1. Just a bitch

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Buongiorno ventunesimo secolo, anzi
sarebbe un buon giorno se non fossi diretta nella mia nuova scuola, la Sorvest, una specie di scuola/riformatorio, lontana da New York, dove finiscono tutti i ragazzi che secondo i genitori hanno dei "problemi".

La macchina di mia mamma si ferma davanti alla mia nuova scuola, la guarda dal finestrino e noto che non ha lo stesso aspetto delle foto che c'erano sul sito, ha un aspetto peggiore.

"Hai preso tutto tesoro?" Mi chiede mia mamma.

"Sì sì." Rispondo sbuffando.

"Non serve fare così, non è la fine del mondo."

"No, è solo la fine della mia vita sociale." Dico e scendo dalla macchina sbattendo la porta.

Io e mia mamma non abbiamo un bel rapporto e il fatto che mi abbia costretto a venire in questa scuola, ad abbandonare i miei amici e la vita che amavo tanto, non ha di certo migliorato il nostro fantastico rapporto.

Davanti all'ingresso c'è solo una signora vestita tutta di grigio e sembra che stia aspettando proprio me.
Mi avvicino sempre di più a lei e noto come continua a battere il piede come se fosse frustata o nervosa.

"Signorina Parknet, la stavo aspettando, io sono la signora Belstick." Dice con espressione seria.

"Eccomi qua." Dico ridendo, lei non sembra divertita e continua a fissarmi con la sua faccia seria.

"Le ricordo alcune cose sul regolamento della nostra scuola: è vietato fumare, bere, introdurre qualsiasi tipo di droga o medicinale non autorizzato all'interno dell'edificio; durante le lezioni è vietato usare il cellulare ed è obbligatorio iscriversi ad un corso ricreativo. Per quanto riguarda l'abbigliamento, non obblighiamo i nostri studenti ad indossare una divisa, però è preferibile indossare pantaloni lunghi senza strappi e maglie non troppo aderenti o scolate."

Fa una pausa e mi guarda dall'alto al basso e poi riprende il suo monologo.

"Per oggi può rimanere vestita così com'è; ora mi segua, è già in ritardo per la sua lezione."

Alzo gli occhi al cielo e la seguo, tutto il suo parlare sulle regole di questo regole mi ha annoiata a morte, sembra che in questa scuola il divertimento sia proprio vietato.

Sento il mio cellulare vibrare, ma prima che possa prenderlo, la signora Belstick si gira e mi indica una porta.

"Questa è la sua aula. Le lascio il foglio con scritto le aule dei suoi corsi e la chiave del suo dormitorio." Dice consegnandomeli e poi si allontana velocemente.

Entro nella classe senza bussare e mi ritrovo con gli occhi di tutto puntati addosso.
Ho sempre amato essere al centro delle attenzioni.

"Lei è Kylie Parknet?" Mi domanda quella che dovrebbe essere la professoressa.

"Si sono io." Rispondo mentre osservo chi c'è in questa classe: mi sembrano tutti così noiosi e patetici, ma il mio sguardo si sofferma su due ragazzi, entrambi belli e ho l'impressione di aver già visto uno dei due.

"Allora Kylie, dato che i tuoi nuovi compagni non ti conosco potrebbero farti un paio di domande e tu potresti farle a loro." Dice la prof facendomi distogliere l'attenzione dai due ragazzi.

"Finalmente qualcosa di divertente!" Esclama qualcuno nell'ultima fila.

'Se trovano questo divertente siamo messi bene.' Pensai.

"Io non ho nessuna domanda." Rispondo ed incrocio lo sguardo con il ragazzo che mi sembra di conoscere, ma lui mi guarda male e gira la testa lasciandomi confusa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 20, 2016 ⏰

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