capitolo 1

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Non ci posso credere sono già passati tre mesi di vacanza, tra cui due di questi li ho passati sdraiati a letto a non fare niente, come mio solito.
Sto per incominciare il mio quarto anno, due anni e potrò scappare da questo posto, e essere finalmente libera da tutto e sopratutto da tutti.
Sono stata tutta la notte a pensare, sul mio futuro, se le azioni che ho commesso in tutti questi anni potranno comprometterlo, già,ho commesso azioni che mi hanno targato col nome di "cattiva ragazza", in un certo senso sono la persona che non vorreste mai che i vostri figli frequentassero, non ve lo sareste mai immaginato vero, una cattiva ragazza che pensa al proprio futuro, quelli del mio gruppo se ne fottono del futuro e vivono la vita, in un certo senso è giusto si, vivere la vita perché è una sola, dovrei fare anche io cosi dite, beh, forse non conoscete quella che sono io veramente, meglio così, è un lato di me che non conosce nessuno, ed é meglio che sia messo da parte.
Mi riporta alla realtà la sveglia che stava suonando sul mio comodino -"cazzo che colpo"-urlai, erano le 7:30, e la mia scuola inizia alle 8, ci metto poco a cambiarmi e lavarmi, anche perché la mattina non faccio la doccia, mi chiedo sempre come le persone si riescano a svegliare alle 6 per farla.
Dopo essermi preparata scendo in cucina per fare colazione, nonostante bere del succo non è considerata una vera e propria colazione. Mentre verso il succo nel bicchiere, entrano in cucina mio fratello e mio padre urlando insime -"BUONGIORNO"- dandomi entrambi un bacio sulla guacia. Mio fratello nonostante abbia 15 anni mi supera di altezza, anche se io non sono poi così alta,è semplice superarmi,-"jack quando la smetterai di crescere così potrò raggiungerti!"- dissi io spettinandoli la chioma marrone.
Erano le 7:50, cavolo ero in ritardo, fini velocemente il succo e corsi verso la parta uscendo di casa. Mi accorsi mente stavo camminando che non mi ero pettinata, così mi feci velocemente una traccia con i miei lunghi capelli rossi, mi chiedo sempre da chi abbia preso il colore di capelli, mio fratello era la fotocopia di mio padre, mentre mia madre non me la ricordo, se ne è andata di casa quando avevo 3 anni e mio fratello 1, ci ha cresciuto mio padre da solo, con l'aiuto delle varie fidanzate, però nessuna di queste era il suo tipo.
Dopo 10 minuti arrivai a scuola, facendo così ritardo, ma non me ne importava molto.
Entrai in classe, il professore non era ancora arrivato fortunatamente, mi diressi così verso l'ultima fila scoprendo che il mio posto era occupato da sasha, quanto la odiavo, dissi così -"potresti alzare il culo dalla mia sedia"- lei mi guardò sghignazzando e rispose -" cosa ti dà il diritto di appropriarti di questa sedia-" si alzò e la guardò dicendo poi con uno sguardo sfidoso -" madison non vedo mica il tuo nome qua"- questa ragazza mi fa sempre impazzire, dicisi così di lasciarla stare andandomi a sedere nella fila davanti, aveva lo sguardo vittorioso, le risposi così mandandole un terzo dito, e mi girai.
Le prime ore erano finalmente finite, non segui molto perché recuperai le ore di sonno perdute, mi sveglió oltre al suono della campanella, la voce del professore che diceva qualcosa tipo -"ovard ... preside...ora"- non capì molto perché ero ancora addormentata, però supposi che diceva di andare dal preside, bene primo giorno, primo richiamo, mi diressi così nel suo ufficio e mi sedei sulla sedia davanti alla porta.
Dopo pochi minuti vidi arrivare shawn, lui era il mio "fidanzato", in realtà non sapevo nemmeno io cosa eravamo, però mi accontentavo comunque.
Non mi salutò nemmeno che incomincio a baciarmi con foga, nello stesso momento si aprì la porta, da dove uscirono il preside e un ragazzo che non avevo mai visto in vita mia.
Il preside ci guardò con sguardo assassino dicendo-"ovard goodman che state facendo?"- non risposi, stavo osservando il ragazzo, era alto ,molto alto, capelli ricci castani ramati e occhi verdi, non molto robusto, ma sono sicura che sotto quella maglia c'erano nascosti degli addominali scolpiti, era affascinante, mi attirava, aveva scaturito in me qualcosa di strano, non l'avevo mai provato.

I gave all my heart Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora