1. Viaggio

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Rilessi più volte il posto in cui mi sarei dovuta sedere per memorizzarlo nella mia mente. Il mio sguardo vagava per tutte le poltrone dell'aereo, soffermandosi sul 48. Avanzai con i bagagli in mano per poi posarli, successivamente, nel posto assegnato sopra il sedile. Cercai fra la folla i miei genitori e i miei due fratelli, Sofia e Lorenzo.
"Memy" sentì urlare da una vocina sottile, dolce e armoniosa. Mi voltai ed incontrai la chioma mora di Sofia. Eravamo molto simili, sia fuori che dentro, tranne per l'età: lei ne aveva 5 mentre io 16. Mi chiamava in quel modo da quando aveva 2 anni perché non riusciva a pronunciare il mio nome.
"Ei tesoro" dissi prendendola in braccio.
"Memy, mamma e papà hanno detto che devo stare con te" Mi disse la piccola fanciulla con quegl'occhioni verdi, che tanto amavo di lei.
"Certo, piccolina."
Successivamente, andammo ai nostri posti, mettemmo la cintura di sicurezza e aspettammo la partenza per accendere il computer e mettere "high school music", il suo film preferito.
Dopo svariate ore a fissare quell'aggeggio elettronico, mi resi conto che Sofia si era addormentata sulla mia spalla, così decisi di sistemarla per bene e di conseguenza mi addormentai anche io.
"Ei, signorina" Sentì scuotermi dalle spalle. Aprì leggermente gli occhi per poi richiuderli al contatto con la forte luce del sole.
"Si?" Chiesi con la voce assonnata.
"Siamo arrivati, memy." Mi saltò sulle gambe mia sorella, facendomi spuntare un sorriso.
"Allora andiamo."
Presi le due enormi valigie e ci incamminammo all'uscita per incontrarci con i nostri genitori e Lorenzo. Lui aveva i capelli mori e gli occhi blu. Eravamo identici, due gocce d'acqua, tranne per il carattere: lui scorbutico, puttaniere, stronzo e acido ma anche dolce.
"Eccoli" dissi quando incontrai lo sguardo di mio padre, James.
Dopo quindici minuti, mia madre intravide la nostra limousine.
I soldi non ci mancavano, dato il lavoro che svolgevano i nostri genitori, gli avvocati.
Partimmo ed arrivammo davanti ad una villa con un vasto giardino ricoperto da vari fiori con dei colori stupendi, si poteva trovare anche una piscina con qualche sdraio. Il mio sguardo si soffermò sulla casa davanti ai miei occhi. Era una villa a tre piani, molto grande, bianca con il tetto bordeaux. Ad aprire fu una cameriera che ci fece vedere tutte le stanze. La mia stanza era molto grande, con le mura fucsia, il letto si trovava al centro della stanza, aveva lo schienale nero e un piumone bianco con le rose rosse e nere. Di fianco al letto si trovava un comodino, anch'esso nero con sopra una lampada. A destra del letto si trovava un terrazzo mentre a sinistra la scrivania nera. Seguendo lo sguardo verso sinistra si potevano vedere due porte che portavano una al bagno e l'altra alla cabina armadio.
Era davvero stupenda.
Decisi di farmi una doccia rinfrescante, successivamente decisi di indossare un pantaloncino a vita alta di jeans e una maglietta a bretelle, larga, con vari disegni sopra.
Misi le vans bianche per poi andare in bagno e iniziare a incorniciare il mio occhio con la matita nera. Passai qualche strato di mascara. Presi il telefono, le cuffiette e scesi al piano di sotto.
"Io esco" Dissi
"Ok, ma torna verso le 7:30 che dobbiamo cenare." Disse mia madre spuntando dalla cucina.
"Va bene" risposi e poi uscì dalla villa. Dopo 10 minuti trovai un parco, con varie panchine, molti alberi e da una parte si potevano trovare i giochi per i bambini.
Il mio sguardo si soffermò su un gruppo di ragazzi e ragazze che ridevano e scherzavano. Avevano più o meno la mia età. Decisi di andargli a chiedere una sigaretta.
"Ei, scusate, avete una sigaretta?" Chiesi gentilmente attirando la loro attenzione su di me.
"Certo. Prendi." Mi disse un ragazzo dagl'occhi castani, come i capelli.
"Grazie." Dissi facendogli un sorriso.
"Prego..come ti chiami?" Chiese sempre lui.
"Noemy voi?" Risposi alla domanda del ragazzo.
"Io sono Leonardo, loro sono Sara, Alessandra, Angelica, Shamira, Chiara, Matteo, Alex, Ivano, Riccardo e Gino." Mi informò Leonardo sorridendo cosa che feci anch'io.
"Sei nuova? Non ti ho mai vista."
Disse Alessandra, una ragazza dai capelli castani, gli occhi a mandorla del medesimo colore e la carnagione chiara.
"Si, sono arrivata qualche ora fa."
Dissi aspirando la sigaretta che avevo tra le mani.
Tra una chiacchiera e l'altra si fece l'ora di tornare a casa, così salutai tutti, ci scambiammo i numeri e mi incamminai.
Dopo aver cenato salii in camera per poi cadere tra le braccia di Morfeo

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 27, 2016 ⏰

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