Tokyo Ghoul: It's real or not?

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Sono le 7 del mattino quando sento la sveglia suonare.
Come d'abitudine faccio colazione velocemente con un po' di latte, mi faccio una doccia veloce e mi metto la divisa da agente.
Pronta, aspetto che il mio amico d'infanzia arrivi per accompagnarmi in centrale, dato che io non ho ancora la patente.
Sono le 7.30 quando sento suonare la porta:
-Ciao Dave, andiamo?- lui annuì e io chiusi la porta.
In macchina ci fu un po' di silenzio, il quale venne rotto poi da Dave.
-Senti Nami, ci è arrivato l'ordine di andare in Giappone-
-Come mai?
-Vedi, come dire... Stanno accadendo fatti inspiegabili e la CCG ci ha chiesto di venire per indagare insieme-
-Che tipo di fatti inspiegabili?-
-Ehm... Guarda! Siamo arrivati!-
Parcheggiò la macchina e scese rapidamente da essa. Io presi le mie cose e scesi dopo di lui, non mi sono fatta molte domande sul fatto che non mi avesse risposto perché ero un po' come dire..."scioccata". La CCG so che si occupa di "persone" mangia persone... Poi magari mi sto sbagliando.
Entrati in centrale il capo viene ad avvisarci tutti che fra un'ora partiremo per Tokyo.
Nel mentre io decido di sistemare i fascicoli del caso della scorsa settimana. Passata un'ora vengono a chiamarmi, ci danno il biglietto e nel giro di pochi minuti siamo già tutti sul nostro aereo.
Destinazione: Tokyo, Giappone.

***

Dopo quasi tre o quattro ore siamo arrivati all'aeroporto, ad aspettarci c'era un uomo di mezza età, alto e muscoloso:
-Buonasera, voi dovreste essere gli agenti dell'FBI. Io sono Yukinori Shinohara e sono un investigatore di classe speciale della CCG.-
-Io sono l'agente Nami Amane, lui è l'agente Dave Rupert e lui è il nostro capo James Callahan, piacere di conoscerla-
-Il piacere è tutto mio- disse stringendoci la mano -Seguitemi, vi accompagno al vostro Hotel, domattina una macchina verrà a prendervi alle 8.30 per portarvi al Quartier Generale della CCG.-
-La ringraziamo per la sua disponibilità Signor Shinohara- disse il nostro capo.
-Si figuri, ora seguitemi. Sarete stanchi, penso-
-Pensa bene!- intervenne Dave un po' troppo entusiasta.
Uscimmo dall'aeroporto e ci dirigemmo verso una macchina nera.

Il viaggio fu più lungo del previsto e intanto il Signor Shinohara ci raccontò di cosa si occupa la CCG.
-La Commissione per le Contromisure ai Ghoul, abbreviato CCG è un'agenzia federale che indaga principalmente i casi di omicidio causati dai Ghoul.
Fu fondata nel 1890 da Daikichi Washuu, ai tempi capo del Clan Washuu, e il suo Quartier generale è nella prima circoscrizione. Veniamo soprannominati dai Ghoul Colombe, forse derivante dal logo dell'associazione.-
-E i Ghoul sarebbero...?- chiesi, dato che non mi era stato riferito nulla.
-Beh, i Ghoul cara signorina Amane, sono una specie carnivora e che talvolta pratica il cannibalismo che sono grado di nutrirsi solo di carne umana e altri ghoul. Sono molto simili agli umani. Il loro aspetto fisico e capacità intellettive sono praticamente uguali. Cambia la loro dieta, la loro mentalità e la biologia interiore. In casi rari e se sono rispettate alcune condizioni, i ghoul e gli umani possono procreare. Gli organi dei ghoul possono essere trasferiti in un umano e in rari casi l'umano può diventare un ghoul.- spiegò.
Mi limitai ad annuire.

Dopo qualche minuto arrivammo al nostro Hotel e prendemmo le chiavi:
Dave: la 116.
Il nostro Capo: la 118
E io: la 220.

Mi rigirai nel letto un paio di volte prima di addormentarmi a causa dei continui rumori della città.
Ma sfortunatamente mi svegliavo ogni ora a causa degli incubi che facevo. Non sono mai riuscita a liberarmene.
Accesi la tv e c'era un'edizione straordinaria del telegiornale:
-C'è appena stato un improvviso cedimento di una parte di cantiere e un ragazzo e una ragazza sono stati portati in ospedale urgentemente; purtroppo per la ragazza non c'è stato nulla da fare, attendiamo notizie del ragazzo: Ken Kaneki. Non ci sono molte prove che possano determinare il perché di questa catastrofe. Vi terremo aggiornati.- spensi la tv pensando a quei poveri ragazzi e finalmente riuscii ad addormentarmi.