La partita in garage

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Dopo una giornata complicata a scuola , torno stremato a casa. Non ho fame, lascio la cartella sul divano e corro in camera mia, pronto a rilassarmi per bene. Dopo qualche minuto però , mi arriva un sms da un mio caro amico, che mi invita ad andare a giocare a casa sua. Giocare? A 18 anni questo verbo mi è un po' strano, a meno che non s'intenda giocare alla playstation. Lui però chiedeva di sfidarsi a pallone, nel suo garage, come facevamo parecchi anni fa da piccoli. Preso da una nostalgica voglia di calcio, la stanchezza passa subito e mi precipito immediatamente dal mio amico.Si chiama Luca, ed è una persona squisita, forse il ragazzo più gentile e altruista che ho mai conosciuto .Inizia la partita: siamo entrambi a piedi nudi e in box fa davvero freddo, pazienza , per il calcio questo e altro. È un match combattuto, lui è molto bravo a giocare uno contro uno, io sono più tattico e meno dinamico. Purtroppo, preso dalla rabbia e dall'ansia di vincere e batterlo una volta per tutte, non mi accorgo che dietro di lui c'è uno scaffale pieno di bottiglie. Senza fare apposta calcio fortissimo la palla e colpisco la mensola dove vi sono le bottiglie di Coca Cola... vi lascio immaginare la faccia del mio amico nel vedere tutte le sue bibite per terra. Cerco di scusarmi ma non serve a molto, lui mi consce abbastanza bene e sa che sono un matto, che mi metto nei guai sempre. Ovviamente lo aiuto a raccogliere e a sistemare il disastro che ho combinato e per scusarmi ulteriormente lo invito da me, sperando che anche lui non faccia qualche casino in camera mia, sarebbe il colmo.

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