Young Love

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                                            Houston,
                              11 dicembre 1977

La band si congedò dal palco, soddisfatta quanto il pubblico. Anche quello show, infatti, si era concluso nel migliore dei modi;
avevano appagato i fan, lasciandoli storditi, accecati, ma con la voglia di desiderare altro, come amavano dire loro.
I quattro roadie avvolsero ciascun membro in un accappatoio, con colori rispettivamente diversi, accompagnandoli nello spogliatoio.
Una volta dentro, il biondino si tolse immediatamente l'accappatoio bagnato di sudore, rinfrescandosi con un altro asciugamano.
Il modo in cui si indossò un nuovo paio di pantaloni neri fece ridacchiare sotto i baffi gli altri, che con lui condividevano il grande stanzone dove la band trascorreva il tempo prima e dopo lo spettacolo.
-Quanta fretta, Rog!- commentò il bassista.
-Guarda che Dominique non ti mangia mica se arrivi con un minuto di ritardo, dolcezza- aggiunse Freddie.
-Forse ha paura che lo lasci per qualcuno con il cervello più sviluppato di lui!
La mente del batterista era già con lei, troppo occupata, quindi, per allarmarsi di lanciare una scarpa sulla zucca di Brian.
Stimava tanto il chitarrista, ma alcune volte finivano di entrare in contrasto a vicenda, dando perciò inizio ad esagerate litigate.
Roger ignorò i suoi fidi compagni che lo prendevano scherzosamente in giro, essendo loro consci di come il batterista cambiasse improvvisamente carattere ogni qualvolta che si trovava in compagnia di quella ragazza francese che giusto un anno prima gli aveva rubato il cuore il giorno in cui la band si esibì all'Hyde Park, davanti una folla stimata di 200.000 persone.
Se di solito il biondo si mostrava  duro e insensibile, con Dominique metteva da parte tutto il suo orgoglio e la vanesia.
Finalmente finì di abbottonarsi la camicia bianca, e in fretta e furia uscì dallo spogliatoio, per dirigersi nella stanza in cui si trovava un enorme buffet per lo staff della crew e la band stessa; c'erano anche le partner dei rispettivi membri, intente a chiacchierare su argomenti femminili oppure sullo spettacolo a cui avevano assistito poco prima, essendo quella sera delle ospiti speciali.
Gli occhi celesti di Roger cercavano solo lei, e alla fine la vide intenta a parlare con Chrissie, la moglie del suo amico chitarrista.
Pensò che la francese era veramente bellissima con quei capelli corvini e leggermente mossi, ed era pronto a giurare che il suo sorriso fosse il più solare e bello che avesse mai visto.
Continuò a fissarla da lontano, per niente deciso ad avvicinarsi a lei. Venne poi notato da Chrissie, che fece cenno all'amica di guardare in direzione del biondo.
Quest'ultimo incontrò finalmente lo sguardo della sua amata, e non tardò ad avvicinarsi a lei e a salutarla con un tenero bacio sulle labbra.
La ragazza di risposta lo guardò amorevolmente negli occhi. -Ciao, Roger.
Chrissie rimase intenerita dalla scena, e lasciò la coppietta nella propria intimità, aspettando che il chitarrista la raggiungesse come aveva fatto Roger con Dominique.
Il batterista era rimasto a fissare intensamente la ragazza, regalandole varie carezze sulle guance.
-Ti siamo piaciuti?- le chiese, riferendosi allo spettacolo.
-Tanto! È stato tutto magnifico, ogni singolo secondo! Ne stavo parlando proprio prima con Chrissie, devo dire che la scaletta delle canzoni migliora in ogni tour - proferì lei.
Roger rimaneva ad ascoltare poco e niente.
Pensava che si sentiva la persona più fortunata del mondo ad aver trovato qualcuna da amare come quella donna dolce, premurosa e paziente. Pensava che nonostante Dominique si meritasse qualcuno migliore di lui, egli la amava e la avrebbe amata con tutto se stesso.
La ragazza si accorse che in quel momento gli unici che la stavano ascoltando erano i muri della stanza, così interruppe improvvisamente il suo discorso, guardando rimproverante il biondo.
-Roger, mi stai ascoltando?
Egli, in tutta risposta, le prese la mano e la condusse fuori dalla stanza, cercando un'uscita che non portasse all'entrata principale del palazzetto, dove gli spettatori erano ancora intenti ad uscire.
