Capitolo 2

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Martedì 12 luglio/ Martina

Come ogni giorno alle 7:00 suona la sveglia, scendo dal letto, vado in bagno a farmi la doccia e dopo mi vesto. Metto una salopette di jeans a pantaloncino e sotto una maglia a tinta unita color acqua marina, ai piedi metto le Superstar bianche, lego i capelli in uno chignon spettinato. Inizio a truccarmi, correttore, blush, una sottile linea di eyeliner, mascara e un rossetto nude. Scendo a preparare la colazione. Mentre il latte è a riscaldare, metto in tavola la spremuta di arance, due brioche, e metto a fare il cappuccino per me. Finisco di apparecchiare e vado a svegliare Clara, ma appena arrivo in camera sua la trovo davanti all' armadio intenta a cercare cosa mettere. Sorrido vedendola, è così tenera... "Serve una mano?" le chiedo "Mamma" sorride e viene ad abbracciarmi "Buongiorno tesoro" "Giorno mammina" "Cosa vuoi metterti piccola?" "Non lo so" dice alzando le spalle "Sceglie la mamma?" "Si". Le faccio indossare una pantaloncino di jeans chiaro, una maglietta lilla con un fiore bianco, le converse rosa basse. Infine lego i suoi bellissimi capelli in due belle treccine.
Scendiamo insieme a fare colazione e subito dopo accompagno Clara da Lodo. Busso e ci apre, indossa un leggins nero, le converse all star del medesimo colore, una maglietta bianca con la scritta "LOVE YOU". I suoi capelli neri, lunghi e perfettamente lisci sono legati in una coda ed è truccata leggermente. Mascara, blush e un balsamo labbra rosa. "Eccole qui... la mia Tini e la mia bella nipotina" "Zia Lodoo" corre ad abbracciarla e le da un bacino sulla guancia "Ehi Lodo... buongiorno'' "Giorno a te Tini. Come va?" "Bene... il solito... ora devo proprio andare, non vorrei fare tardi" "Certo tesorino vai" saluto Lodo è poi mia figlia. "Ciao mamma" "Ciao piccola ci vediamo dopo" mi dirigo verso la mia auto e vado a lavoro. Appena arrivo Camilla e Alessia mi salutano. Io mi sono chiuda in me stessa dopo quello che è successo. Parlo poco e con poche persone, invece prima ero una chiacchierona... Lodo e Mechi sono la mia salvezza. Devo tutto a loro. "Giorno Tini " dicono poi all'unisono due ragazze. "Giorno ragazze" rispondo sorridendo. Camilla indossa un vestitino rosso corto sopra il ginocchio e in vita un cinturino nero e le zeppe del medesimo colore del cinturino. I capelli castani di Cami sono raccolti in una treccia laterale, è truccata in modo leggero, è davvero carina. Ha una riga di eyeliner sottile, mascara, blush, e un rossetto rosso carminio. Alessia invece indossa un jeans stretto semplice, una maglia cobalto con la scritta 'FRIENDS' in bianco e le converse bianche. I capelli oro di Ale sono legati in una treccia a spiga di grano ed è truccata con mascara, blush e un balsamo labbra color ciliegia. "Dove devi andare vestita così, Cami?" le chiedo "A pranzo viene a prendermi Marco, quindi volevo essere carina" "Ohhh" dice Alessia. Smettiamo di parlare quando la porta si apre mostrandoci la prima cliente di oggi. Entra una donna sulla settantina, è vestita in modo elegante, ma non troppo. Ha un viso conosciuto, mi sembra di conoscerla. La guardo meglio e mi sembra proprio Grace la nonna di... la nonna di Lui. "Buongiorno" diciamo all'unisono noi tre. "Giorno ragazze...Oh Martina cara..." Si avvicina e mi abbraccia, io all'inizio rimango un po' rigida, ma poi ricambio l'abbraccio. Grace è una donna fantastica, unica nel suo genere. "Sei venuta da sola?" le chiedo "No, mi ha accompagnata Jorge" mi risponde. Jorge. Quel nome. Quelle cinque lettere mi fanno perdere un battito. Sento una strana sensazione allo stomaco. Il mio amore per lui, che non è mai andato via, unito alla malinconia, alla gelosia, che sale in al sol pensiero che lui abbia trovato un altra, alla rabbia, alla tristezza e al desiderio di avere una famiglia unita. Lui è il padre di Clara. L'amore della mia vita. Lui non sa di Clara e non deve saperlo. "Allora Grace, come mai qui?" "Bhe... ecco Tini... Giovedì ci sarà la cena per i miei settant'anni, e ho bisogno di un nuovo vestito" "Bene, seguimi di là" "Tini" "Si?" "Come mai lavori qui? Non vai all'università?" "No Grace, ho bisogno di soldi, e qui mi pagano bene. Ho bisogno di soldi per la spesa, per la mia casa..." "Non vivi con i tuoi?" "No, non più" "Oh... non lo sapevo" "Fa niente Grace" "Senti cara, ci conosciamo bene, perché non vieni anche tu alla cena dei miei settant'anni?" "No Grace, io..." "Andiamo Tini, sei giovane e bella, ci conosciamo e io ci tengo davvero. Voglio che ti ci sia alla mia festa di compleanno" "D'accordo Grace, verrò. Solo per te" "Grazie Martina, ci te tengo tantissimo" mi sorride e poi mi abbraccia, un abbraccio che ricambio subito. Appena ci stacchiamo dalla porta del negozio entra un ragazzo. Alto, capelli castano chiaro, quegli occhi che mi fanno impazzire, quei due pozzi verdi, il sottile strato di barba lo rende ancora più sexy. Indossa una maglia bianca, che lascia intravedere il suo petto muscoloso, un jeans e le Vans ai piedi. Appena mi vede la sua espressione diventa sorpresa. Si avvicina a me e a sua nonna. Il respiro mi manca, sento le gambe cedere, il cuore mi si ferma...
"Martina... Cosa ci fai qua?" io non riesco a parlare "Martina lavora qui Jorge" "Come lavora qui? Martina, non vai all'università?" "No...Io... ho bisogno di soldi e... e qui mi pagano bene" "Martina hai problemi economici?" mi chiede Jorge "No, si... ecco lo stipendio è alto... Mi basta per vivere" "Ho invitato Martina alla cena per il mio compleanno"  "Bene" "Già" "È da un po' che non ci vediamo" mi dice lui "Si, quattro anni" "Mh... Cosa fai nella vita?" "Niente di che... ho deciso di farmi una vita mia. La mia casa, e tutte le spese che comporta. Per questo lavoro. Ho pochi amici e...e  niente. Tu?" "Lavoro sempre. Dalla mattina alla sera e quando torno a casa ceno con mia nonna" "Bene" la conversazione finisce lì. La nonna di Jorge ha scelto un vestito e ora è in camerino a provarlo.
Mentre Grace è in camerino Jorge mi si avvicina. "Tini... ecco... tu sei stata, e  sei, molto importante per me ed ecco... non vorrei perdere la tua amicizia per il mio passato" "Cosa intendi Jorge?" "Vorrei tornare ad essere tuo amico" "Non lo so Jorge" "Tini... Ti voglio troppo bene" "Jorge..." "Ti fidi di me?" "..." "Tini" "Ormai mi fido solo di Lodo e Mechi" "Andiamo Tini..." "Ahhh... e va bene. Ma ti prego non farmi soffrire. Ho già sofferto abbastanza" "Mai Tini" sorrido e lui ricambia. Quanto mi è mancato questo sorriso... quelle fossette. Mi abbraccia, e io all'inizio rimango rigida, ma dopo un po' ricambio.
"Allora? Come sto?" ci chiede Grace uscendo dal camerino, e noi ci stacchiamo. Indossa un abito rosa antico. La scollatura a cuore porta a duo bretelle sottili. La parte del corpetto è rosa, ricoperta da pizzo nero. In vita c'è un cinturino del medesimo colore del pizzo. La parte della gonna, lunga fino al ginocchio, è tutta rosa. È modello tubino. "É bellissimo" dice Jorge "Si Grace, ti dona tantissimo" "Bene, allora prendo questo" Grace torna in camerino, io prendo il vestito che ha scelto e mi dirigo alla cassa. Dopo poco mi raggiungono Jorge e sua nonna. "Bene, noi andiamo... ciao Martina"  dice Grace abbraccandomi "Ciao Grace" "Ci vediamo alla cena per il mio compleanno" "Certo" dico infine facendo un sorriso tirato. "Allora... ciao Tinita" "Ciao Jorge" "Aspettate... a che ora è la cena?" "Vengo a prenderti io Tini" "No Jorge, non c'è bisogno"  "Nono, vengo a prenderti... dimmi dove abiti" "Via Flores, 13" "Perfetto. Fatti trovare pronta alle 21:00" "Si". Pagano e se ne vanno. Ho sbagliato. Sono una stupida. Come mi è venuto in mente di tornare amica con Jorge?! Lui ed io eravamo migliori amici... è poi ci siamo innamorati, siamo stati insieme e poi mi ha lasciata. Ero incinta quando mi ha lasciata... Lui non lo sapeva, ho cresciuta Clara da sola, con l'aiuto di Lodo e Mechi. Sono una stupida...

