Sto camminando tranquillamente per i corridoi della McLauren High School con la mia migliore amica Jane.
Stiamo discutendo sul vestito del ballo della scuola, che sara' tra due mesi. Si', avete capito bene.
<<Io il tuo l'ho già prenotato>> Dice incrociando le braccia al petto. Alzo gli occhi al cielo rassegnata. <<D'accordo>>
Vedo venire verso di noi Dallas con sue suoi amici.
Sbuffo e stringo più forte il contenitore di plastica.
<<O'Neal>> Dice e si avvicina a me con un sorriso beffardo stampato sul volto.
<<Dallas non sono in vena>> Sbuffo annoiata.
<<Io si'>> Dice e da il cinque a uno che suppongo si chiami Nash. <<La lavanderia sta per chiudere>> Dico andando verso l'edificio e lasciarlo indietro. Jane non toglie lo sguardo da Nash e io sorrido. <<Vedo che a volte ci tieni alla tua igene>> Dice alzando un sopracciglio. <<Tu invece mai>> Gli dico ridendo girandomi verso di lui.
<<O'Neal, non metterti contro di me>> Dice con fare minaccioso ma riesce soltanto a farmi ridere.
<<Lo sto già facendo>> Lo sfido e mi avvicino al ragazzo tutto muscoli niente cervello.
<<Bhe, chiedi prima il consenso a tua madre>> Dice e scoppia a ridere. Mia madre e' morta e questo argomento non doveva proprio toccarlo. Assolutamente.
Gli tiro un pugno sulla mascella e va a sbattere all'armadietto dietro di lui.
<<Ringrazia che non te lo abbia tirato nelle palle!>> Urlo tutta rossa e scappo in bagno facendo cadere a terra i panni sporchi. Mi chiudo dentro e scoppio a piangere. <<Cris, sono io>> Dice Jane bussando alla porta.
<<Jane lasciami da sola>> Dico e si allontana.
<<Porto i vestiti in lavanderia>> Dice comprensiva ed esce dal bagno.
Dopo qualche minuto, mi sciacquo il viso e aggiusto il trucco sbavato sotto gli occhi.
Esco dal bagno con i pugni serrati e le guance arrossate.
Vedo Dallas con un livido violaceo sulla mascella. Si avvicina a me e mi appiattisce agli armadietti.
<<Me la pagherai>> Ringhia.
<<Io non ho messo in mezzo tua sorella>> Dice e tira un pugno ad un armadietto.
<<Non mi sfidare O'Neal>> Dice avvicinandosi ancora di più.
Ormai qualche centimetro separa i nostri occhi.
<<Sentimi bene, io ti sfido quanto cazzo mi pare e non mi alitare in faccia!>> Urlo nervosa e scoppia a ridere allontanandosi.
<<Sta zitta>> Dice diventando serio. <<Ti odio!>> Urlo e vedo come una scintilla di divertimento nei suoi occhi.
<<Io di più>> Replica e scompare dalla mia vista.
Mi giro innervosita e vado in camera mia. Sbatto la porta quando entro e mi spoglio. Metto il pigiama e prendo il libro di storia. Lo apro e con tutta la noia possibile immaginabile studio il primo paragrafo.
***
Il suono insistente della mia suoneria mi sveglia e mi ritrovo con la testa sul libro di storia americana. Sono le sette di mattina e solo ora mi ricordo di aver studiato per il test che ci sara' oggi.
Mi alzo e sveglio Jane che dorme ancora come un ghiro.
<<Svegliaa!>> Le urlo nelle orecchie scuotendola.
<<Stronza>> Borbotta e si alza di malavoglia dal letto. E' il tre maggio e le interrogazioni sono difficili più che mai.
<<Susu!>> La incito e la faccio innervosire ancora di più. Faccio una doccia e metto un po' di mascara per valorizzare i miei occhi grigi e il mio adorato rossetto bordeaux. Indosso dei jeans neri strappati sulle ginocchia e una felpa azzurra. Lascio i miei adorati capelli ricci color grano sciolti sulle spalle e sono pronta. Non sono biondi naturali, io sono castana, ma mi preferisco cosi'.
Prendo lo zaino ed esco insieme a Jane che sembra uno zombie. Andiamo in mensa per fare colazione. Oggi il menu' e' cappuccino chiaro e cornetto al cioccolato. <<Ciao Simo>> Dico per salutare la cuoca e mi siedo accanto a Jane nel tavolo dei miei amici. Ci sono Carter, Jack, Taylor, Matt e Lox. Mi siedo tra Jane e Lox e addento il mio croassaint bollente.
***
Appena si fanno le sette e mezza, esco dalla mensa e per raggiungere l'aula di storia americana, corro trai corridoi.
Ad un certo punto mi manca il respiro e sento la maglietta appiccicarsi alla schiena. Qualcuno mi ha versato l'acqua gelida addosso e so chi e'.
Mi giro e vedo Cameron con un secchio d'acqua in mano e che sta ridendo a crepapelle.
<<Io ti ammazzo!>> Urlo e mi avvento su di lui, gli tiro pugni sul petto e gli strappo qualche ciocca di capelli.
<<O'Neal, Dallas! In presidenza!>> Urla il prof di trigonometria e dandoci occhiate di fuoco.
Apriamo la porta e ci sediamo nell'ufficio del preside Valentine che conosciamo a memoria.
<<Vale>> Dico e gli do una pacca sulla spalla. <<Fra>> Dice Dallas e gli da una pacca.
Ci sediamo sulle poltrone e il preside aggrotta le sopracciglia.
<<Cristal, Cameron>> Dice rassegnato.
<<Punizione>> Dice scuotendo la testa deluso.
***
Sono incazzata col preside come non mai! Lo voglio ammazzare!
Sapete che cosa si e' inventato?
Vuole che io e Dallas dobbiamo indossare dei braccialetti per una settimana che dalle quattro alle sei di pomeriggio suonano se non siamo a più di un metro di distanza. Più volte suona, più la distanza diminuisce. A uno squillo corrisponde un centimetro più un pomeriggio. Bello vero?
Indosso il bracciale e sbuffo sonoramente.
<<Stai zitta O'Neal, mi dai fastidio>> Dice e gli do un pugno sul braccio e si scanza innervosito. <<Oggi pomeriggio, nella mia camera alle tre e mezza.>> Esclama irritato e se ne va.
Lo odio, lo odio con tutta me stessa. E grazie a lui passero' la settimana più brutta della mia vita.
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Enemies
FanfictionCristal e Cameron, non potrebbero essere più diversi di cosi', e solo una cosa gli accomuna: l'odio reciproco. Fanno il quarto superiore e da tre anni si sono tormentati, o meglio Cameron l'ha tormentata e lei stanca di subire, in secondo superiore...