La cerimonia

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"Lexia !... Egemona !! Sono tornata !", così esordì l'amica Tresia, all'avvento del "Novilunio" ovvero l'incontro tra un gruppo di ragazzi comunicanti.

C'è da narrare un antefatto fondamentale: il "Novilunio" è una congiunzione che ha originato l'epoca "Astrale", che è la primissima congiunzione di un "Quadrinomio"; in epoca "Sinfonica", appena prima dell'attuale, la comunicazione era vaga ed il sentire chiaro; avvenne poi un'evoluzione imprevista, 4 voci mentali si unirono all'unisono e fecero decadere il concetto di vago, tutto ebbe un senso.

Fu così che nacque la comunicazione informale astrale.

"Sono di ritorno finalmente! Sono a pezzi dopo il mio lungo peregrinare..."

Dove ti trovavi, racconta ! Viaggiare con te, anche se solo qui per finta è un'emozione assurda e ..."

"Sì, dicci tutto, amica cara...", sussultò indolente Geah.

"Ehi, che ti prende ?", contestò indisposta Egemona; intervenne Lexia con un soave lamento: "Ehm..." e continuò: "Ragazze, andiamo a farci un panino per allietare il "Novilunio" ?!..."

Strada facendo incontrarono il "Desirio", il miglior ( ed unico ) luogo di ritrovo; con disposizione pentagonale verso l'esterno, come da consuetudine, i tavolini stavano lì, pronti ad accoglierle tra i commensali.

Il menù, esposto in punta alla tavolata pentagonale, si pronunciava su vari piatti luculliani, ed in piccolo, tanto che Geah indossò gli occhialini ambrati, regalo del padre, in basso centro; era scritto:

" Panini imbottiti:

- tradizionale

- astralto ( novità del giorno )

- perdigiorno ( il diffuso )"

Le ragazze scelsero tutte di mangiarne uno diverso, ad eccetto di Egemona, la quale era altezzosa e mai si decideva a mostrare la sua docilità; il cibo del luogo, panini compresi, era tutto prodotto in natura, senza artifici "umani".

Attenzione, nessuna idea strana in merito ad alberi che fruttificano cibo già pronto all'uso !

In realtà, il cibo era un mistero ed i "cuochi" erano una rarità; infatti nessuno sapeva di preciso l'arte della cucina, solo che nessuno intaccava la natura per ottenere pietanze.

Egemona in disparte ascoltava, interessata come le altre, le storie e le disavventure di Tresia, "pendolare" da una vita; "Là fuori ci sono mostri di ogni sorta..." alludeva agli animali comuni sconosciuti dai "Locali" , "...e pure dei gran fusti !!", diretta sulle questioni come sempre, incantava la folla con maestria.

Gli altri "Locali" brindavano e mangiavano con la solita parsimonia, erano presi da discorsi privati ed isolati ciascuno col suo gruppo.

"Hai concluso la ricerca nella "Tardiva Regione" ?!... Avevi detto di volerci andare per scoprire intriganti novità !", esclamò impaziente Egemona.

"Sì, senza concluderla...", contemplò rattristata la nostra "Pendolare".

"Allora dicci almeno il motivo di tutto questo peregrinare ! Ci si poteva vedere prima...", avvertì Lexia preoccupata da eventuali pericoli. "Sai bene, là fuori lontano dal "Grande Dilemma" la "Linfa" è diffusa e vaga." "Imprevisti sgradevoli se ne incontrano parecchi." "Sai pure bene della difficoltà nel tornare...", interruppe Geah, quasi a giustificare Tresia.

La "Tardiva Regione", si trova collocata nell'area parallela dislocata dopo il sesto buco nero nato in epoca "Arcaica", quando la "Vita" era "Linfa" allo stato brado e puro; infatti viaggiare tra i buchi neri era la capacità nata dai "Venerandi" di grande esperienza.

I buchi neri sono nascosti alla vista di chiunque, perciò solo chi ha imparato bene l'arte della percezione astrale, ha appreso l'esistenza di tale anti-materia; sono rari i "Pellegrini" coraggiosi in viaggio attraverso qualsiasi buco nero, il sesto, sebbene siano altri in successione, è considerato "Colonna d'Ercole", ovvero da lì tutto può accadere nella "Casualità Retorica".

