secondo giorno: fuori da scuola

20 0 0
                                    

Avevamo dormito dentro l'aula per poche ore ed era passato un giorno intero . Eravamo barricati dentro la stanza con altri 5 alunni ed un solo mobile ci distanziava da Loro.Si "Loro" era il soprannome che gli avevo affibbiato. Dalla TV che era in corridoio e che aveva come canale fisso rai1 avevamo sentito che le persone che entrano in contatto con questo virus muoiono in pochi minuti a seconda della gravità e si trasmette solo attraverso la saliva.
Saranno passate ore da quando avevamo chiusa quella porta e non ci era venuta ancora venuta un idea.
Finché non mi venne a mente quella scena col bidello. Così assieme a Francesca levai la barricata , presi una scarpa da un cadavere , la lanciai da ľ altra parte del corridoio feci il segnale a Francesca e tutti e due ci mettemmo a correre come dei pazzi fino alla seconda uscita . Arrivati nel parcheggio incontrammo due superstiti . I loro nomi erano Andrea e Ludovica . Avevano : Andrea un anno in meno 16 e Ludovica 19. Insieme a loro riuscimmo ad uscire dal primo cancello del parcheggio. Fuori ci aspettava un camion con chiavi inserite . Ludovica mise in moto il veicolo e poco prima di partire avvistammo un ragazzo con un grosso borsone che correva e ci urlava di aspettare. Dopo averlo fatto salire con una grossa rincorsa sfondammo il secondo cancello. Il rumore risuonó in tutta la scuola . Dopo poco tutti quei cosi ci correvano alle calcagna. Suggerii di andare a la casa di mia nonna fuori città. Il ragazzo aveva una brutta ferita alla gamba ma non a forma di morso. Uno di quei mostro sali a bordo , il ragazzo mi passó una pistola delle quattro che erano nel borsone la punta in faccia a quel mostro e senza esitare premetti il grilletto.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 19, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Higt School of the BrainsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora