Sogno di una mattina di inizio inverno

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L'inverno è arrivato. Mi sembra di sentirlo sulla pelle già in questi giorni, che sono solo i primi della stagione più fredda dell'anno, anche mentre dormo e mi copro di più con il piumone soffice. Del resto odio i pigiami pesanti e mi ostino a dormire tutto l'anno con la mia bella e comoda camicia da notte a maniche corte.

Nel leggero dormiveglia che precede sempre l'alba, sento che l'indumento è irrimediabilmente salito sui fianchi e dovrei provarne fastidio, invece ne approfitto per sfiorare le mie gambe con le dita. Mi sposto leggermente e comincio ad avvertire un languore conosciuto che spinge i polpastrelli ad un gioco al rialzo, fino a che non incontrano l'elastico degli slip. Schiudo le labbra e supero l'ostacolo, divarico le gambe, percepisco il languore scivolare dal ventre e seguire le mie dita.

"Ma che razza di posto è mai questo?!"

Spalanco gli occhi e mi porto seduta con un solo gesto, pronta ad urlare con tutto il fiato che ho in gola contro l'intruso che si è insinuato chissà come in camera mia, quando mi fermo e inclino un attimo il capo.

"...Jon...Snow?"

Lo chiedo ma è lui, ne sono sicura. Il bagliore vivido dell'aurora lo staglia lì, in fondo al mio letto, con indosso il suo mantello nuovo e l'aria seria e impettita e...la sua spada. Un secondo e me la ritrovo puntata proprio sotto il mento, tanto da costringermi a sollevare il viso per non rischiare di esserne ferita.

"EHI! Sei pazzo?"

"Chi sei tu? Quale magia hai usato per farmi arrivare qui? Sei una strega? PARLA!"

"Vacci piano con le parole." Sposto la lama con un dito, all'improvviso placida. "È chiaro che tu non sei reale ma il frutto del mio sogno, quindi vediamo di stare tutti molto calmi." Scendo dal letto con un leggero brivido di freddo al contatto con l'aria fresca fuori delle coperte.

"Sogno? Di che blateri, donna? Io non faccio parte di nessun sogno. Io sono..."

"Jon Snow, bastardo di Grande Inverno, ora Re del Nord in realtà. Ex Guardiano della Notte, ex Lord Comandante, ex Bruto e blablabla." Riassumo per lui mentre infilo i pantaloni di una tuta comoda. "A proposito, bella la storia con Ygritte. Potevi essere meno stronzo magari ma..."

Non termino la frase che la sua spada aderisce di nuovo alla mia pelle, solo che questa volta lui ha fatto un balzo verso di me e mi ha praticamente spinta con le spalle contro il muro, puntando l'arma a premere sulla mia giugulare.

"E dici di non essere una strega? Come sai di Ygritte? CHI ti ha parlato di lei?"

"Wow...sembra tutto così vero." Ammetto in un sussurro sentendo la pressione sul collo aumentare, il suo viso a meno di due centimetri di distanza, bello da morire.

Lo sguardo scuro di Jon è nel mio e deve leggerci qualcosa perché ha un attimo di esitazione. "È VERO. Possibile che tu non capisca che io SONO reale?"

"Impossibile." Scuoto il capo e rilasso le spalle. "Te lo dico io come è andata: ieri sera ho finito DI NUOVO di vedere la sesta stagione di Game of Thrones..."

"Game of Thrones?" Mi chiede incerto.

"Sì, amo dirlo nella lingua originale, anche perché Trono di Spade..." storco il naso per dimostrare il mio disgusto. "Insomma, stavo guardando mentre ti proclamavano a gran voce Re del Nord..."

"È l'ultima cosa che ricordo anche io." Ammette allentando la stretta sull'arma evidentemente.

"Interrompi sempre tanto tu?" Domando retorica e noto un'espressione stizzita attraversargli i lineamenti. "Poi mi sono messa a dormire. Questa mattina ho avuto dei pensieri un po'...audaci, diciamo così, e puff! tu sei comparso nella mia testa. Nel mio sogno a dirla tutta."

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