L'incombenza nel tornare è il vero dubbio; andare è facile, tornare è complesso, così tanto da rischiare di sfasare le epoche interferenti è quindi creare oscillazioni cosmiche in tutto l'Universo senza un algoritmo prestabilito.

Le epoche sono intese un insieme di fattori tipici e sentiti dagli "umani", caso a parte per le altre specie, per la quale conoscenza è necessaria la "Suprema Divinazione", stadio mai raggiunto da nessun "Venerando" ed è solo un'esistenza supposta.

Durante la conversazione, un "Metodico", nei paraggi delle ragazze, interruppe la comunicazione di Geah, con l'intento di invitarla tra loro "Venerandi" da parecchie "Vite", per omaggiare il "Novilunio" con una festa a sorpresa; almeno a sua detta...

Fu così accompagnata laddove il cielo confonde i sensi e dove risiedono i saggi "Metodici", ovvero un'insieme di personaggi sempre diverso, con una tendenza allo stesso atteggiamento cauto e perseverante.

Ecco quindi l'influenza del "Novilunio" che li ha smossi come di consueto ad accogliere la rappresentante, Geah, di tale evento, al consueto.

Stavolta i saggi risultavano numerosi e dalla difficile connotazione, sintomo di un'influenza viscerale del cielo, intimo di "Linfa" libera, esclusiva di questo luogo di "Remoto Epicentro"; "Eccoci, riconosci la porta, vero ?!", chiese il portavoce con giovanile fare.

Geah, quasi abituata, rispose: "Sì, è sempre la stessa !", "Lei come si chiama, qui è impossibile oltremodo distinguerla, mi capisca !"; "Sono Di'Nithaj, lieto e compiaciuto di farle strada !"

Si dipanava davanti a loro, come da una nuvola di fumo, una lieta sensazione di armonia eterna e suscitante leggiadria; un profumo inebriante, come di a confondere i sensi olfattivi e dando visioni paradisiache.

I "Metodici" accolsero con premura la loro invitata e salutarono in coro con il loro saluto solito"Ci'ah !!".

Ed il primo in fila retta omaggiò con la sacra convivialità nata e mia trascurata, per scaramantico augurio.

I saggi del luogo erano raccolti tutti in tale luogo mistico persino all'attenta osservazione di esperti venerando, quali era Geah.

Sempre luogo di meditazione, Geah, venne richiamata alla preghiera celebrativa; si trattava di una cerimonia di iniziazione al "Novilunio" propedeutica alla cerimonia festiva.

"Immensità stipata in noi, rivelati, cosicché noi celebrere..." all'improvviso un tuono squarcia il cielo nefasto, proprio su Geah, che rimane sbalordita ed impallidita.

I "Metodici" sbalorditi da tale avvenimento, rimandarlo dalle sue amiche Geah, che erano rimaste in sua attesa al "Desirio".

All'arrivo vi era una strana atmosfera al locale, tutte le amiche avevano cambiato aspetto; Lexia esclamò, nell'immediato e con un filo di ilarità spontanea: "Sei tu un fantasma di Geah ?!"

E lei in tutta sincerità: "Guardati allo specchio e capirai da che pulpito viene la battuta !"

Strano a vedersi, loro due, amiche per la pelle da sempre, avere un diverbio inusuale.

Egemona, continuava a starsene sulle sue, mentre Xiatiah, in tutta diversità, le fermò: "Adesso basta ragazze... soprattutto tu Geah; e Lexia, mi meravigli !"; il diverbio smise ancora prima di cominciare con girata di colpo, spallucce e braccia conserte.

Tutte rimasero a parlare ancora per molto, ma l'atmosfera attorno a loro dava una sensazione diversa...opprimente.

"Mi sentite ?! Ci siete ?!"; una voce misteriosa vibrante, venne percepita dalle ragazze e da chi le circondava, violando i vincoli comunicativi, sacri e chiusi.

Nessuno vi fece caso, data la dimensione diversa dalla quale proveniva, siccome venne confusa con il riverbero della flora, che perpetrava il suo infinito ciclo vitale con grande intensità.

Venne così la "Sera" anticipata...

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