La porta della sua camera venne spalancata con poca grazia ancora prima che Maya fosse riuscita ad addormentarsi del tutto.
Si stropicciò gli occhi guardando il volto scavato di sua madre mentre le blaterava parole incomprensibili invitandola ad alzarsi dal soffice materasso. Sbuffò sonoramente mentre scostava il lenzuolo dal suo corpo e scendeva dal letto. Non poté non far caso a suo fratello e la sua attuale ragazza beatamente appisolati sul divano del salotto mentre li sorpassava assonata.
"La trovo assurda questa cosa! Filo si porta a casa chiunque e appena entra in casa un mio amico papà da di matto" si lamentò la ragazza con ormai la faccia immersa nella ciotola di cereali.
"E te ne stupisci?" Domandò retorica sua madre versandosi il latte.
Avevano un rapporto strano loro due, prima si parlavano come farebbero due amiche e il momento dopo non riuscivano a sostenere una conversazione normale senza litigare.
La ragazza finì in silenzio la sua colazione e venti minuti dopo aveva infilato la felpa leggera con in mano le chiavi della sua auto rossa parcheggiata difronte casa.
"Buongiorno" esclamò Brooke non appena si incontrarono difronte al cancello di scuola.
"Salve straniera" rispose lei di rimando prendendo l'amica sotto braccio.
Si erano conosciute il primo anno di liceo, ma si erano trovate sin da subito; due ragazze carine, allegre, con stile e piuttosto conosciute a Milano. Ovviamente tutte e due avevano già sentito parlare l'una dell'altra ancor prima di trovarsi in classe insieme.
Si avviarono per il cortile salutando un paio di loro amici dell'ultimo anno e facendosi strada tra i corridoi affollati della scuola. Sorrisero entrambe quando notarono un gruppo di studenti, oggettivamente più piccoli, che le fissarono sussurrando i loro nomi e parlottando di qualcosa a loro sconosciuto. Non poterono far altro che pensare che il quarto anno fosse una pacchia, per loro in particolare che conoscevano ed erano conosciute da tutti. Ovviamente non erano il genere di ragazze che se la tiravano, andavano con chiunque o che vestivano in modo eccessivamente eccessivo in un ambito non adeguato, ma la sapevano lunga sul come divertirsi.
Al suono della campanella entrarono in classe accomodandosi ai rispettivi posti e ascoltando la professoressa di greco iniziare a spiegare.
Appena l'ultima campanella trillò Maya si affiancò a Irene, una ragazza della classe accanto, e uscì dall'istituto chiacchierando con lei.
Non appena varcata la soglia del cortile non poté credere ai suoi occhi quando notò ciò che aveva davanti. Si ravvivò i capelli con le mani non troppo discretamente e passò due dita sotto gli occhi per verificare che il mascara non le fosse colato.
Senza pensarci due volte con passo svelto raggiunse la ringhiera del parcheggio sotterraneo su cui era comodamente appoggiato il ragazzo della sera prima. Osservò i suoi capelli biondi ricadergli sul viso e la maglietta bianca leggermente trasparente lasciar intravedere gli addominali evidenti.
Non disse nulla, approfittò del momento per affiancarsi a Dilan e imitarlo, chiudendo gli occhi e sporgendo il viso verso il sole.
"Ti godi il caldo primaverile?" Domandò lei sfiorandogli la spalla.
Sussultò leggermente prima di sorridere calorosamente alla ragazza a cui era sicuramente interessato:"Chi si rivede! Ciao Maya, qual buon vento?"
Si sporse verso la sua guancia lasciandogli un bacio sul l'angolo della bocca mentre lei gli spiegava che studiava lì riponendogli la stessa domanda.
"Vengo a prendere un amico, conosci un certo Andrea?" Disse Dilan. Maya aggrottò le sopracciglia aspettandosi una minima descrizione di questo ragazzo.
"Moro, occhi azzurri...." Puntualizzò con fare vago notando la sua espressione corrucciata.
Filippo non poté far a meno di notare come le si illuminarono gli occhi non appena riconobbe il ragazzo che apparve puntualmente in quel momento.
"Maya, Filo! Non sapevo vi conosceste" esclamò il ragazzo dopo averli salutati entrambi. I due ragazzi blaterarono qualcosa di incomprensibile sul loro precedente incontro senza voler rivelare del loro piccolo posto al ragazzo moro che però sorvolo sull'argomento.
Dopo qualche minuto Maya si congedò baciando entrambi e accordandosi con loro per vedersi la sera stessa assieme al loro gruppo di amici per poi dirigersi verso l'auto fiammante.
Verso le 7 cominciò a preparasi per la fatidica uscita optando per dei pantaloncini corti con una maglietta bianca sblusata dentro. Niente di troppo complesso contornato da un po' di trucco.
Alle 7.30 ricevette la chiamata di Andrea che le diceva di sentire Filippo perché non avrebbe potuto accompagnarla al locale in cui avevano appuntamento con d'accordo.
Digitò il numero che le aveva lasciato e al terzo squillo rispose
"Pronto?" Domandò con una voce roca che fece sorridere Maya
" Filo, sono Maya" rispose sentendosi stupida per la spensieratezza che la stava attraversando.
"Oi! Come va? Cosa dovevi dirmi?" Il sorriso che era nato sul volto del ragazzo fu percepibile fin all'altro capo del telefono e ciò li fece sospirare contemporanea per poi scoppiare in una risata.
"Volevo chiederti se potevi darmi un passaggio per stasera al locale, non so come arrivare né tantomeno dove dovrei andare."
"Certo, ti accompagno io" Esclamò più felice del dovuto e ricomponendosi subito.
"Ti passo a prendere tra 10 minuti okay?"
"Okay" rispose prima di attaccare e sorridere inconsciamente per poi correre a sistemarsi i capelli.
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Somewhere
RomanceC'è chi dice che il destino esiste, che ciò che deve accadere prima o poi accadrà.