L'aspetto di Bastién era notevolmente cambiato, la pelle era più pallida e il suo volto era ricoperto di graffi ed ematomi violacei.
Delle occhiaie tremende scurivano gli occhi del ragazzo e questi ultimi erano spenti, non più il classico verde smeraldo che gli permetteva di distinguersi nel gruppo.
Era visibilmente distrutto, aveva sicuramente perso peso e lo si poteva notare dalle sue costole sporgenti e dal fatto che fosse veramente magro, ed esserlo significava solo che era successo qualcosa di grave a quel ragazzo." Sì, sono io.. So che non dovrei essere qui Ahk, ti ascoltami però, devo parlarti seriamente. "
Disse il biondo sedendosi su uno degli sgabelli accanto alle macchinette, passandosi una mano tra i capelli chiari e poi entrambe sul viso, con aria stanca.
Ahkmir lo osservò, avanzando di qualche passo e studiando ogni singolo particolare della sua figura.
Lo trovava diverso, non era il Bastién con cui era cresciuto, e si comportava persino in modo differente dal solito.
Il loro rapporto era sempre stato molto unico, i due si erano aiutati in qualunque situazione e tutto grazie alle loro madri.
Ahk non ricordava nemmeno più com'era stare con i propri genitori, non li vedeva da troppo tempo ed aveva ormai perso la speranza nel credere che fossero ancora vivi.
Quando era scoppiata l'apocalisse tutti erano scappati, lasciandosi alle spalle parenti e amici, ognuno pensava per sé e quando si incontrava qualche sopravvissuto solitamente questo non era molto amichevole e propenso ad aiutare gli altri.
Il moro scrollò le spalle, sedendosi accanto al biondo e schiudendo le labbra prima di rispondergli.« Bas, che ti è successo? Non dirò a nessuno che sei qui ma, ti prego, dimmi che hai combinato. »
Mormorò sottovoce Ahkmir, continuando ad osservarlo e poggiando una mano sul suo ginocchio per rassicurarlo nel parlare e rivolgendogli un dolce sorriso.
Teneva al biondo, particolarmente, e non voleva che si sentisse a disagio nel dirgli qualcos, anche se considerava quel sentimento decisamente strano.
Passarono diversi minuti prima dell'arrivo della risposta del biondo, ma quando arrivarono quelle parole Ahkmir si rasserenò, ovviamente non del tutto però." Qualche giorno fa ero fuori, vicino alla stazione, e ho notato qualcosa di strano muoversi tra i vagoni abbandonati. Mi è sembrato un animale, ma non sono sicuro. Ho visto delle corna e diverse teste sullo stesso collo, dobbiamo andare a controllare Ahk, ora. Potrebbe esserci utile per la ricerca! "
Esclamò, sollevandosi e sistemandosi la maglia prima di afferrare la mano del moro e tirarlo su, mettendosi lo zaino sulle spalle e dirigendosi a passo svelto verso la finestra della biblioteca.
Il ragazzo non fece nemmeno in tempo a rispondere che si era ritrovato già fuori dalla stanza, precisamente nel giardino della struttura; si guardò intorno con fare leggermente confuso, passandosi una mano tra i capelli corvini e voltandosi poi verso l'amico, lasciando la sua mano con un movimento rapido della mano.« Dio santo, mi farai ammazzare già lo so... Ma lo sai che se mi dici così mi sale la curiosità, quindi andiamo. Fammi solo prendere il necessario. »
Si alzò e gli rivolse nuovamente un sorriso, facendogli cenno di aspettarlo lì e dirigendosi verso l'interno.
Camminò lungo il corridoio, raggiungendo in breve tempo la propria stanza, e dopo aver messo in uno zaino alcuni snack e delle bibite se lo mise sulle spalle e posizionò la pistola con il silenziatore nella custodia attaccata ai jeans scuri e un coltello nella tasca dello zaino.
Tornò indietro, osservandosi intorno per vedere se qualcuno fosse nei paraggi, e quando appurò che nessuno era presente in quel momento percorse nuovamente i corridoi e affiancò Bastién.« Allora, dove andiamo? Ti ricordi che strada avevi fatto o facciamo quella che conosco io? »
Domandò all'amico, camminando insieme a lui ma mantenendo in ogni caso uno sguardo vigile e attento, pronto ad ogni evenienza.
" Facciamo la tua. "
Una decina di minuti dopo i due erano arrivati alla stazione, e come previsto era tutto abbandonato e in stato selvaggio. La natura aveva preso il sopravvento sugli ambienti della terra e non si distingueva più cosa fosse naturale o artificiale.
Fortunatamente il virus non era arrivato in quella zona, o meglio, la quantità di radiazioni presenti nell'aria della stazione era relativamente bassa e quindi non molto dannosa, il rischio però era sempre presente.
Poco lontano ai due ragazzi vi erano diverse locomotive, binari e vagoni abbandonati, consumati dalla ruggine e ricoperti di edera e di piante rampicanti.
Tutto sembrava essersi fermato, e il paesaggio rimaneva sempre bellissimo e particolare.
Ahkmir e Bastién camminarono per diversi metri, e nel momento esatto in cui il moro sollevò lo sguardo, notò una figura che li osservava da dietro un vagone.
I due ragazzi non riuscirono a capire molto bene di cosa si trattasse, perciò Ahk prese coraggio e si avvicinò.
I passi e i suoi movimenti erano lenti, a tratti invisibili, e il suo cervello gli stava dicendo di non fare movimenti bruschi e di agire con cautela.
Gli attimi sembravano non passare mai, nel silenzio assoluto regnava soltanto la paura dei due giovani.
Quello che Ahk riuscì a vedere non fu sufficiente, essendo la creatura dietro il vagone e visibile solo dal vetro.Qualche minuto dopo Ahkmir aveva già osservato la creatura e si stava arrampicando sui vetri del vagone, si diede una spinta e salì sopra al tetto, potendo così osservare meglio l'essere ignoto.
Aveva delle corna nere sopra alla testa, un muso al posto di un viso con occhi gialli e piuttosto luminosi. Sembrava una sottospecie di capra, e ancora Ahkmir non ne conosceva il nome.
Si avvicinò e scese dal vagone, portando una mano alla pistola per sicurezza e facendo cenno al biondo di raggiungerlo.
Lo strano strano essere non sembrava minaccioso, era ferito sul petto e non era visibilmente spaventato dalla presenza dei due.
Secondo le ipotesi di Ahkmir ogni persona, nessuno escluso, che veniva contagiata si trasformava sì, ma alcuni riuscivano ancora a parlare, ovviamente se il contagio era avvenuto da pochi istanti." Cosa facciamo adesso? "
Nel momento stesso in cui quelle parole fuoriuscirono dalla bocca di Bastién, Ahkmir sfoderò velocemente la pistola e la puntò, fino a quando riecheggiò nell'aria il rumore di uno sparo.
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Life ❧ Death.
AdventureOramai la bellezza dell'anno 2016 è svanita del tutto, è stata spazzata via dal male e da tutto ciò che lo rappresenta. Firenze, città stupenda, è ridotta quasi in macerie per colpa degli avvenimenti capitati intorno a giugno; un famosissimo scienz...