CITTÀ DI CARTA

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"Entrerai nelle città di carta e non tornerai più indietro."

"Ho sempre trovato ridicolo che le persone desiderino di stare insieme a qualcuno perchè è carino. È come scegliere i cereali della colazione in base al colore anziché al sapore."

"Andar via è terribile, finché non te ne sei andato. Dopo, è la cosa più maledettamente facile del mondo."

"Margo conosce il segreto della fuga, il segreto che io ho scoperto solo adesso: la vera fuga ha senso solo quando te ne vai da qualcosa di importante, qualcosa a cui tieni. Quando strappi la tua vita dalle radici. Cosa che non puoi fare quando la tua vita non ha radici"

"Sai qual è il tuo problema, Quentin? Tu dagli altri ti aspetti che non siano se stessi."

"La mia testa e la sua erano alla stessa altezza e si guardavano attraverso il vetro. Non mi ricordo come finì: se me ne tornai a letto e se fu lei ad andarsene. Nella mia testa non è mai finita. Siamo ancora lì che ci guardiamo, per sempre."

"Margo ha sempre amato i misteri. E di fronte a tutte le cose che sono successe dopo non ho mai smesso di credere che li abbia amati così tanto, i misteri, da essere diventata lei stessa uno di loro."

"Ed era la stessa cosa che stavo cercando di fare io: ascoltare tutti i piccoli suoni di Margo, perché per dar loro un senso dovevo prima di tutto sentirli

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"Ed era la stessa cosa che stavo cercando di fare io: ascoltare tutti i piccoli suoni di Margo, perché per dar loro un senso dovevo prima di tutto sentirli. Per troppo tempo non avevo ascoltato Margo, l'avevo vista che urlava e avevo immaginato che ridesse."

"È difficile dimenticare qualcuno che ti ha dato molto da ricordare."

"Ognuno all'inizio è una nave inaffondabile. Poi ci succedono alcune cose: persone che ci lasciano, che non ci amano, che non capiscono o che noi non capiamo, e ci perdiamo, sbagliamo, ci facciamo male, gli uni con gli altri. E lo scafo comincia a creparsi.
E quando si rompe non c'è niente da fare, la fine è inevitabile.
Però c'è un sacco di tempo tra quando le crepe cominciano a formarsi e quando andiamo a pezzi. Ed è solo in quel momento che possiamo vederci, perché vediamo fuori di noi dalle nostre fessure e dentro gli altri attraverso le loro."

"E' durissima per gli altri spiegare a noi come ci vedono e durissima per noi spiegare agli altri come ci sentiamo."

"Ecco il brutto: da quassù non vedi la ruggine, la vernice scrostata, ma capisci che razza di posto è davvero. Vedi quanto è falso. Non è nemmeno di plastica, persino la plastica è più consistente. E' una città di carta. Guardala, tutti quei viottoli, quelle strade che girano su se stesse, quelle case che sono state costruite per cadere a pezzi. Tutte quelle persone di carta che vivono nelle loro case di carta, che si bruciano il futuro pur di scaldarsi. Tutti quei ragazzini di carta che bevono birra che qualche cretino ha comprato loro in qualche discount di carta. Cose sottili e fragili come carta. E tutti altrettanto sottili e fragili. Ho vissuto qui per diciotto anni e non ho mai incontrato qualcuno che si preoccupasse delle cose che contano davvero."

"...E anche se arrivi tardi, alla fine arrivi sempre."

"Con i suoi occhi che mi guardavano come se davvero ci fosse qualcosa di bello da vedere in me."

"Il fatto è che, una volta che il filo si è spezzato, non puoi più rimetterlo insieme. Capisci cosa intendo?"

"Anche se desideri farlo, andartene è difficile, sempre."

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