Capitolo 2

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"Elvy vuoi che ti accompagno?" Chiesi con premura

"Ok, va bene. Però credo che non sia granchè come gioco!"

"OLTRAGGIOOOOOOOOO!!!! Come osi parlare così del mio amore" urlai indignato sfoggiando la mia faccia oltraggiata

"OLTRAGGIOOOOOOOOO!!!! Come osi parlare così del mio amore" urlai indignato sfoggiando la mia faccia oltraggiata

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"Ok, ok. Con quella faccia così tenerona come posso dirti di no?"

"Ma posso avere una sorella che mi detesta come tutte le persone normali" supplicai

"No" disse raggiante mentre mi abbracciava

Mezzora dopo l'indignazione

"Ok, se ti colleghi vieni a Gracöv. Ti aspetto in piazza" le suggerii

"Ma io voglio giocare da sola" si lamentò

"Ma se vieni ti aiuto a trovare posti isolati dove fare xp e i soldi e altrimenti non ti posso proteggere dai killer. Non penso che tu voglia essere squartata viva. E il dolore lo senti anche nella realtà" la minacciai con il mio ghigno da folle

"O-o-k" cerco di dire dopo avere ingoiato un groppo di saliva amara

"3....2....1 crashh nooooooooooooooo, il casco nooo. si sarà rotto" singhiozzai

"Proviamo a vedere se funziona lo stesso" comunico con voce rassicurante

Mettemmo il casco e con mia grande sorpresa notai che ero dentro.

"Questo si che è culo!!!!!!" Urlai saltando di gioia

Mi fermaii quasi immediatamente. C'era qualcosa di strano, la città non era mai stata così silenziosa.
Subito aprii l'inventario, mi equipagiai la mia spada, qualche garza di cura nella tasca sinistra e ripassai subito i movimenti per poter attivare le mie magie e le mie abilità, poichè in un combattimento non puoi mettere in pausa.

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Nella chat globale lessi che Elis era entrata nel gioco e subito compresi che era mia sorella poichè Elisa ed Elvira erano molto simili come nomi così aprii la chat globale scrissi a Elvira di non venire in città.
Ma lei non era Elvira, era semplicemente un player come tante altre...

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Comincia a incamminarmi per le strade della città cercando qualcuno, ma non feci in tempo a fare un passo che sentii un urlo e una scritta che diceva: 'Elisa è in fin di vita'.

O ma andiamo non può fare per una volta quello che gli dico

Cominciai a correre in direzione dell'urlo. E quello che vidi mi fece raggelare il sangue.
Dinnanzi a me si presentava un orco era 3 volte la stazza normale di una persona, sia in altezza che in larghezza, aveva una testa da cervo con degli strani disegni woodo cosparsi su tutto in corpo. La sua arma era una mazza chiodata di dimensioni colossali e mentre si girava verso di me questultima emetteva uno stridolio fastidioso.
Pochi secondi e avrebbe attaccato....

ChrivixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora