Mi fidavo di te.

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Ciao, sono Angelo. Questo è il mio nuovo numero, l'ho cambiato dopo aver perso il telefono per l'ennesima volta da ubriaco. Ti scrivo per dirti che questa sera me ne sono reso conto che è proprio vero che non ci si deve mai fidare di nessuno. E io mi ero fidato di te. Mi ero fidato di te perché, nonostante non creda nel vero amore, per te ho provato la cosa più vicina all'amore che io riesca a concepire. Ho passato momenti stupendi con te. Forse i più belli degli ultimi anni. Mi sono innamorato perdutamente di te, ho sempre cercato di stare con te, sempre provato ad aiutarti quando ne hai avuto bisogno. Ricordo le nostre serate insieme, a divertirci, a bere, a fare i nostri giri con i nostri amici. Serate che finivano sempre con noi due soli, seduti da qualche parte abbracciati. Tu che mi dicevi di volermi bene, che mi baciavi dolcemente sulle labbra, che mi facevi sentire tuo, che mi facevi credere di essere amato. Tutte bugie, tutte prese in giro. Un giorno amavi me, il giorno dopo invece dovevi andartene con la barca a fare il marinaio da qualche parte. Ed io ero sempre li ad aspettarti. Senza mai stancarmi. Mi facevi incazzare, minchia se mi facevi incazzare. Ma poi tornavi, mi sfioravi il viso con le mani, e dimenticavo tutto. Quello che contava veramente in quel momento era stare con te, nient'altro. Finché in una delle nostre serate, con la scusa di non voler tornare in barca, sei andato a casa di Luca per dormire dato che non potevi andare da me. Quella sera ti ho odiato con tutto me stesso. Come ho fatto ad essere così stupido? Come ho fatto a crederti? Ti avevo dato praticamente tutto me stesso, ma hai preferito andare col primo 2000 che ti è capitato davanti. Ma, nonostante tutto, non avevo mai smesso di volerti bene, un bene così grande da spingermi a fidarmi ciecamente di te, da spingermi a confidare a te cose che non avevo mai detto a nessuno. Ma come sempre tu te ne sei andato, e da quel giorno non sei più tornato, non mi hai più scritto. E devo dirti che comunque me ne ero fatto una ragione. Il mio amore per te diminuiva sempre di più, ma il bene che te ne volevo era sempre lo stesso. Stasera sono andato a ballare. ho bevuto, sono stato tra amici e mi sono divertito. Finché non è arrivato anche Luca insieme al suo caro amichetto, con quella sua aria da chi crede di poter sollevare il mondo. Ci ho litigato con tutti e due, mi sono picchiato, ho urlato di tutto fino a perdere la voce. E lui ovviamente ha fatto lo stesso. Ha detto tutte cose scontate, tutte menzogne, tranne quando si è messo a parlare di mio padre. Cosa che avevo detto solo a te perché mi fidavo sul serio. Grazie. Grazie per avermi fatto aprire finalmente gli occhi sul tipo di persona che sei. Grazie per avermi fatto capire che in questo mondo non ci si può fidare veramente di nessuno. Grazie per avermi fatto capire che ci sono persone che non sono fatte per amare, così come ci sono persone che non sono fatte per essere amate. Sono nel luogo del nostro primo bacio: il "Ponte degli angeli caduti". Perfetto per me, direi che adesso devo solo cadere. Arrivo papà.

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