IGNAZIO IL TRUFFALDINO

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Ignazio Zandoni, aveva tutte le caratteristiche tipiche di un buon uomo di sessantacinque anni: capelli grigi tutti pettinati d'un lato, diverse rughe in faccia, la pancetta tipica da pensionato e lo sguardo innocente. La sua andatura un po' goffa ed il volto da bonaccione, facevano venir voglia di scambiar due chiacchiere con lui se lo si vedeva da solo al parco o altrove, questo per chi non lo conosceva, mentre chi lo conosceva evitava accuratamente la sua presenza. Ignazio, aveva sì l'aspetto dell'onesto pensionato, ma in realtà, era un abile imbroglione.

Poco tempo prima era andato a Rimini per le vacanze estive, aveva fatto diverse conoscenze in spiaggia e tutti lo adoravano, con la sua parlantina animava le giornate dei bagnanti e con diverse battute si faceva voler bene. Al tredicesimo giorno di vacanza, aveva portato un tavolino vicino al suo ombrellone, "Si organizza un grande torneo di bocce! Venite amici, le iscrizioni sono aperte! Solo dieci euro a iscrizione! Il primo premio ha un valore di cinquanta euro! Avanti, venite amici!" aveva esordito quel giorno. Diverse persone, conosciute durante le ferie, accorsero ad iscriversi e altri sconosciuti si aggregarono. Ignazio, professionalmente, segnò i nomi di tutti su di un block notes e prese i soldi, "Il ricavato servirà per comprare i premi. Quello che avanzerà, andrà alla parrocchia di Don Matteo a Isonzo, per i bambini poveri" promise.

La mattina seguente, Ignazio, prese il treno e tornò a Verona, con i trecento euro del torneo. Aveva raccontato a tutti che si sarebbe fermato un mese, ma in realtà, il suo soggiorno era solo di quattordici giorni. In memoria del suo imbroglio, rimase il tavolino in spiaggia, che nessuno toccò.

Ritornato a casa, l'anziano, si rimise all'opera con un lavoretto che definiva tranquillo: stazionava all'ingresso dei supermercati con un carrello della spesa preso con cinquanta centesimi, osservando se qualcuno inseriva una moneta da due euro per prenderne uno; quando addocchiava la preda, si avvicinava ad essa e, con la scusa di aver dimenticato gli occhiali, gli faceva leggere ad alta voce un messaggio sul telefonino, nel frattempo, Ignazio, scambiava i carrelli. Nelle giornate più fruttuose poteva guadagnare sui sessanta euro tranquillamente. Ogni ora, il buon Zandoni, cambiava supermercato per evitare di essere beccato.

Quel giorno si trovava da poco davanti all'Esselunga, quando vide una ragazza inserire due euro nel cesto di ferro a quattro ruote, "Mi scusi signorina, ho lasciato gli occhiali a casa. Sarebbe così cortese da leggermi il messaggio che mi è arrivato, sa, non ci riesco e non vorrei che fosse importante" le disse Ignazio, avvicinandosi con un gran sorriso e il telefono in mano. "Certo! Allora... Caro papà, oggi è un giorno speciale, ti voglio fare i miei migliori auguri di compleanno... Ah oggi è il suo compleanno! Auguri!" disse la ragazza voltandosi prima del previsto, così vide Zandoni scambiare i carrelli, "Mi scusi, ma che sta facendo?"

"Chi? Io? Ah, ho notato che il suo carrello ha una ruota storta, così volevo cambiarlo col mio, per cavalleria diciamo. Quanto ha messo dentro lei? Io, due euro" rispose sorridendo Ignazio. "Anche io due euro, allora non c'è problema! Quindi, c'è ancora qualche cavaliere in giro! Peccato siano tutti della sua età!" disse la ragazza provando sincero affetto per lui. "Già! Non ne fanno più di cavalieri, sono l'ultimo rimasto! Ah ah ah, vada avanti per favore."

La ragazza spese altri trenta secondi della sua vita per leggere il messaggio fasullo, poi si congedò riempiendo di auguri l'anziano. Dannazione! Mi tocca già cambiare supermercato e sono appena arrivato. Meglio muoversi prima che esca! pensò il vecchio dirigendosi alla sua auto col carrello rubato. Poco distante da lui, vide una macchina uscire in retromarcia da un parcheggio, la donna al volante non si accorse che poco più dietro di lei vi era una vecchia Ford Fiesta verde parcheggiata, ci sbatté addosso con la parte posteriore. La donna smontò di corsa per vedere il danno, scoprendo a malincuore che aveva crepato il paraurti della vecchia auto. Ignazio, vide la signora andare nella propria in macchina e armeggiare velocemente con qualcosa, poi, la seguì con lo sguardo tornare fuori e mettere un bigliettino sotto il tergicristallo dell'auto danneggiata.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 24, 2016 ⏰

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