Capitolo 9

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Quanto vorrei vivere in questo oblio, tra la realtà e il paradiso, qui, solo io.

Sono nella vasca di Gledis e sto giocherellando con l'acqua facendola schizzare un po' con le dita.

Abbasso le mani, e alzo la testa all'insù.

Scendo la testa verso l'acqua.

I capelli entrano dell'acqua e l'unica cosa che scorge da quest'ultima è la mia faccia.

Chiudo gli occhi e scendo con la testa giù. Non credi di voler risalire.

Sto per un po' così, ho bisogno di aria ma non voglio alzarmi.

È tutto così una merda.

Apro e sbarro gli occhi ma è come se ci fosse un peso che mi blocca il torace e che non mi fa alzare.

Cerco di alzare in tutti i modi la testa, ma è come se non ci riuscissi.

Oppongo tutta la mia forza per alzarmi e davanti ai miei occhi intravedo una sagoma bianca che non riconosco. Ghigna.

Finalmente riesco ad uscire dall'acqua e riprendo fiato.

Cosa cazzo è successo?

Prendo un asciugamano viola e lo stringo attorno al mio corpo esile.

Faccio un nodo e quando alzo lo sguardo rimango pietrificata da ciò che vedo.

Su di una piastrella bianca del bagno, con un rossetto rosso c'è scritto: "Ciao Sorellina".

Balbetto. Non riesco a parlare o a collegare qualche frase.

Per quando mi abbia fatto male, io mi sento responsabile della sua morte.
Lei è tornata.

Piango e d'istinto mi avvicino alla piastrella e con la mia mano destra, passo i polpastrelli sulla scrittura mentre piango silenziosamente.

Com'è possibile? I fantasmi non esistono. Giusto?

Scuoto la testa e faccio finta come se nulla fosse accaduto.

Mi impongo un sorriso in faccia e mi vesto con quai pochi panni di ricambio che mi sono portata.

Indosso la maglietta lunga a righe bianche e verdi acqua, che mi arriva a metà coscia e mi infilo sotto le coperte.

Rimango accesa la luce sul mio comodino e accendo il televisore.

Fa un programma demenziale e a me sta bene, dopo quello che è successo.

Ad un tratto la porta si apre e scorgo la figura di Gledis.

《Bambina mia, sei ancora sveglia? Sono le 4 del mattino!》

《Uh...davvero? E tu come mai lavoravi ancora? Ci sono tanti clienti?》

《Piccola mia, in questo posto ci saranno solo 5-6 camere affittate. È così triste qui! Ma dimmi come mai sei qui?》dice lei sorridendomi e sedendosi sul suo letto.

Le racconto di tutta la mia storia. Non tralascio nulla. Mi fido di lei. Potrebbe essere mia zia.

Appena le dico tutto io mantengo le lacrime mentre lei si fa uscire un singhiozzo strozzato.

《Sai altro sui tuoi genitori naturali?》dice lei penetrandomi dentro con i suoi occhi azzurri.

《No...》dico io abbassando lo sguardo.

《Piccola non preoccuparti ti aiuterò io. Tesoro come sei riuscita a sopportare ciò per così tanto tempo?》

《Boh ci ero abituata》dico scrollarsi le spalle.

《Ma... Jason, Alex, Lucas, Kevin, Mattew... tutti questi ragazzi?》

Effettivamente li avevo conosciuti quasi tutti così in poco tempo.

《Beh.. Jason inizialmente mi era sembrato dolce e gentile..era interessato a me. Poi l'ho visto baciarsi con una e boh mi sono arrabbiata e infastidita così", sospiro.

《Alex è stupendo Gledis. Il tipico ragazzo a cui ti verrebbe da strizzargli le guanciotte. È un'amore. Fa venire il diabete》sospiro e sorrido. Che ebete.

《Lucas lo conosco da pochissimo ma è carinissimo! Fisicamente siamo diversi ma abbiamo tante cose in comune!》sospiro.

《Kevin...non lo conosco, è un bel ragazzo ma non fa parte della mia vita》sospiro.

《E poi Mattew, Dio è così antipatico...》sospiro.

《Bambina, troppi sospiri, troppi pensieri! Dormi dai》mi da un bacio sulla fronte e mi rimbocca sotto le coperte.

Che la notti mi dia un po' di tranquillità e di pace.

Primo Angolo Autrice.
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