Diario Di Osservazioni Astratte

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Noto nella società una freddezza comunitaria quando si comincia a parlare degli aspetti interiori di una persona, la comunità non vuole essere vista sotto la propria maschera pirandelliana.
La comunità non vuole lasciarsi scoprire perché ha paura di abbandonare la città "matrice", la città "conservatrice" e intoccabile.
Forse è veramente impensabile che un individuo possa agire senza essere condizionato dalla volontà comunitaria e dai Dogmi della "buona norma".

Non è una cosa di cui mi stupisco, d'altronde la società anarchica e libera si avvicina più ad un concetto utopico che ad un sogno.
Spesso però mi pento delle mancanze della mia società, la perduta ribellione, la perduta voglia di rialzarsi e combattere contro un sistema che sta degradano sempre di più il globo stesso. E così anche noi stessi uomini e donne, che sul globo viviamo e pensiamo.

È realmente disutile provare a emergere, grazie alle proprie idee, in questo mondo malato dalla società stessa ?

Se è così non voglio crederci, non voglio gettare a terra le mie idee, ne tanto meno calpestarle !
Ridicolo vero ? Un uomo che si contraddice perché troppo turbato dalle sue idee, perché troppo esausto e sfinito in questa epoca troppo avanzata per lui.
Un uomo che ha versato così tante lacrime da non riuscire più a piangere.

La società stessa, convinta di funzionare, si nasconde dalle nuove ideologie per paura di essere sfregiata da esse, così con la paura sviluppa autorità con la quale imbriglia le idee.

Così vago ancora oggi per il mondo a cercare ciò che per me è una dipendenza: eroi.
Non i tipici cavalieri benvestiti, ma uomini di alto o basso stampo capaci di piegare il pubblico alle loro parole, capaci di risaltare dalla massa per fini pubblici, e non lucrativi.
Questi sono i cavalieri che notte e giorno affrontano la città spalleggiati solo dalla loro singola coperta e dalla loro grande voglia di vivere, oppure sono i fanti che ogni mattina zoppicano fino ai mostri meccanici, per tenerli in forze, ed il sistema è lori grato dandogli a malapena il necessario per vivere...

Giro dopo giro vedo e conosco, imparo e mi relaziono con chi dalla società è stato sconfitto: costoro abbracciano e stringono la vita, e vedono, vedono la tristezza nelle piazze vuote, la triste sorte di una probabile fine di un mondo degradato dalla mano dell'avarizia che da anni è insita nell'uomo stesso.
Questi che io definisco "guerrieri anziani" hanno perso l'avarizia nel momento stesso in cui hanno perso il danaro, privi di averi, privi di volontà di accumulare e guadagnare, privati di tutto si sono gettati a terra in lacrime.
Poi hanno Sorriso, hanno capito che quella maschera sociale si era degradata con il denaro stesso, era scivolata via con gli averi.
Ridettero e urlarono di essere liberi ! Privati dell'avarizia ereditaria della specie umana e finalmente felici, sollevati finalmente dalle pressioni della città.
Trovarono in loro stessi e non più negli averi la capacità di essere felici.

Ma questo ferisce la bestia massificante, la intralcia e la ostacola: questo la massa non potrà mai accettarlo perché ormai schiava di lei stessa.
Così, con i suoi fumi e le sue "buone norme", annerì gli occhi delle genti curiose, impose alle loro menti che quelli non erano eroi, ma "feccia", "gente da evitare", "uomini sporchi e malattia".
Nascose la loro libertà in un dogma sociale, li privò della possibilità di diffondere le loro idee e del piacere stesso di esprimere le loro idee.

Questo è il terribile potere formante della società, che incombe su tutti coloro che non provano nemmeno a stropicciarsi gli occhi per vedere un po più chiaramente la cattiveria che vige nella massa stessa.

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