Alessio non avrebbe mai creduto che quel momento sarebbe arrivato così presto, nel bel bezzo della loro carriera,in quel giorno di sole che stonava decisamente troppo dal suo umore.
Era ormai da tempo che Gennaro lo lasciava solo nel bel mezzo delle prove,servendosi ogni volta di una scusa sempre più assurda della precedente, e Alessio se ne accorgeva, conosceva troppo bene quel ragazzo. Quel tipo di ragazzo che conosci da pochi anni ma che volendo potresti descrivere nei dettagli: dal Pomo d'Adamo troppo sporgente al ciuffo biondo che ogni volta gli ricadeva sulla fronte;dal corpo minuto e gracile alla voce roca e sensuale. Alessio conosceva a memoria Gennaro.
Ma era da parecchio che in lui vedeva qualcosa di diverso. Aveva una aria più distaccata del solito e quando gli parlava molto spesso nemmeno lo ascoltava, dicendo cose senza senso e ridendo ripetutamente. Ad Alessio non è che dispiacesse che il biondo ridesse una volta ogni tanto, ma gli sarebbe piaciuto scoprire qual'era la causa della sua allegria, o meglio chi.
Quel giorno c'era un sole che spaccava le pietre e lui e Gennaro si erano rintanati nella cantina della casa del moro per stare più al fresco. Dopo aver provato per circa un quarto d'ora ecco che Gennaro scoppia in una fragorosa risata, facendo sorridere anche Alessio per una frazione di secondo anche senza saperne il motivo, ed è proprio in quel momento che il moro ne ha abbastanza di trattenere quell' impellente bisogno di sapere.
"Genn si può sapere che c'hai?" sputa tutto d'un fiato il moro rivolgendosi al biondo, che per un secondo cessa di ridere per poi iniziare a fissare Alessio sempre più serio.
"Alè è da tempo che volevo dirtelo ma ho aspettato per essere sicuro che quello che provavo fosse reale" e già da quelle parole un brivido percorse la schiene del moro, facendogli poi formicolare le dita delle mani e dei piedi.
"CREDO DI ESSERMI INNAMORATO" sputa tutto ad un tratto il biondo alzandosi dalla sedia di vimini per poi iniziare a girare in tondo per la stanza.
Alessio non ci poteva credere. In effetti era da un bel po' che vedeva Gennaro non più semplicemente come il suo migliore amico perché quando lo vedeva avvicinarsi a lui iniziavano a sudargli le mani, la bocca diventava asciutta e la mente si annebbiava e questo non succede ai migliori amici.
"Ja ti sei preso una cotta per Gennariello eh?" aveva risposto McFly quando Alessio si era confidato con l'amico, e nonostante cercasse di negarlo a se stesso alla fine si era auto convinto del contrario. Si era innamorato del suo migliore amico Gennaro.
"Diciamo che è come se fosse un fratello dato che è un maschiaccio,ma quando siamo insieme mi sento completo,come se avessi trovato il mio posto nel mondo". E a quelle parole Alessio si era sentito mancare. Non riusciva a capire da dove il biondo avesse trovato tutto quel coraggio e la forza di dire quelle semplici parole,anche se per Alessio non erano affatto semplici,perché per una volta nella vita sentiva che non aveva amato invano.
Un sorriso raggiante illuminò il viso del moro che era fin troppo preso ad osservare quella che lui riteneva la sua ottava meraviglia del mondo,con tutti i suoi pregi e difetti e tutte le volte che lo aveva fatto incazzare anche per poco. Gennaro riprese a sorridere come mai aveva fatto avvicinandosi lentamente alla finestra per poi prenderne un pacchetto di sigarette dal davanzale. Nonostante non gli piacesse l'odore del fumo,ad Alessio non dava per niente fastidio che l'amico fumasse una volta ogni tanto, perché addosso a lui il fumo aveva un odore diverso;si mescolava con l'odore della sua candida pelle fino a diventare un' essenza che Alessio avrebbe potuto odorare per il resto della sua vita.
Passati due minuti, Gennaro si rimise a sedere sulla sedia di vimini di fronte al compagno,che era davvero troppo preso dalle sue labbra decisamente piene perché prestasse attenzione al discorso che l'amico aveva appena iniziato.