Due occhi.
Misteriosi.
Intriganti.
Incantevoli.
Uno sguardo, doveva nascondere chissà quanti segreti, emozioni, incertezze.Continuava a fissare la ragazza, a cercare un modo per provare ad interagire con lei.
I suoi occhi lo avevano stregato, ipnotizzato, avevano catturato la sua attenzione.
"Romeo, mi stai ascoltando?"
La voce profonda di Andrea lo aveva riportato alla realtà.
"Scusami." fu l'unica cosa che gli uscì dalla bocca, continuava a fissare la ragazza.
"A cosa stai pensando?" chiese Andrea accorgendosi dell'assenza nei suoi occhi, senza però ricevere alcuna risposta.
"Ah, ho capito." poco dopo aggiunse notando l'amico guardare verso la direzione della cameriera.
"Frequenta i miei stessi corsi, l'ho notata subito il primo giorno quando è arrivata in ritardo in classe, ma non ho mai avuto l'occasione di parlarle. Ora vado e lo faccio." disse alzandosi dalla sedia convinto e dirigendosi verso il bancone del bar con aria spavalda, passando una mano tra i capelli per sistemare il ciuffo ribelle.
Erano giorni che aspettava questo momento, dal primo istante in cui l'aveva vista era nata in lui la voglia di conoscerla. Aveva sempre avuto un gran successo con le ragazze, ma per la prima volta si trovava in difficoltà e non perché a lei lui non interessasse, ma semplicemente perché qualcosa in lei lo frenava, reprimeva i suoi impulsi. Lo metteva a disagio, ma si trattava di un disagio piacevole, una sensazione strana ma allo stesso tempo bella, che chiunque prova prima o poi nella vita. Riusciva a renderlo timido, gli sembrava di essere nudo, ma non fisicamente."Ehi, io sono Romeo." prese un po' di coraggio per cercare di attaccare bottone, ma la ragazza continuava a fissare quello che doveva essere un taccuino per prendere le ordinazioni.
"E io sono Giulietta." rispose lei inarcando le sopracciglia e facendo un sorrisetto.
"Davvero simpatica, è questo il trattamento che riservate per i clienti?" accennò una risata.
"Non mi pagano per essere simpatica, ma per prendere ordinazioni." rispose sorridendo appena.
"Questo è un sorriso da 'bravo, sei riuscito a conquistarmi', vero?" chiese notando l'espressione della ragazza, ammiccando.
"Non so se fosse questa la tua intenzione" fece una pausa ridendo "ma no, questo è un sorriso da 'se devi ordinare fallo e smettila di fare il tacchino, se no lasciami lavorare'."
"Va bene, mi arrendo. Ci vediamo domani in classe." aggiunse facendole l'occhiolino.
"Ah, perché io e te siamo in classe assieme?" chiese guardandolo retorica, accennando un sorriso.
"Eh già bella addormentata nel bar, non fare finta di niente. Lo so che sai chi sono, è difficile non notarmi." aggiunse con tono spavaldo scherzando, ricevendo un'occhiata di disapprovazione ironica da parte della ragazza.
"Devo dire che non ho resistito al tuo fascino" scosse la testa ridendo e riprendendo a trafficare con la penna e il taccuino "allora ci vediamo domani." esclamò cercando di sviare la conversazione per riprendere a lavorare.
"A domani principessina." ricambiò il saluto e tornò dall'amico."Ho notato un certo feeling tra voi due." disse Andrea facendo un sorriso malizioso e tirando una pacca sulla spalla all'amico.
"Ormai è cotta." sorrise soddisfatto dirigendosi verso l'uscita insieme all'amico.
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Take a risk. #Wattys2016
ChickLitQuando due persone sono rotte dentro, sono perfettamente in sintonia tra loro. Sono come un puzzle da comporre e ognuno dei due possiede dei pezzi che servono per completarlo. Da soli incompleti, insieme perfetti. Un amore che va oltre qualsiasi mal...