♡2♡

22 4 2
                                    

Louis:

Tardo pomeriggio, il temporale che da due ore ormai aveva invaso Londra non aveva intenzione di cessare così,distrattamente, dopo aver raccolto lo zaino da terra accanto al mio solito banco mi dirigo verso l'uscita della classe dove, per due ore di seguito, avevo assistito alla più pallosa lezione di biologia della storia.
Mi immergo nei corridoi colmi di ragazzi e ragazze, c'è chi parla con gli amici, chi ha lo sguardo rivolto verso il proprio cellulare, c'è chi ripassa per un imminente compito e chi invece, come me, cammina a passo svelto con il solo intento di uscire da quel manicomio evitando gli sguardi altrui.
Una volta sulla porta d'uscita del liceo alzo il cappuccio della mia felpa nera e inizio a correre velocemente diretto verso il mio piccolo appartamento.
A distanza di 10 minuti di corsa dalla mia partenza dalla scuola, eccomi di fronte a quel vecchio edificio abitato prevalentemente  da giovani studenti che desideravano pagare poco di affitto e anziani in pensione il quale unico intento era quello di starsene tranquilli nella loro monotonia.
Mentre penso ciò non mi rendo nemmeno conto di essere già all'interno di casa mia, l'appartamento numero 7.
Getto lo zaino a terra e mi libero degli abiti bagnati dalla pioggia mentre, a passo svelto, mi dirigo nel piccolo bagno.
Entro nel box doccia e con velocità mi lavo accuratamente per poi accertarmi di essermi  sciacquato da ogni traccia di sapone.
Una volta pronto esco e avvolgo un asciugamano in vita per poi soffermarmi a scrutare attentamente la mia immagine riflessa nello specchio.
Non sono nulla di speciale, un ragazzo semplice, basso ed esile... credo che l'unica parte del mio corpo che mi piace davvero siano gli occhi, celesti.. un mare senza fine, un mare nel quale io stesso annegherei se non sapessi nuotare.
Mi risveglio da questi miei assilanti pensieri e mi sposto nella piccola camera da letto composta da un letto matrimoniale,un armadio non molto grande, un piccolo comodino in parte al letto e una finestra dall'altro lato della stanza.
Apro le ante dell'armadio estraendo un boxer dal cassetto in parte che infilo velocemente, una maglia scura con qualche disegno al quale non faccio minimamente caso ed un paio di jeans stretti.
Una volta pronto, accompagno il tutto dalle vans blu notte ormai consumate dal tempo e da una giacca in jeans scura.
Torno in sala e controllo l'ora attraverso l'orologio appeso al muro, tra meno di un ora il mio turno al pub avrebbe avuto inizio così afferro cellulare e chiavi di casa e m infondo fuori dall'edificio.
Prima di uscire prendo un ombrello da un grande secchio in parte all'entrata e, tra me  e me,penso che nessuno se la sarebbe presa, era solo preso in prestito!
Apro l'ombrello e, con passo sostenuto, mi dirigo verso la fermata dell'autobus che fortunatamente non tarda ad arrivare. 
Ci salgo velocemente dopo aver richiuso l'ombrello preso in prestito da chissà chi e mi siedo su uno dei sedili liberi e con lo sguardo fisso sul finestrino, osservo attentamente la vita scorrere nelle vie Londinesi mentre, tra me e me penso che nelle mie vene non ci stesse scorrendo vita...per niente!

SALVE!
Secondo capitolo, non è molto esuberante ed esaltante ma dal prossimo spero che la cosa intrighi di più.
Potrei pubblicarlo stasera stessa..
Non assicuro nulla!
Alla prossima
Kiss Kiss

I Love You, But....Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora