Non riuscite a trovarla da nessuna parte. Quella ragazza, sempre così allegra e spiritosa, delle volte però è decisamente troppo spiritosa, come quella volta che ha indossato la vostra armatura e alla domanda "non vorrete forse diventare cavaliere?" ella rispose con un sorriso divertito, come desse per scontato che tale fosse il suo destino. E quelll'armatura v'era costata una grande fatica: da giovine, v'addestravate nella stalla del vostro nobile padre, sognando di scortare il Re come egli faceva da oramai decenni. Null'altro vi appariva davanti agli occhi se non un valoroso uomo in sella al proprio destriero, alto, fiero, armato di una lucente lama ed una ricca armatura, la stessa che ora indossate, tanto preziosa, rivestita con uno strato sottile d'oro: vi era stata donata dal Re in persona, per ringraziarvi del vitale, seppur inesperto, servizio, quel giorno che era ormai imminente la rivolta dei più fedeli dei suoi uomini. Vedevate un uomo barbuto, di una chiara barba, appena ramata, sul suo impavido viso due occhi nocciola scrutavano instancabili l'orizzonte. Questi erano i vostri sogni di fanciullo, più che mai realizzati. La gloria, l'onore, certo, sono importanti, ma da troppo tempo sentivate un vuoto dentro voi, da quando vedeste quella vivace figlia del calzolaio: ve ne innamoraste subito, subito di quei singolari ricci rossi, subito di quei begli occhi verdi. Quante pene però vi fa patire, con quelle matte idee e quelle assurde fantasie. Ogni giorno vi trovate a cercarla, una volta la vedete nel bosco sul confine dei campi, quella dopo eccola al ruscello intenta a lucidare il suo elmo, regalatole da un forestiero anni addietro, quando ancora non conosceva il proprio ruolo; non che ora sia diverso. È giovane, come quella quercia contro la quale l'avete vista combattere una volta, con una vecchia spada rubata chissà dove. Di qui a poco le cose cambieranno: il suo animo selvaggio sarà presto domato da voi, le insegnerete il suo ruolo, di moglie e di madre, convertirete i suoi sogni di epiche avventure in senso del dovere verso la famiglia e verso di voi. Finora però ella è fuggita ancora. Con passo calmo ma deciso, vi dirigete verso la stalla, sellate il vostro cavallo e partite al galoppo, già rassegnato all'idea di incontrarla all'esterno del Borgo, diretto verso le colline. Lei adora le colline, la fanno sentire libera, soprattutto in quelle giornate ventose. Infatti, passato il quarto d'ora, scorgete una figura a cavallo di un nero stallone. Elmo sul capo, risulterebbe irriconoscibile a chiunque non l'abbia mai osservata sotto tali spoglie. Il minimo briciolo di femminilità è scomparso sotto una fine maglia di ferro e una lunga lancia.
-Eccovi! Fuggite ancora? Vostro padre è in pena per voi e io vi cerco da...-
Non vi lascia terminare di pronunciare la frase di rimprovero che subito scende dalla sella e vi corre incontro:
- E questi? Dov'è il vostro abito? Non lo sapete che un tale indumento non conviene ad una fanciulla?-
Troppo tardi, ella non vi ha neppure ascoltato, ma eccola saltare sul vostro cavallo baio e lanciarsi al vostro collo in un caldo ed entusiasta abbraccio. È agile, pazza, ma agile. Molte volte questi suoi atteggiamenti irrequieti e infantili vi irritano non poco... eppure non vi sono molti anni di differenza tra voi:
-Avete notato quanto sono migliorata? Secondo voi Sua Altezza potrebbe notarlo?-
Vi chiede, il cuore colmo di speranza.
-Ne dubito, Lady