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Si alza dal letto, spegnendo la sveglia. Così, un'altro anno di scuola stava inizando. Stentava a crederci, lei era rimasta indietro a giugno, ma non c'era da meravigliarsi, a Los Angeles la differenza era minima, se non inesistente.
Sospira e si guarda intorno, facendo scorrere gli occhi sulla figura del suo fratellastro. Possibile che non avesse sentito la sveglia?
Ogni mattina la stessa storia.

-Justin, svegliati-

Sbotta, tirandogli un cuscino. Avrebbe fatto dinuovo tardi per colpa sua, come la maggior parte delle mattine. Ma non quella volta. Era il primo giorno, doveva sbrigarsi.

Il fratello, per tutta risposta, borbotta qualcosa di confuso. Sembra "svegliarsi" solo quando riceve il cuscino in piena faccia e cade sul pavimento, mugolando di dolore.

-No ma, Ariana, sei impazzita?!- Alza la voce infastidito, come sempre.

-Può darsi-  Fa spallucce, sorridendo stronzamente e gli rivolge un'altra occhiata, con fare superiore.
-Muoviti, o prendo io il bagno,- si guarda intorno e focalizza l'orologio, sbuffando. Un'altra volta, erano in ritardo un'altra volta.
-Inoltre, siamo in ritardo, dinuovo.-  Assottiglia gli occhi e tira più giù la maglia, in modo da coprire il sedere.

-Non hai freddo?
Ah no, sei abituata, chissà quante volte hai dormito così a casa di Harry.-
Mormora il ragazzo con voce roca, usando il suo stesso tono. Sapeva benissimo che lei non aveva avuto ancora rapporti, ma la mattina era più acido del solito. Si precipita poi in bagno, lui aveva la precedenza, sempre. E così doveva essere.
Dopo aver fatto una doccia veloce, si copre con un asciugamano attorno alla vita ed esce avendo la pelle ancora leggermente bagnata.

Lo osserva uscire dal bagno, non avevano ancora chiuso la discussione. Entrambi erano troppo orgogliosi per darla vinta all'altro.

-Io sono vergine, lo sai.-  Sbuffa e va verso l'armadio, scegliendo un ricambio. Lo odiava sul serio quando faceva così, riusciva a farle saltare i nervi di prima mattina.

-Certo, posso anche crederci, basta che chiudi il becco.- 
Ribatte acidamente, senza dare troppo peso alla presenza della ragazza.
Si asciuga per pochi secondi, poi lascia l'asciugamano nel porta panni e inizia a cercare qualcosa da mettere.

Distoglie lo sguardo, facendo una smorfia disgustata. Quante volte doveva dirgli di non girovagare nudo per la stanza?
-Abbi la decenza di mettere i boxer- Lo riprende, palesemente innervosita. Ogni mattina andava a finire così.  -Ti ho detto cento volte che il tuo fottutissimo cazzo deve restare nella custodia.- Sospira e inizia a cambiarsi, infilando un completino intimo nero.

-Perché privare il mondo di questa grandezza?-
Accenna con tono malizioso alzando un sopracciglio verso di lei. Come tutti i diciannovenni, anche lui stava passando la fase "Ho il pene più grande del mondo"..colpa degli ormoni, si sa. La squadra, leccandosi le labbra. Quel completino le stava molto..bene. Tuttavia, grazie alla sua fama di puttaniere, aveva visto molti corpi, non doveva poi meravigliarsi.
-Eh comunque..non mi servono.-
Allude ai boxer e le si avvicina di qualche centimetro. Decide di prendere dei jeans neri aderenti, una t-shirt azzurra e le sue solite vans nere.

Rotea gli occhi. Pensava che in quei cinque anni fosse cresciuto, ma sembrava ancora lo stesso quattordicenne immaturo, con gli ormoni a mille.
-Sei disgustoso-  Lo dice francamente, senza curarsene più di tanto, lei non aveva mai avuto peli sulla lingua. Si allontana da lui e apre le ante del suo armadio, in modo da coprire il suo corpo e iniziare a spogliarsi.

-Se 'disgustoso' equivale a 'super sexy', beh si.
Sono fin troppo..disgustoso.- Si pavoneggia infila e i jeans. Si avvicina ancora a lei, prendendola dai fianchi. -Andiamo, sorellina. Non dovresti comportarti così.-
Mormora calcando la parola 'sorellina', voleva farla incazzare ancora di più, era il suo hobby preferito.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 16, 2016 ⏰

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