But why on earth should that mean that it is not real?

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"Certamente sta accadendo nella tua testa, ma perchè mai significa che non è vero?"

Calma, pace e tranquillità.
Questo è ciò senti nei pressi del tuo corpo: l'erba freschissima, baciata da un velo di finissima umidità, solletica la tua pelle, lasciando un alone gelato che ti crea brividi lungo le braccia.
Inspiri l'aria viziata a pieni polmoni, senza mai esserne sazio, come se, da un momento all'altro, potesse diventare acida e tossica.
Dischiudi gli occhi, per ammirare un cielo stellato che ti fa compagnia nelle notti più nere da ormai un anno.
Ogni briciolo di luce, ogni nitore brioso che si sprigiona dal firmamento, in un modo ignoto e sconosciuto, ti rimembra lui, e soltanto lui.
Non Brenda, lui.
Pensi che le stelle sarebbero state invidiose del suo sorriso, perché avrebbero finalmente trovato un degno rivale.
È duro, è arduo contemplare quelle iridi limpide soccombere alla pazzia, alla follia, perderle in un oceano impossibile da navigare.
Una stretta al cuore ti costringe a smettere di respirare, come una morsa metallica che dilania il tuo muscolo cardiaco.
Sempre la stessa storia, ogni notte.
Le lacrime arrivano prima del previsto, e si infrangono sugli steli delle piantine circostanti.
< Pive, smettila di piangere >
Ecco! Ora immagini la sua voce che galoppa sul vuoto!
< Cacchio, almeno degnati di guardarmi! >
No, qualcosa non quadra.
Esiste, la sua voce ti ha parlato, l'hai sentita.
Con un gruppo in gola, volgi lo sguardo verso l'alto, e lo vedi.
Sosta accanto a te, colle braccia appoggiate ai fianchi e un'espressione indecifrabile.
È bellissimo, rifletti.
Probabilmente una persona normale si sarebbe domandata come caspio fosse possibile, ma tu non lo fai, anzi, non ti passa nemmeno per l'anticamera del cervello.
Non ti importa proprio un bel niente se quella é o meno una visione.
Scoppi in un pianto fragoroso, senza soluzione, e gridi, gridi con ogni cellula del tuo organismo.
Lui si inginocchia proprio dinanzi a te, e accavalla le gambe.
Il suo viso si era addolcito parecchio.
< Rilassati Tommy > sussurra placidamente, con una naturalezza che sarebbe potuta apparire idonea in tutt'altro frangente.
Respiri, prendi fiato.
< È tutta..c-colpa m-mia! > sputi, mentre un conato ti contorce le budella.
< N-non te lo meritavi, io non t'ho fatto altro che male! Sono un essere orribile, orribile, orribile... > le ultime parole si affievoliscono, fino a divenire un flebile sussurro.
< Non dire sciocchezze testa di sploff, lo sai che sarebbe successo comunque, e non ti permette più di definirti una persona orribile>.
A quel punto, decidi di guardarlo negli occhi una volta per tutte.
Ti basta un attimo e ne resti incantato, imprigionato nel suo sguardo da mille catene d'acciaio.
Lui ti osserva, e ti accorgi che sono proprio quei due occhi tersi a colmare quella voragine nella tua anima.
< Perchè, perché non riesco a proteggere le persone che amo, perchè! > sbotti improvvisamente, colto da un fremito di irruenza che ti si irradia nel petto.
Inizi a percepire la rabbia che ti monta dentro, e ti agiti convulsamente.
In un secondo, Newt annulla la distanza tra te e lui, con un bacio casto e leggero.
Come un sedativo, l'insania sparisce all'istante, lasciando posto a sentimenti troppo contrastanti e forti per essere provati tutti contemporaneamente: panico, perchè quel momento sarebbe giunto al termine di lì a poco, paura, perché il tempo a seguire avrebbe trascinato solo disperazione cieca, e felicità, una felicità immensa, infinita, irrazionale, fuori d'ogni schema, euforia, sgomento, rabbia.
Quando vi staccate, provi l'urgente bisogno di ricongiungerti alla sua bocca, senza la quale sembra inutile continuare a esistere.
E intanto non ti accorgi che, dopo secoli, un timido sorriso ti increspa la bocca.
< Razza di pive, dovresti sorridere più spesso > commenta Newt, le cui iridi minacciavano di riempirsi di lacrime.
E vi baciate, due, dieci, venti volte, ognuna delle quali intensa come la prima, una bomba di energia pura.
Finchè Newt si alza e si allontana.
Tu ti ergi di scatto e gli prendi la mano.
< Devo andare > dice a tono basso, con una nota di malinconia che ti stringe il cuore.
< No, non farlo, che senso ha continuare a stare qui senza di te? Che senso ha alzarsi la mattina senza il tuo sorriso, il tuo sguardo, la tua voce, e continuare a sopravvivere, poichè vivere non è il termine esatto? Non avere il coraggio di specchiarsi, di fissare la realtà, perchè ogni singola fottuta cosa mi ricorda te! Dimmelo !> esclami, con voce incrinata dal pianto.
< Scusami Tommy. Devo andare > ribadisce, asciugandosi le lacrime che gocciolano sul prato.
< Portami con te, Newt, portami con te >.
< Non posso. Devo andare >.
< Per favore, Newt, perfavore >.
Singhiozzi, e senti che lo fa anche lui.
Possiedi appena il tempo di sbattere le palpebre che già non c'è più.
Percepisci dei passi avvicinarsi.
Ti volti, sperando con tutto te stesso nel suo ritorno.
< Si può sapere che cosa hai da agitarti tanto ? > lo rimprovera Minho severamente.
Inaspettatamente, esplodi in una genuina risata, che echeggia in tutta la valle.
Ma, soprattutto, sorridi per un'ultima e dolorosa volta.
Per Newt, per lui.
-
Calma, pace e tranquillità.
Questo è ciò senti nei pressi del tuo corpo, ma dentro, dentro di te si abbatte un mare in tempesta.


" E i suoi occhi erano come un cielo infinito, ove, ogni secondo, migliaia di stelle morivano ".


Nota: il titolo, come probabilmente saprete già, è preso dalla frase di Albus Silente in " Harry Potter e i doni della morte.
Ritengo si adatti piuttosto bene a questo contesto.




Riddle's Corner
Ehilà! Questa è la mia primissima ff su questa piattaforma ( abituata a efp ormai ).
L'idea del presunto "fantasma" di Newt che incontra per un ultima volta Thomas mi frullava nella testa da questa notte alle tre, quindi dall'orario si capisce la sua assurdità (?)
E niente, spero che le mie emozioni riescano a trasparire tramite questo mio piccolo scritto, ma soprattuto che sia di vostro gradimento.
A presto si spera(?).
_Riddle

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⏰ Last updated: Jul 21, 2016 ⏰

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