì a rovinare tutto.

Luca continuò a dirmi di non piangere perché dovevo farmi vedere meglio di lui, mi sorprese che riuscì a farmi smettere, nessuno c'era mai riuscito.

Gli dissi grazie e mi rispose che non voleva vedermi così, a quel messaggio sorrisi.

Pensavo che con lui ci fossimo parlati per un po' di giorni poi ci saremo dimenticati l'uno dell'altra ... Dopo quasi due settimane non smettemmo mai di scriverci, ci raccontammo sempre di tutto. Avevamo scoperto di essere uguali in tutto, ci piacevano le stesse cose e il nostro carattere era identico, decisi di chiamarlo Brother e lui Sister.

Ci capivamo in tutto, eravamo sempre d'accordo, scherzavamo, ci prendevamo in giro, ci aiutavamo a vicenda, quando io litigavo con il mio ragazzo lui mi faceva sorride e quando litigava lui con la sua ragazza lo facevo sorridere io.

Ricordate che prendevo gli antidepressivi e mi tagliavo per gli insulti del mio ragazzo? Sapete una cosa, da quando Luca è entrato nella mia vita passavo i pomeriggi a ridere nonostante gli insulti del mio ragazzo, e non ci pensavo nemmeno più alle pillole o alla lametta.

Durate questa settimana i miei nonni mi dissero che dovevano andare a "Fiera Milano" per vedere il padiglione della loro azienda, mi dissero anche che riuscirono ad avere pass per l'Expo così gli chiesi se potevo averne uno per me e per la mia migliore amica di Milano, mi dissero di si.

Passarono i giorni e finalmente arrivò il 24 Ottobre ... 


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Scusateci per non avere aggiornato la storia;

Speriamo che vi piaccia anche questa parte, fatecelo sapere con una stella oppure con un commento. 

Ketty e Luca. 

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