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Ah già, mi sono dimenticata.....in prima ci sono stati altri due avvenimenti: la mia prima figura di merda con il professore di matematica; tanto perché un bel giorno non ero andata a scuola e mi dimenticai di prendere l'assegno di geometria e, me ne ricordai solo la domenica sera. Così, il giorno dopo andai in classe e lo riferii al prof., che tanto bravo tanto severo, mi sgridò. Un'altra grande figura  la feci con la professoressa d'inglese. Un bellissimissimo giorno, con la prof di italiano stavamo correggendo le esercitazioni per le prove invalsi e io le sbagliai.  Altra sgridata. Mi misi a piangere per un'ora, nella quale c'era inglese. Non riuscii a spiegare alla prof il motivo di così tanto dispiacere proprio per questo lo modificai: "mi sentivo inferiore". La prof. chiese chi si sentisse superiore e nessuno alzò la mano. Fece la domanda opposta e tutti la alzarono. Poi, non so come, ma arrivammo a parlare di fotomodelle e veline e Vittorio incominciò a parlare di Belen. Usciti da scuola tutti mi ringraziarono per avergli fatto perdere un'ora di inglese.

Comunque andando avanti.....tante cose e buona vita finì la prima media. Successivamente, tutti promossi, tutti in seconda. Ero diventata brava nelle materie che erano agli antipodi del mio cervello: tecnica e matematica. In matematica prendevo, non so come, tutti nove. Lo devo ammettere, però, che in algebra ero brava, valevo 8, ma in geometria non capivo un emerito finocchio; si, a studiare studiavo anche se non mi piaceva, ma, nel caso a quei tempi mi avreste messo  davanti un problema di geometria , non ve l'avrei risolto. Il prof., visto che ero brava, ogni tanto mi prendeva in giro e faceva qualche battutina: era divertente. Per esempio, un giorno, all'interrogazione di scienze, tremavo così tanto che lui mi disse: "Mi raccomando se Cristina sbaglia frustiamola", ok, era in senso figurativo. Comunque me la cavai con un bel voto; anche Otta era stata interrogata con me. C'est la vie. In tecnica me la cavavo. Anzi, a dirla tutta fu proprio in questa materia che io presi la mia prima insufficienza. Un tanto premiato 5. Per quel giorno, dovevamo portare il telaio, perché stavamo studiando le sete, i tessuti ecc., io lo feci, ma sbagliato e visto che lei mi voleva ma tanto, ma tanto bene mi mise cinque e beccò un cinque anche il mio compagno di banco Alessandro. Stavamo a piagne tipo il Niagara Falls e tutti gli altri a consolarci; morale della storia: lo dovetti rifare. In seconda, presi anche una delle più grandi sgridate del periodo. Se non sbaglio era il 12 dicembre e il giorno prima era stato il compleanno di Vittorio, che avevamo festeggiato, ma la mia memoria non mi permette di ricordare dove. Era di giovedì. Il venerdì tutti a scuola, era appena rientrata la prof. di italiano e indovina chi decise di interrogare sulla parafrasi della Porta dell'Inferno? Me. In quel momento ero così in ansia che non ricordavo più la parafrasi. ANSIA, ANSIA, ANSIA, E GRAN FINALE FANTASTICA SGRIDATA. Tanti saluti e ciaone felicità. Altro grande pianto della vita e consolazioni. Anche quello passò. Questo arco di tempo viene anche caratterizzato da un'altra cosa. Una ragazza della mia classe, non so se mi odiava tanto oppure riteneva che fossi così ingenua, ma mi chiedeva sempre di fargli le tavole di tecnica; io gliele facevo pensando che così un giorno mi avrebbe preso in considerazione. HAHAHAHA, che cretina. Ora mai l'ho capito, non posso piacere sempre a tutti. Altro problema: Soffrivo di fame nervosa. Ogni giovedì pomeriggio, verso le tre, mi veniva un attacco di fame. Io ritenevo che fosse perché il venerdì avevo italiano alla prime due ore. Il pomeriggio, mentre facevo i compiti mi veniva una fame che nemmeno Patrick di Spongebob aveva visto. Mangiavo di tutto: creck, patatine, frutta, panini, nutella e non mi fermavo finché non finivo i compiti. Sì certo, arrivavo a cena che nemmeno con un colpo di pistola mi avrebbero costretto a ingoiare il cibo. Secondo me, a magna un giorno a settimana così c'avevo messo pure qualche kilo. A febbraio di quell'anno, come regalino di compleanno, nella settimana del Festival di Sanremo 2015, ebbi anche la febbre a quaranta. Non andai a scuola per una settimana e quando tornai nessuna prof mi chiese come stessi. Vabbè, infondo infondo, non gli interessavo così tanto. Sempre il 25 di quel mese, incominciai a portare il busto, mio inseparabile amico, per la schiena. Sì perché anche il mio stato fisico era schifoso: macchinetta, occhiali, busto per lordosi, cifosi e scoliosi della serie "non ce facemo mancá niente" e piedi piatti; per me bastava e avanzava pure. Mancai io e successero le catastrofi. Otta mi raccontò di come Roberto nell'ora della prof. di storia e geografia buttò giù dalla finestra la sua cartellina di arte o di tecnica, ora non ricordo, facendo spiaccicare nel cortile lo yogurt che c'era dentro. Spiaccicato. Grazia e Otta a a quei tempi soffrivano anche di una spiccata ossessione per gli One Direction. Ne soffrivano così tanto, che quando Zayn lasciò il gruppo,(io ancora non lo sapevo) avevo appena contattato Otta per i compiti e lei mi rispose che non poteva in quel momento perché stava male, stava piangendo. Io chissà a che cosa stessi pensando, gli chiesi perché stesse piangendo e mi rispose che Zeta aveva lasciato gli 1D. Non che a me importasse tanto, anzi li schifavo malamente, ma non la biasimavo perché tutti soffrono di una ossessione per qualcosa o qualcuno. Tutti.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 19, 2016 ⏰

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