Questa OS è ispirata alla prima fase del concorso maligno di Geeewonderwall. Avevo già pubblicato la OS ufficiale, poi, mi è venuta anche questa.
"Scava scava" ripetava il giovane, la sua voce spronava tutti e tre gli altri membri del gruppetto, superando il rumore dei badili. Oltre a lui nessuno fiatava, erano tutti concentrati a scavare di fronte alla lapide, in cerca dell'ultimo corpo. Si trovavano in un cimitero abbandonato, circondati dall'oscurità della notte. La luna aveva abbandonato il suo posto, da anni non la si vedeva più apparire in cielo. Le uniche luci che illuminavano il loro operato erano quelle delle torce a pile legate alle loro teste.
"Ma perchè, una volta, seppellivano i cadaveri invece di gettarli nei generatori di elettricità? Proprio non capisco" domandò il giovane sudando copiosamente.
"Analizzo i dati nel mio hard disk... Dati trovati..." rispose l'uomo continuando ad affondare la pala nel terreno, "Ottant'anni fa, prima della terza guerra mondiale, la razza umana viveva in pace, le risorse abbondavano e non c'era bisogno di utilizzare i cadaveri per creare corrente elettrica. Tutto funzionava grazie al petrolio, ormai merce rara, e ad altri tipi di energie. Per loro, sotterrare i propri defunti, era un rituale magico; credevano vivessero un'altra vita dopo la morte, e dovevano restare integri per viverla. Comunque, questi due corpi non sono da gettare nel generatore, dobbiamo portarli dal professore. Capito Ronald?"
"D'accordo Trentotto! Rituale magico? E funzionava? E poi, come facevano a fare tutto ciò evitando gli scannatori?" chiese Ronald fermandosi per riprendere fiato.
"Analizzo dati... Dati trovati... Non ci sono prove che il rituale funzionasse. Lo eseguivano perché avevano una cosa chiamata fede. Analizzo dati... Dati trovati... Prima della guerra, gli scannatori non esistevano, sono apparsi dopo qualche anno dalla caduta delle bombe atomiche. Sono esseri umani colpiti dalle radiazioni, che gli hanno danneggiato i neuroni rendendoli aggressivi e cannibali. Perché ti sei fermato?"
"Diamine Trentotto, non sono un cyborg, a differenza tua! Ho bisogno di riposare e poi ho freddo, non come te, che te ne stai a petto nudo indossando solo una salopette!" rispose Ronald stizzito. Trentotto, nonostante le sue sembianze umane, era una macchina, frutto di anni di ricerca del professor Hoderz. Come lui, il professore, ne aveva costruiti a decine, ma un esemplare perfetto come Trentotto non gli riuscì più. Gli altri automi avevano la tendenza a spegnersi di continuo e a volte sbagliavano ad eseguire i comandi impartiti.
"Giusto, lui è un cyborg! Trentotto, aumenta la velocità e fai tutto tu! Perché non ci abbiamo pensato prima?" disse uno dei quattro con la voce attutita dalla maschera nera in latex, gli occhi verdi, grazie ai due fori appositi, erano le uniche parti esposte del suo volto; la sua stazza era enorme, circa due metri e dieci di altezza, le sue spalle possenti davano l'impressione che potesse alzare un'auto con tutti i passeggeri a bordo; indossava un impermeabile marrone chiaro che, solo grazie alle molteplici aggiunte di stoffa cucitegli, gli arrivava fino ai piedi.
"Giusto cazzo! Ha ragione Oleg! Dai Trentotto, aumenta la velocità e tira fuori il morto da questa fossa di merda!" rincarò la dose il quarto, un tipo bassetto, dal naso storto e gigantesco, ricoperto da un innumerevole quantità di vestiti logori.
Trentotto alzò la testa, la lunga chioma bionda gli calò sulle spalle fino a raggiungere metà della schiena "Attendo un tuo ordine Ronald, sei tu il responsabile di questa missione" disse il cyborg senza smettere di scavare.
"Oleg, Irvin, io gli faccio aumentare la velocità, però poi spiegate voi al professore perché Trentotto arriverà alla base mezzo scarico! Dai Trentotto, velocità motoria al centocinquanta per cento" ordinò Ronald con le mani nelle tasche della sua giacca di pelle.