Prologo.

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Mi chiamo Zayn Malik, ho 23 anni e vengo da New York.
Per bene 7 anni sono stato un soldato dei Marines. Sognavo di diventarlo da quando avevo 5 anni.
All'inizio mi piaceva: gli addestramenti, seppur duri, andare in posti nuovi, difendere il popolo. Ma ho visto troppi soldati, amici miei, morire, morti crudeli e dolorose, mentre eravamo in guerra.
Cosa faccio adesso? Sto viaggiando per tutta l'America alla ricerca di sua figlia: Emily Collins.

*Flashback*
17 giugno 2015.
Eravamo in un paesino sperduto in Iraq, dove eravamo in cerca di assassini, dovevamo catturarli, o addirittura ucciderli.
Questa fu una delle guerre più difficili in cui mi mandarono in servizio. Ogni campo era invaso da terroristi. E, possibilmente, erano molti di più rispetto a noi.
Sparai a molte persone, ed era anche la prima volta. Non era una bella sensazione, certo, ma erano nemici e io lo stavo facendo per il bene della popolazione.

-Jack, Jack. Ci sei?- urlai per farmi sentire, il rumore delle armi era troppo forte. Schivai una pallottola che stava per colpirmi dritta in testa.

Jack era come me un soldato, nonché un mio amico stretto. Lo conosco da anni, ormai per me era come un padre. Si, aveva i doppi dei miei anni. All'incirca 41.

-Si, Zayn, ci son.. ATTENTO ZAN!- mi spinse violentemente a terra, non riuscivo a crederci: una pallottola di un bazooka stava per colpirmi in pieno petto, ma colpì Jack.

-CAZZO CAZZO!- urlai, sperando velocemente all'uomo che colpì Jack, adesso disteso a terra.
-CI SERVONO RINFORZI, UOMO A TERRA RIPETO UOMO A TERRA!- urlai nel wokitoki.

Subito una squadra di rinforzi mi raggiunse, cercando di aiutare Jack. Lo misero sopra una barella e lo spostarono il più lontano possibile.

Io lancia circa tre bombe e mi allontanai, insieme ai rinforzi.

-Cazzo, Jack. Perché lo hai fatto?- chiesi urlando.
-Zayn tu hai tutta la vita davanti, per me sei come un figlio ormai, ed ho fatto quello che un padre avrebbe fatto per il proprio figliolo.- disse, non riusciva a parlare bene. Tossì ed uscì del sangue.

Guardai la sua ferita nel petto. Mi vennero i brividi, non potevo crederci.

-Jack cazzo, non dovevi pensare a me. Tu hai una famiglia, una moglie che ti ama e sei un padre. Io non ho più nessuno. Perché lo hai fatto? Perché?- ero in lacrime, mi lasciai scappare un urlo quasi disumano, un urlo straziante.

Jack stava morendo, non c'erano più possibilità per lui. Ormai la ferita era troppo profonda e lui stava perdendo troppo sangue.

-Zayn.. Zayn promettimi solo una cosa.- la sua mano tremante tocco la mia, io la strinsi forte.
-Qualunque cosa.-
-Promettimi che cercherai mia moglie e mia figlia. In qualsiasi parte del mondo lei sia. Dille che la amo, dille di non scordarsi di me. E a mia figlia dille che la amo tantissimo anche a lei, dille di perdonarmi un giorno, so di non essere stato un buon padre. Dì che io le penserò sempre. Dì che io le amerò per sempre, non importa dove io sarò, le proteggerò ad ogni costo.- lentamente chiuse gli occhi, tossì e riaprì gli occhi. -Promettilo Zayn. E se puoi, prenditi cura di loro. Mia moglie è un po' malata, ha bisogno di aiuto ed io di te mi fido.-
-Jack..- singhiozzai, tutto questo era straziante. Strinsi forte la sua mano.

Devo farlo, lui mi ha salvato la vita, è il minimo che io possa fare per lui.

-Te lo prometto Jack. Ti voglio bene.- lo strinsi forte, erano rimasti pochi minuti per lui. -Grazie di tutto, proteggerò la tua famiglia, ad ogni costo.-
Feci una preghiera per lui.

-Anch'io te ne voglio tanto, Zayn.- mi disse, sorridendomi leggermente.
-Quasi dimenticavo..- con la mano, sporca di terra e sangue ormai asciutto, cercò qualcosa nelle tasche dei pantaloni e all'interno della giacca. Quando trovò quel che cercava, me le mostrò.

Erano quattro foto: una di sua moglie, una bellissima donna sulla trentina. Nella foto sorrideva. Aveva dei capelli scuri e degli occhi verdi.
La seconda foto era di una bambina piccola. Sicuramente di sua figlia quando era piccola. Aveva i capelli castani come sua madre, un po' più scuri, legati in treccine, i suoi occhi erano verdi come quelli di sua madre, il viso angelico. Accanto a lei c'era John, un po' più giovane, ma sempre uguale.
La terza foto mostrava loro tutti rimuti che sorridevano felici, come una famiglia perfetta.
L'ultima foto mostrava una ragazza.. sui diciotto anni. Era molto bella, sempre sorridente, occhi verdi, più splendenti, lunghi capelli castani. È un viso sempre angelico. Era bellissima e somigliava a sua madre, ma aveva qualcosa anche di John.

-Sono mia moglie e mia figlia. Mia moglie si chiama Angelina Clark Collins, e mia figlia si chiama Emily.-
-Dove si trovano adesso?- chiesi, dovevo sapere più informazioni possibili.
-Purtroppo non le vedo da molto, Zayn.. credo siano a San Francisco..- non poté completare la frase che lentamente chiuse gli occhi, sussurro un "Addio, figliolo".

-Ti voglio bene, Jack.- urlai piangendo.

*Fine flashback.*

Riuscirò a trovarla, costi quel che costi.

-Lo farò per te, Jack.- sussurrai guardando il cielo.

Ho cercato il tuo nome. [Z.M]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora