CAPITOLO 1.

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Mi stringo nel cappotto mentre guardo il sole tramontare sotto il mio sguardo incantato mentre il vento accarezza i miei capelli. È così calmo adesso, come se tutte le notizie di guerre non ci fossero raggiunte alle nostre orecchie.
O forse è solo voglia di vederla come se tutto fosse tranquillità.
Il passaggio, i cinguettii... come se il tempo si fosse fermato fino a qui. Solo i capelli si muovono dolcemente.

Sento dei passi venire verso di me, è mio padre.
«Skylar, la mamma ha la febbre più alta, vieni dentro, dobbiamo farti sapere qualcosa prima che sia troppo tardi.»
Mentre formula la frase vedo dalla sua bocca uscire il vapore, il freddo ci mangia le ossa ed entra dentro come il dolore e l'afflizione.
Sgrano gli occhi alla sua notizia, il cuore martella e quasi vorrebbe uscire dal petto. Lo seguo a passo svelto ma non dico nulla, forse per le sue parole dette alla sprovvista. Non voglio perdere la donna che mi ha messa al mondo.

Quando entro nella stanza la vedo, stesa nel letto immobile mentre respira affanatamente.
Dimostra molti più anni di quanti ne ha davvero. La malattia la sta consumando.
Si gira verso di me, mentre io avevo già preso uno sgabello e mi ero già seduta accanto al letto.
Mi prende la mano e incomincia a parlare, molto affaticamente.
«Mia Skylar, -mi guarda- io e tuo padre siamo ormai molto vecchi e malati ma tu sei una giovincella, questo regno sarà scacciato dai nemici.»
I miei occhi tremano e so che sto per perdere qualche lacrima.
«Devi prendere il necessario per sopravvivere e scappare. Domani mattina partirai per un lungo viaggio.»
Non credo a ciò che ho appena ascoltato.
«No! No! Non andrò da nessuna parte senza di voi! Credete che vi lasci morire così?!» le lacrime ormai scendono come fiumi in discesa.
«La cosa giusta, Skylar, è scappare da qui. O vuoi morire come gli altri? Noi ormai abbiamo vissuto la nostra... ma tu, tu no. Hai solo 17 anni e devi vivertela.» Interviene mio padre e cerca di convincermi.
«Esatto, ascolta tuo padre. Io sto per morire e... -guarda papà- a 50anni in che modo scapperà? Le sue gambe non reggono e nemmeno le mie. Ti prego, solo così puoi farci felici.» Con le dita asciugo le lacrime hanno bagnato il lungo vestito.
«M-ma come farò? Senza sapere dove andare? Non posso! E poi chiamate un dottore che ti curi madre! Non potete restare cosi. No! Non-» Intervengo, ma sono sicura che non riuscirò nel mio intento.
«La malattia, mia Skyler ormai mi ha inghiottita e non c'è nulla, nemmeno il più bravo e eccellente dottore possa fare.» La guardo con gli occhi lucidi. «Ti daremo una mappa, viveri e un cavallo per scappare. Il cavallo più forte e addestrato.» Continua poi mio padre. Possibile che della loro vita non se ne importano nemmeno un pò? Sono molto impaurita e le domande a cui voglio delle risposte sono tante.
«Dove andrò? Quale altro regno incontrerò? E se mi uccideranno? Ruberanno? E se-»
«Non lo faranno, -papà parla- ma scappa in fretta col tuo cavallo se ti incontreranno.»
Dovrò fare un _viaggio_ sola, completamente sola e conterò solo sulle mie forze. Non sarà facile. Non so se sarà... non lo so. Ma loro vogliono questo per me... e nelle loro ultime richieste non voglio mancare.
Prendo un pronto sospiro e parlo.
«Madre, Padre, non so come ne uscirò da questa storia, ma farò tutto questo per voi. Voglio che crediate in me e che siate orgogliosi... di me.»
Mio padre si avvicina al letto e tutti ci abbracciamo.
«Lo sono, lo siamo già mia piccola guerriera.»
Mentre le lacrime di tutti si mescolano, un lungo cammino mi aspetta.

Sono pronta.

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