Alle 21:30 torno a casa, dopo aver preso Clara da Lodo, preparo velocemente la cena e la metto in tavola. Mentre stiamo mangiando bussano alla porta. Apro la porta e la figura di Jorge si mostra ai miei occhi. "Tini" "Jorge... Buonasera" "Buonasera Tinita" "Che cosa ci fai qui?" "Sono passato a trovarti" "Ah" "Mammaaaa..." dice Clara raggiungendomi alla porta "Chi è questo signore, mamma?" lui mi guarda ad occhi spalancati "È un' amico della mamma, tesoro" "È... è t-tua... tua f-f-figlia?" "Ehm...si" "Come ti chiami?" chiede Clara a Jorge. "J-J-Jorge... Mi chiamo Jorge" "Posso chiamarti zio Jorge?" "Ma certo piccolina... e tu come ti chiami?" "Clara" "Che bel nome" Clara sorride ha gli stessi occhi e lo stesso sorriso del padre... "Chi è il padre?" mi chiede Jorge. Ah... amore mio sei proprio tu "Non voglio parlarne" gli rispondi.  "Ok. Fai venire anche la piccola alla cena" "No Jorge..." "Niente 'No Jorge ',  la piccola viene. Mia nonna ne sarà felice" "D'accordo"
Verso le 22:30 Jorge va via. In questo tempo ha giocato con Clara, e hanno legato molto. Per Clara Jorge è arrivato quasi ai livelli di Lodo, e lei ama la zia. Dopo poco metto a letto Clara e vado a dormire. Domattina devo andare a lavoro.

Angolo Autrice :
Ciao a tutti,
Spero vivamente che questa storia vi piaccia, ci tengo tanto, come ci tengo all' altra mia storia. Per quanto riguarda 'Jortini: Un ' amore che durerà per sempre' aggiornerò appena posso. Il capitolo è quasi pronto, credo a breve. Grazie...

Tiamojortini033 ❤

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 17, 2016 ⏰

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