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In quel piccolo paese chiamato Somma Vesuviana, tutti conoscevano tutti. Ed era inevitabile che si creassero amicizie o, in quel caso, ostilità.

Tra Gennaro e Alessio c'era tutto, fuorché amicizia. Si odiavano dalla tenera età, per le storie che gli erano state raccontate dai loro genitori.

Alessio, per la famiglia Raia, era una persona troppo puntigliosa, poco socievole e soprattutto maniacale. Gennaro, per la famiglia Iodice, era il ragazzo troppo trasandato, quello che non si cura e che, se potesse, passerebbe la vita ad andare a letto con i ragazzi e a fumare.

E loro erano cresciuti con l'idea che odiarsi era giusto.

Che poi Alessio in realtà, trovava carino Gennaro. Gli piacevano i suoi occhi anche se, in tutti quegli anni, gli aveva riservato solo sguardi truci e arrabbiati.

E Gennaro non poteva negare che Alessio fosse un bel ragazzo. Gli piaceva guardare come il suo corpo, in quegli anni, era cambiato radicalmente...in meglio.

Ma quelle cose le tenevano per loro, perché se solo i genitori avessero saputo che i loro figli si trovavano attraenti, sarebbe scoppiata una rivolta.

E così Gennaro faceva i suoi sogni su Alessio da lontano, e Alessio gli guardava gli occhi, mentre in classe, Gennaro, era intento a preparare drum la maggior parte del tempo.

Ma se non fosse per il fisico Gennaro, Alessio lo avrebbe odiato davvero. Il suo carattere era una delle cose più insopportabili sulla faccia della terra. Troppo timido e impacciato, troppo maniaco del controllo e, soprattutto, troppo puntiglioso.

Alessio un po' di odio verso Gennaro lo aveva sempre provato, perché il biondo viveva alla giornata senza organizzare la sua vita. Passava il suo tempo a divertirsi in discoteca, strusciandosi su persone che, il giorno dopo, non si sarebbe nemmeno ricordato.

Ma pochi sapevano che era innamorato di lui dall'asilo, quando Gennaro con disinvoltura gli aveva rubato un bacio nel bagno della scuola.

E si, era una contraddizione. Perché dovresti odiare la persona di cui sei innamorato? E Alessio una spiegazione non se la sarebbe mai data. 

Quel giorno, decise di andare prima a scuola, per evitare di dover parcheggiare la macchina in doppia fila o, peggio, al bar dietro scuola. Quando arrivò prese una sigaretta dal pacchetto nuovo delle sue Camel da dieci, e buttò il pacchetto vecchio nel cassonetto.

Aveva la sua amata felpa di due taglie più grande, e aveva messo il cappuccio sulla testa, per paura che iniziasse a piovere improvvisamente.

"Chiunque tu sia, hai una sigaretta?" Chiese, una voce a pochi passi da lui.

La sua voce.

Alessio quella voce l'avrebbe potuta riconoscere tra mille.

Alzò la testa, incrociando quegli occhi che tanto odiava ma che allo stesso tempo amava.

"Oh, sei tu. Hai una sigaretta o devi fissarmi per sempre?"

Ed era proprio quella la parte che Alessio odiava di Gennaro. Il fatto di dover essere strafottente con tutti solo per sentirsi accettato.

"Ce l'ho, ma posso anche decidere di non dartela"

"Alè dai, muoviti pure che oggi già è una giornataccia. Se ti ci metti pure tu è la fine"

Alè.

Alessio sentì per pochi secondi il cuore fargli un balzo e finirgli in gola.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 25, 2016 ⏰

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Damn School. || GennexDove le storie prendono vita. Scoprilo ora