La Nutella ha effetti collaterali

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Era una giornata come le altre nella calda Seoul: traffico, confusione, i bambini che piangevano per avere un gelato dalla propria madre, delle ragazze che passeggiavano e chiaccheravano, una vecchietta seduta in una panchina, che godeva del bel tempo e sparpagliava mollichine ai piccioni affamati, ai suoi piedi.
Ma c'era chi non riusciva a godere della normalità, quel giorno.

- Mh... che noia... dentro casa mi annoio, non posso stare tutto il giorno al PC, ma se lo spengo... che faccio?

JiYong continuava ad alternare lo sguardo fra la finestra ed il PC, abbattuto.
Erano le 17:30 del pomeriggio, in casa era solo, non c'era nessuno con cui potesse anche solo parlare.

- Chissà cosa staranno facendo gli altri adesso... .

Gli "altri" (Daesung, YoungBae e Seungri) erano usciti a spassarsela: quel giorno avevano in programma di andare al parco dei divertimenti, per provare le nuove attrazioni, mangiare zucchero filato e a cercare di rimorchiare qualcuna; beh, in realtà, solo Seungri ci provava, con la prima ragazza che trovava, ma questa era un'altra storia.
Sarebbero tornati a tarda sera, quindi il povero Ji sarebbe rimasto solo tutto il giorno, sommerso dalla noia.

Sicuramente vi starete chiedendo dove fosse il nostro Choi.
Beh, lui, come il nostro JiYong, era a casa sua, a non fare una mazza, sdraiato sul suo divano, del suo salotto, a guardare la sua TV, mentre si esercitava a fare zapping, con il suo telecomando.
E in tutto ciò era stremamente annoiato.

- ...In TV non c'è nulla d'interessante... e di elettronica non ne voglio sentir parlare. Potrei uscire, anche se gli altri non ci sono... però JiYong potrebbe essere a casa, mmh... .

Il ragazzo spense la TV e corse a prendere il telefono, digitò il numero del caro, carissimo, forse anche troppo, amico; poggiò il telefono all'orecchio e aspettò che rispondesse.

Quest'ultimo si era, letteralmente, addormentato davanti alla finestra, a causa della troppa noia e dell'inevitabile insonnia, e appena sentì il telefono suonare balzò in piedi, rischiando di cadere per terra.

- Ahi ahi... P-Pronto?
- Ji, ciao sono io SeungHyun!
- Oh, hey hyung, che c'è? E' successo qualcosa?
- No no, tranquillo, volevo solo parlare un po'.
- ...Ok, tanto mi stavo annoiando.
- Beh, anch'io, odio quando ci sono le ferie e non trovo nulla da fare.
- Già... allora perchè non vieni qui? Almeno staremo in compagnia dell'altro, mh?

Choi non stava aspettando altro che sentire quella richiesta:- Va benissimo, arrivo subito!
Chiuse la chiamata senza dare il tempo all'altro di poter rispondere, e andò a prepararsi: si fece una doccia e si vestì nel modo più semplice che conosceva, indossando una maglietta a maniche corte nera, che aderiva perfettamente al busto definito, i soliti jeans stretti e comode scarpe; indossò infine gli immancabili occhiali, sperando che bastassero per non essere riconosciuto, e uscì di casa come un fulmine.

Intanto JiYong si pentì subito dopo di avergli chiesto di venire:
Nonostante si fosse lamentato tutto il giorno di non aver nulla da fare, la casa era rimasta ancora sottosopra, reduce dai precedenti giorni lavorativi in cui lui e gli altri stavano lavorando a diverse possibili canzoni future, e sostenne, a se stesso, di non avere le forze per riordinarla.
Ma non voleva fare una brutta figura, non era da lui: gli altri lo avevano sempre visto come quello più ordinato, non poteva far cadere parte dell'immagine che si era costruito, soprattutto proprio davanti agli occhi del suo adorato hyung.

Già.
Il suo hyung.
Gli voleva davvero bene, forse anche troppo: non aveva mai dimenticato quando, all'inizio della loro conoscenza, non accettasse il fatto che fosse più grande di lui, ma poi si abituò a vederlo come un suo fratello maggiore, finché i sentimenti non mutarono, raggiungendo una profondità tale che il ragazzo non seppe più dargli un nome.
Ma sono cose che cercò di sopprimere, o almeno, di non persare.

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