«No!», grido. «Aspetta! Io- ho fatto un'altra cosa e... ho bisogno del tuo aiuto...» Sento il sangue affluire alle guance e mi mordo il labbro inferiore, in imbarazzo.
Silenzio. «Gli hai tagliato le palle? Mi dispiace, non ho nessuna intenzione di...
Foreword: «No!», grido. «Aspetta! Io- ho fatto un'altra cosa e... ho bisogno del tuo aiuto...» Sento il sangue affluire alle guance e mi mordo il labbro inferiore, in imbarazzo. Silenzio. «Gli hai tagliato le palle? Mi dispiace, non ho nessuna intenzione di riattaccargliele.»
Numero di parole: 12k. un parto trigemino.
A/N: Salve. ho diverse cosucce belle da dire. questa è una raccolta di storie (ma dai) tutte collegate fra loro. ad esempio, in questa prima OS, vi saranno delle apparizioni dei personaggi principali dei prossimi racconti, e così via. (insieme a diversi indizi sulla trama delle altre One Shots muahahha). devo dire che ci tengo molto a tutto questo, perché ci ho pensato parecchio. e parecchio. e parecchio. non vedo l'ora di sapere che ne pensiate afghifirl. chissà, se avrò successo, potrei fare lo stesso con gli altri gruppi... magari i prossimi saranno i boyfriend, o i vixx... o, se mi sento in vena di suicidi, i seventeen. ma poi vedrò.
Ps: molte frasi di questa storia sono prese dal film "Tutte contro lui". se non l'avete visto, andate! è bellissimo e fa morire dalle risate.
PPs: minhyuk non ha volto. siete libere di scegliere chi vogliate lol.
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The Sexy Taxi Driver
Scusa, Sung Gi, ma non posso venire oggi.
So che era il nostro quinto anniversario, ma devo rimanere a casa a lavorare.
Ti prometto che domani mi farò perdonare.
Ti amo.
-Minhyuk.
Leggo un'altra volta il messaggio e spengo il cellulare in un moto di stizza. Lo ripongo nella tasca anteriore dei jeans e mi stringo nel cappotto, maledicendo un milione di volte quel cretino del mio fidanzato. Fa freddo, soffici fiocchi di neve cadono dal plumbeo cielo di dicembre.
Poteva avvisarmi prima, accidenti. Sarei rimasta a casa con Dan Gi a mangiare cioccolata, invece di precipitarmi come una trottola al ristorante italiano dove mi aveva chiesto di diventare la sua ragazza. Avremmo dovuto cenare insieme, fare una passeggiata mano nella mano, come tutte le coppie normali. Invece... invece mi ha dato buca. Quell'idiota.
Affondo le dita intirizzite nelle tasche calde del soprabito e sospiro rumorosamente: il mio alito crea una nuvoletta di vapore che svanisce quasi subito. Non mi resta che aspettare un taxi.
Stupido, stupido Minhyuk!, penso, stizzita. Do un calcio ad un sassolino e mi avvio con passo spedito verso il marciapiede.
Seoul brulica di vita nonostante l'ora tarda. Mi accoglie una cacofonia di suoni indistinti: clacson che suonano, persone che parlano ad alta voce e suonerie diverse di vari cellulari. I grattacieli si ergono su di me in tutta la loro altezza, illuminati dalla luce che proviene dalle finestre come una miriade di lucciole.
