Arrivi a un punto della tua vita in ci non ce la fai nemmeno più a piangere...avevo 11 anni, non ce la facevo più a vivere in quel posto, ultimamente sul banco mi ritrovai insulti e minacce di morte, tornato in camera e trovavo lettere ricattatorie, oltre a essere spaventata ero stressata, continuavo la mia vita da asociale, andavo avanti così tutti i giorni, insulti e minacce. Mi stavo abituando, forse riuscivo anche a sopportarlo, poi arrivò la goccia che fece traboccare il vaso, sul giornale c'era un articolo che parlava di mio fratello Miles e della sua grande carriera da procuratore
-Guarda schiava, tuo fratello lavora e non se ne frega minimamente di te, eri una disgrazia già da bambina PUAH
Guardai quell'articolo e presi il giornale portandolo in camera mia. Mi guardai allo specchio, non sapevo determinare se ero brutta o bella. Bionda,con i ciuffi di mio fratello, il colore dei suoi occhi ma più grandi di spessore rispetto ai suoi, magrissima e lentiggini che si estendevano dalle guance quasi fino alla mia fronte, diciamo dove sono le sopracciglia, c'era un bel balcone in quella stanza, lo guardai e pensai
"Ma si Alice...facciamola finita...tanto che hai da perdere? Ti odiano tutti, tuo fratello pensa solo al lavoro...avanti buttati..."
Andai fuori al balcone e mi tolsi le scarpe, ero pronta e lo feci, mi buttai giù. Non ricordo più nulla di quel giorno, ricordo solo che mi svegliai due o tre giorni dopo in un letto di ospedale e mi dissero che ero stata fortunata ad essere entrata solo in coma.
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Remember
FanfictionLa storia di Alice Edgeworth, sorella minore del celebre procuratore Miles Edgeworth, la ragazzina é costretta a lasciare la famiglia per...