Non credo di farcela più.
Sentirli litigare quasi tutti i giorni è una cosa che mi stressa, sopratutto se l'argomento del loro litigio sono io."Oh ma dai, ha diciassette anni ed è un miracolo che sa fare una lavastoviglie. Non fa mai niente a casa e tu stai sempre a difenderla John" urla come una pazza mia madre al piano di sotto.
"Ti stai rendendo ridicola, è una ragazzina è ovvio che non voglia rimanere a casa a mettere a posto questa topaia" risponde rigido mio padre.
"Che cosa?!" sbotta lei.
Apro piano la porta della mia stanza, mi dirigo verso le scale sbirciando quei due nel tentativo di non farmi beccare.
Mio padre va avanti e indietro senza sosta, nervoso si gratta la nuca per poi sospirare.
"Lascia stare Kat, continua a bere e a tornare a casa ubriaca, vedrai che prima o poi quella ragazzina se ne andrà da qui senza di te" esce sbattendo rumorosamente la porta.
Mia madre presa dalla rabbia inizia a piangere e ad insultarlo, consapevole che fosse già andato via.
"Si vai stronzo, scappa. Sono felice di aver divorziato!" tira un pugno sulla porta per poi accasciarsi a terra.
Penso di aver visto abbastanza. Ritorno in camera mia e chiudo a chiave la porta. Qui i litigi sono all'ordine del giorno ed io son sempre in camera mia, d'altronde cos'altro potrei fare?
Mi guardo un'ultima volta allo specchio per sciogliere la lunga coda, per poi sprofondare in quelle coperte calde che, mi attendevano.
Dei suoni interrompono il mio sonno, una, due, ed altre volte ancora. Apro un occhio ancora assonnata, vedendo il mio telefono lampeggiare.
Un altro suono; il mio telefono.
Lo prendo e appena sblocco lo schermo, guardo l'ora. Le tre e mezza di mattina e qualcuno si diverte a rompere le palle con dei messaggi."Sai, lo muovevi proprio bene quel culetto prima"
"Che poi, quelle gambe sono da urlo"
"Per non parlare delle tue labbra"Sbarro gli occhi leggendo quei messaggi.
Senza pensarci seguo l'istinto e rispondo a questo genio."Stai scherzando spero, hai visto che ore sono? E poi chi sei?"
"Come chi sono? Abbiamo parlato dieci minuti fa, mi hai detto tu che potevo scriverti subito"
"Non so chi sei, hai sbagliato numero"
"Senti bambolina, non so a che gioco stai giocando, ma se ti ricordi il numero me l'hai dato tu quando mi stavi ballando addosso, come faccio ad aver sbagliato? ahah"
Inarco un sopracciglio, bambolina?
"Forse la tua bambolina ti ha dato il numero sbagliato. Non sono io quella che cerchi"
Aspetto per un po' una sua risposta, forse si è sentito perso in giro e di certo di continuare questa conversazione con una sconosciuta non ne ha proprio voglia.
Appoggio il telefono sul comodino, mi stendo di nuovo nell'attesa di addormentarmi. Ma una notifica mi fa sussultare.
"Non ci voglio credere, che puttana"
"Quindi tu non sei Gilly?""Non so chi sia"
"Ma guarda sta zoccola, le piace perdere per il culo. Scusa se ti ho disturbata"
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A Perfect Stranger
Romance"È nato tutto da un'errore, ma lo rifarei altre cento volte" Cassidy Lens, è una giovane ragazza che vive nella povertà, costretta a crescere la piccola sorellina avuta da un altro matrimonio. Cresciuta da una madre alcolizzata e da un padre menefr...