Come ogni anno arriva il periodo estivo, la scuola finisce e si organizzano delle feste per salutarsi. Anche nel caso di Valentina che questa sera sarebbe dovuta andare a casa di una sua compagna. Verso le sei incominciò a prepararsi. Dopo una bella doccia fredda si mise addosso l'accappatoio e andò in camera sua, aprii l'armadio e incominciò a pensare a cosa mettersi. Non era abituata ad andare alle feste preferiva passare una serata a casa a leggere o girare la città in macchina con suo padre, con il suo disco preferito in riproduzione. Dopo circa mezz'ora trovò cosa mettere, un vestitino nero semplice, tacchi e infine si mise la matita e il rimmel. Salii in macchina e appoggiò la testa al finestrino. Non aveva molta voglia di andare ma ormai aveva detto si e poi alla fine ci stavano le sue due amiche che adorava.
Arrivata sotto casa salutò sua madre ed entrò dentro il cancello. Si trovò dentro un grande giardino con una fontana nel mezzo e rimase estasiata dalla sua bellezza. Suonò la porta e aspettò qualche secondo che venisse la sua compagna ad aprirle.
<<Ehi, eccoti>> Disse salutandola con i bacetti.
<<Mancavo solo io, Fede?>>Chiese sentendosi in imbarazzo.
<<No tranquilla. Vieni che la festa è dietro in piscina>> Annuii e seguii Federica. Passarono attraverso la cucina che Valentina trovò grande quanto la sua camera. Dalla cucina c'era una porta che portava fuori. Arrivate nel retro dove c'era la piscina nel mezzo e il buffet dall'altra parte, Valentina osservò le persone che erano attorno a sé. Scoppiò a ridere vedendo le sue compagne dimenarsi in pista e anche la sua migliore amica Maria Sara che finalmente si divertiva senza pensare a niente. Andò verso il buffet e trovò lì la sua prof di sostegno che parlava con una ragazza che sospettò fosse la figlia. Rimase a fissare per vari secondi quella ragazza che rideva, rideva di gusto. Aveva le rughette sotto gli occhi e gli occhi lucidi per le troppo risate. Restò rapita da quei due smeraldi. La sua professoressa si girò.
<<Ehi Valentina! Sei arrivata>> Disse avvicinandosi e scompigliandogli i capelli e poi si girò verso la figlia.
<<Sara! Lei è Valentina una mia cara alunna, anche a lei piace Harry Potter!>> Disse tutta sorridente. Valentina si sentii in imbarazzo e in sottopressione, la professoressa Rossi se ne andò. Restò sola con quella ragazza che non riusciva a smettere di fissare.
<<Smettila di fissarmi!>> Disse ridendo e mettendo un ciuffo che le copriva gli occhi dietro l'orecchio e mostrando la sua guancia rossa per l'imbarazzo. La più piccola si morse il labbro e sorrise.
<<Ops>> La più grande ricambiò il sorriso. Passarono la serata conoscendosi e parlando dei loro interessi. Valentina sentii il suo cuore vivere. Batteva forte.
Adrenalina, voglia di vivere, tutte emozioni a lei sconosciute. Due occhi verdi sono riusciti a portare un po' di vita a quei due occhi azzurri. Partii la canzone preferita della bionda e trascinò la castana in pista. Risero tanto per i loro passi inventati e senza un filo logico ma poco importava, erano felici insieme. La più grande non provava questa sensazione di pienezza da tempo neanche il suo ragazzo riusciva a darle quella spensieratezza che desiderava da tanto e una ragazza sconosciuta in una sera, c'è riuscita. Lei ha molte amiche, ma perché con questa buffa ragazza è diverso? Venne assalita da così tante domande e provò un senso di angoscia, se ne andò all'improvviso chiedendo alla madre di riportarla a casa dato il forte mal di testa provocatosi.
Colpa di troppi pensieri? La più piccola restò fissa a guardare il punto dove la castana se ne andò domandandosi più e più volte dove avesse sbagliato anche questa volta.La sveglia trillò e Sara le diede un pugno rompendola. Non aveva voglia di studiare dopo la serata di ieri, sentiva una strana sensazione, forse paura. Si alzò lentamente da letto e andò in cucina dove già ci stavano sua madre e suo fratello a fare colazione mentre suo padre già era uscito di casa per andare in ufficio.