I due giunsero sul retro, in una strada fortunatamente deserta.
-Non posso crederci, Roger Meddows Taylor che abbandona una festa! Dimmi un po', ti hanno fatto qualche specie di lavaggio del cervello?- disse lei, scoppiando a ridere e contagiando Roger stesso.
-Non ne ho voglia stasera. Ci sei tu, non capisco perché debba stare con tutta quella gente. E poi tu sei migliore di chiunque altro.
I due si tenevano ancora dolcemente per mano, e quelle poche parole erano riuscite a far battere all'impazzata il cuore di Dominique, che scoccò un bacio sulla guancia del batterista.
La ragazza si sentì poi pervasa da qualche brivido di freddo, e d'istinto si strinse attorno al braccio di Roger. -Torniamo in albergo?- gli chiese.
-Veramente avevo intenzione di fare qualche passo, ma se hai così freddo possiamo anche tornare.
-Credo di poter sopravvivere per qualche altro isolato- lo rassicurò lei.
Roger ridacchiò, per poi stringerla ancora più forte a lui, tempestandole la nuca di baci.
-La prossima volta copriti di più, se sei freddolosa - la canzonò.
Dominique, in tutta risposta, gli rivolse una linguaccia, per poi ridere insieme a lui.
-Sei odioso quando fai queste frecciatine!
-Lo so, grazie, amore.
-Sei un completo fallimento. E il guaio è che io, mio caro Roger Taylor, sono completamente innamorata di te.
Il biondo le sorrise, sul punto di commuoversi, e le diede l'ennesimo bacio colmo di dolcezza.
-E io ti amo da morire, Dominique Beyrand.
Rimasero a guardarsi ancora per qualche secondo, come se l'uno non poteva fare a meno dello sguardo dell'altro, poi di colpo Roger si ricordò il motivo per cui aveva condotto Dominique fuori dal palazzetto.
-Sai, Dom, stavo pensando che ormai potresti... Ehm, vivere con me nel Surrey. Ovviamente se ti va. Non sei costretta affatto.
La francese era completamente incredula.
Erano passati pochi mesi da quando il ragazzo finalmente era riuscito a dichiararsi, eppure era già pronto a condividere la sua dimora con lei.
-Rog, stai dicendo sul serio? - balbettò lei.
-Sì, tesoro. Io ti amo, e vorrei passare interamente con te quel poco tempo libero che ho dai vari impegni del gruppo. Vorrei svegliarmi, parlare, ridere e addormentarmi insieme a te ogni giorno.
Dominique rimaneva sempre più stupita ad ogni sua parola, e finì con l'abbracciarlo, venendo ricambiata dal batterista, che le accarezzava dolcemente i capelli.
-Non mi hai ancora risposto, però - disse lui, sogghignando per l'ennesima volta.
-Pensavo si fosse capito che era un sì - rispose divertita la ragazza, e mentre il biondino la riempì di teneri baci su tutto il viso, la ragazza le sussurrò l'ennesimo "ti amo".
Il loro era un amore giovane, che era sbocciato giusti pochi mesi prima, eppure era più che puro e vero. Entrambi non si erano ancora conosciuti completamente, ma sapevano che al di fuori dei sentimenti che provavano a vicenda, c'erano soprattutto il rispetto e l'amicizia.
Roger si sarebbe comportato premurosamente con Dominique, e lei avrebbe fatto lo stesso con lui.
Ma quella sera si erano promessi nuovamente che in quel momento l'unica cosa che ciascuno di loro aveva bisogno era la presenza dell'altro.

Salut, mes amis!
Ora più che mai era necessario un saluto in francese :)
Ho voluto scrivere questa piccola storia per omaggiare quel tesoro di donna che è Dominique. Ammettiamo tutte quante che essere la ragazza di Roger Taylor richiede una grandissima dose di pazienza, e lei ne aveva anche troppa, secondo me; eppure sono convintissima che Roger le voleva un mondo di bene - allora come adesso - e la considerava la persona più cara.
E poi non dimentichiamoci che senza Dominique Felix non sarebbe mai nato, e il batterista avrebbe finito con il non scrivere quel capolavoro che è Radio Ga Ga, una delle mie canzoni preferite in assoluto del quartetto *_*
Ringrazio chi ha scattato la foto che ho inserito nella storia, che mi ha ispirato per la trascrizione.
Beh, spero che questo mini racconto sia stato di vostro gradimento.
Au revoir,  chéris!

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