Lei

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Diversa dalle altre vive in in mondo di sogni e si diverte a crearli e immaginarli a modo suo perchè sa che è l'unica cosa nella quale potrà sempre davvero contare, il suo rifugio.Spesso sì ritrova a preferire la solitudine alla compagnia non perchè è un asociale ma perchè gli altri non la fanno stare bene: sempre pronti a giudicare una minima cosa che ha qualcosa di diverso dalla noiosa rutine...

Giulia è una ragazza di 14 anni, nel bel mezzo dell'adolescenza che ha subìto la perdita del suo grande re: suo padre...

I tre anni di medie sono volati e entrare nel nuovo mondo delle superiori le sembra un inferno, non sbaglia.

I primi giorni volano tra professori che sì presentano e alunni che dicono la scuola dalla quale provengono e il lavoro dei genitori cosa che ai prof.non dovrebbe interessare. Giulia sembrava così tranquilla, con quel sorriso così vivo che nessuno sì sarebbe accorto del fatto che dentro moriva secondo dopo secondo grazie alla sua forza era il suo cuore forte a morire altrimenti sarebbe stata lei. Magra, nei suoi jeans sì sentiva al sicuro ma in quella scuola, in quel mondo nel quale viveva sì sentiva come in pesciolino rosso in una bacinella, sotto tante pietre che Lo schiacciano per fortuna sulla sua testa c'era il cielo che lei avrebbe sposato se solo avrebbe potuto toccarlo, sentirlo, Lo trovava così sincero, così simile a lei sincera con tutte e mai con se stessa. Il cielo arrabbiato sì copriva il volto di nuvole e piangeva a volte per minuti a volte per ore e se voleva devastava tutto se era arrabbiato, felice sì metteva la conciatesta arcobaleno e il sole era quel sorriso splendente che arrivava dritto ai cuori della gente, riscaldando anche i suo.

Giulia un tempo era molto dolce, ma poi il suo cuore come un fiore al sole è seccato sempre piú fino a diventare in petalo scuro, inutile e di qui il suo carattere spesso caratterizzato da sbalzi d'umore: felice-triste, acida-dolce, bastarda.

Ormai Giulia stava facendoci l'abitudine a svegliarsi presto la mattina per prendere il pullman e andare a quella scuola che sembrava piú un vecchio ospedale di torture, un'altra giornata era volata stava andando a prendere il pullman quando vide lì con una camicia bianca, dei jeans blu, delle scarpe dell'adidas gialle e nere un ragazzo, avrebbe voluto morire ma lo sguardo di lui la fece tornare in vita era Marco, alzò la mano che a causa del peso dello zaino formicolava e lo salutò avrebbe preferito svenire che ammirare quell'angelo e non poterlo avere dinanzi con il respiro sulla sua pelle e le sue labbra morbide, carnose e lisce contro le sue sottili, piccole eppure giuste per il faccino che aveva Giulia.

Nico era un ragazzo bellissimo per chi come lei andava pazza per 1 e 70 di altezza, visico invidiabile, capelli scuri di quel nero che è forte piú della notte, viso così dolce e così innocente, troppo per lei...Sapeva di non meritarlo, una divinità sarebbe stato niente a confronto...

se volete che continui mì basta in voto o in commento e non vo pentirete vi ruberò il cuore, quello che Giulia ha perso e che cerca.

Lui la sua bellezza erano senza paragone era così attratta da lui che nessuno sarebbe mai stato in grado di rubarle lo sguardo come lui così bello come un angelo...

Nel pullman seduti in due punti diversi sì pensavano, lei ne avrebbe voluto parlare con le amiche ma sapeva che non avrebbero capito così preferì tenerlo al sicuro dentro di lei quella meraviglia era troppo importante. Giulia conosceva già Marco ne era innamorata dall'anno prima quando erano stati insieme ma lui spesso e volentieri la lasciava così lei aveva la conferma di essere troppo, troppo poco per lui.

Lo amava e ne era convinta perchè con lui sì sentiva forte piú di quanto già Lo fosse in realtà lui la rendeva donna, una grande donna nonostante lei sì sentisse solo una bambina...

Quel giorno non riuscì a non pensare a lui così prese il cellulare e gli inviò in messaggio pensava non avrebbe risposto ma dopo una ventina di secondi ecco lo schermo accendersi e il suo nuovo messaggio da tanto non provava l'emozione di riceverne uno, da lui. Lo aprì e iniziarono a parlare come amici grandi amici che si vogliono bene, troppo bene per esserlo...Iniziarono a chiamarsi con dei nomignoli e poi così via entrambi sì resero conto di non voler essere solo amici ma di piú, lei non riusciva a non amarlo nonostante l'avesse lasciata così tante volte, l'amore era piú forte. Il giorno dopo alla fermata del pullman c'erano entrambi e sì sedettero insieme lei fece in giochetto avrebbe detto una risposta e lui dopo avrebbe fatto una domanda che gli sarebbe sembrata piú giusta. Lei disse sì lui chiese se sì volesse mettere con lui dinuovo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 16, 2013 ⏰

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