<<Buongiorno>> Disse il piccolo sorridendo e continuando a bere il suo latte al cioccolato.
<<Giorno. Mamma posso chiederti gentilmente di farmi un caffè?>> Chiese giocherellando nel mentre con il suo bracciale rosso, regalo fatto dalla sua migliore amica Alessia. Dopo poco si alzò il più piccolo, posò la tazza nel lavabo tornò nella sua stanza riposando un altro po'.Sara e sua madre rimasero sole. La castana seguii con lo sguardo la madre mentre preparava il caffè, si girò e osservò attentamente il viso di Sara sentendo che qualcosa non andasse. Sara non è mai stata una tipa socievole, aperta, ma quando qualcosa non va si capisce solo dalla sua espressione corrucciata.
<<Ti sei divertita ieri? Ho visto che sei stata tutto il tempo con Valentina>> Sara sorrise imbarazzata e mentii spudoratamente alla madre, doveva dimenticarsi di quella serata e soprattutto di quelle sensazioni per paura di essere mangiata viva da esse.
<<Sinceramente, no. Valentina è piccola e al massimo possiamo parlare solo di Harry Potter>> Non le piacevano le bugie, ma oramai era cosi abituata a mentire alla vera se stessa che neanche sapeva distinguere la verità con la menzogna.Valentina si svegliò verso le nove andò a correre al parco vicino casa sua, infilo le sue amate cuffiette e partì una delle sue canzoni preferite. Non riusciva a smettere di pensare alla serata prima, neanche correndo riuscii a cancellare quei due occhi. Si fermò a metà campo e venne raggiunta dalla sua migliore amica che stava anche lei al parco con il solo scopo di dimenticare, non di correre.
<<Ehi!>> Disse la sua amica facendo lunghi respiri.
<<Ehi..> La sua amica si accorse che qualcosa non andasse nella bionda che cercò di evitare un qualsiasi contatto visivo con lei, perché quando Valentina ha qualcosa non guarda mai nessuno e sta zitta e per i fatti suoi. Maria Sara conoscendo la sua amica evitò di farle qualsiasi domanda che potesse irritarla.
<<Ti va di correre insieme?>> Valentina sorrise e senza dire una parola annuii. Dopo circa mezz'ora di corsa decisero di sedersi su una panchina. Maria Sara si girò verso la sua amica per osservarla e provare a capire cosa potesse avere, la bionda guardò le persone che aveva intorno. Per essere una bella giornata estiva c'era davvero poca gente.
Dei bambini che si rincorrevano, due signore anziane sulla panchina che, sicuramente parlavano di qualche trasmissione in tv, una famigliola felice che passeggiava tranquillamente. Era strano.
Ma guardando attentamente si accorse che più giù c'era un viso conosciuto.Tutta la mattinata che Sarà provava a studiare ma vedendo che non concludeva niente, decise di fare una passeggiata. Ma prima di uscire il suo ragazzo, Mattia, le mandò un messaggio dicendole che stava sotto casa sua. Sara sorrise e si precipitò giù.
<<Ehi, Amore>> Disse il moro avvicinandosi alla Castana e lasciandole un bacio sulle labbra, intrecciò le loro mani e raggiunsero il parco. Sara provava a convincersi che lei ancora era innamorata del suo ragazzo, ma già da tempo non provava più le stesse cose, poi la sera prima, Sara non riusciva a smettere di pensare a quel paio di occhi azzurri. Abbracciò Mattia, forte. Voleva essere protetta da quelle sensazioni nuove che provava per una ragazza ed era cosi sbagliato.Valentina guardò tutta la scena e il suo cuore diventò pesante. Un macigno nello stomaco e un nodo in gola. Pregò alla sua amica di andare via e senza dire niente, Maria Sara seguii il volere della sua amica.
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Sfumature D'amore
RomanceNero come il buio. Grigio come l'apatia. Bianco come il vuoto. Ma poi Sara provò anche: Verde come la speranza di poter tornare a vivere. L'azzurro come gli occhi di quella strana ragazza. Rosso come il sorriso del suo cuore. Blu come il cielo di...