White Angel

stay with me

Nico

I ricordi sono così chiari nella mia mente.
Quasi fosse successo tutto ieri e non tre mesi fá.
Will che mi viene a prendere. Will che mi porta nel locale. Io e Will che balliamo...
Poi gli spari.
Corpi dietro di noi che cominciano a cadere.
Will che mi ordina di stare indietro, di nascondermi, mentre mi protegge con il sui torace. Mi fá scudo con il suo corpo, mentre la mia mente, in fase di shock, cerca di ritornare a ragionare lucidamente e velocemente. Le urla che sovrastano la musica forte che il Dj, ormai disperso in mezzo al caos, ha sparato a tutto volume nelle casse.

Altri colpi.
Altre persone che cadono.
Altro panico sui presenti.

Will e io ci accasciamo sotto a un tavolo, io rannicchiato dietro di lui in posizione fetale e occhi chiusi, mentre Will, con occhi spalancati, attende il colpo fatale.

Ancora spari. E ancora.
Un ragazzo vicino a me cade, mentre una macchia rossa sul suo petto si allarga a vista d'occhio. Io strillo. I suoi occhi vitrei mi fissano. Mi fanno paura. E strillo più forte.
Un altro ragazzo si inginocchia accanto al primo. Ha gli occhi colmi di lacrime. Grida, piange, scuote il cadavere, e infine lo abbraccia. Come per dargli un ultimo saluto. Ma rimane attaccato a lui, come se stesse aspettando di essere colpito per raggiungere il suo compagno.

Guardo la scena terrorizzato. A me e Will non succederà la stessa cosa. Ne abbiamo passate tante. Questa non ci separerà.
La mia mano corre a cercare rifugio in quella del biondo.
Riesco ancora a sentirla, morbida e calda. Anche dopo tutto questo tempo.
Una stretta decisa la sua, decisa a non lasciarmi andare via, decisa a non lasciarmi andare da nessuna parte. Non mi lascerà da solo, fù quello che pensai.

Peccato che sono solo un piccolo ingenuo.

Siamo rimasti chiusi lì dentro per giorni. Sotto a quel tavolo, con la paura costante della morte accostata dietro l'angolo. A volte si sentivano dei colpi di pistola, ma perlopiù erano a vuoto.

- stà contrattando il riscatto, probabilmente.- mi disse Will. -saremo liberati a breve, vedrai.-

Il mio ragazzo era così bravo a mentire che per poco non ci cascai anchio.
Quel luogo che era ormai diventato la nostra prigione puzzava di sangue, di morte e di lacrime versate su corpi esanimi. E di cuori infranti.
Ma la cosa che univa tutti e che rendeva insopportabile convivere era il dolore. Il dolore comune per quelle perdite, perché l'un l'altro capivamo che cosa voleva dire perdere la persona che si ama tanto, la cosiddetta anima gemella che si ha tanto faticato a trovare.

Ancora oggi mi chiedo il perché.
Una persona non può scegliere chi amare? Siamo umani come tutti, non siamo poi tanto diversi dalle normali coppie. L'unica differenza è che siamo dello stesso sesso.
E allora?
È l'amore che sceglie le persone. Se noi ci amiamo non possono semplicemente accettarlo? Beh, non mi aspetto certo che le persone approvino pienamente, ma almeno tollerarci. Non siamo alieni. Siamo persone comuni che nascono in un modo comune e che vivono in modo comune ma che non amano in modo comune. E non vedo dove sia l'orrore nella cosa.

168 ore.
Sette giorni.
Una settimana.

La polizia stà arrivando. Si dice non abbiano accettato il riscatto. Minacciano i terroristi. O ci tirano tutti fuori o per loro sarà la fine.
Will mi abbraccia.
<c'è l'abbiamo quasi fatta amore. Questo incubo finirà. Te lo prometto. Tu uscirai vivo. >
<n-noi usciremo vivi Will. Noi... >
<hai ragione... Noi. > sembra titubante.

Urla.
I rapitori ci dispongono in file, continuando a gridare. Sembrano arrabbiati, incazzati neri.
Ma dietro quegli occhi omicida di ognuno si nota il panico e il terrore.

Will è più avanti di me. Non volevamo separarci.
Ma ogni rapitore ha mandato avanti una persona per ogni coppia.
Con il risultato che le coppie ora sono divise. Un cuore spezzato.
Era quella la loro idea.
Ci sono almeno quindici persone.
Mi ripropongo di stare calmo.
Noi ce la faremo.