Lady Oscar and Me: Un' amica speciale

Comandante Aurora e soldato Flavio

Dopo cena sono subito andata a chiamare Flavio.
« Buonasera comandante » e mi fece il saluto militare
« soldato Alain de Soissons...oh scusami Flavio mi sono dimenticata di dirti che io mi chiamo Oscar mentre tu Alain de Soissons »
« ok ».
Cominciammo a giocare,  poi facemmo che mi portó alla sua casa di campagna, lui a cominciato a dire,  sempre nel gioco:
« sapete comandante, quando ero piccolo mia madre mi portava sempre in questo campo di carote, una sera mi sono addormentato qui e ogni volta che ci torno dormo qui  ecco perchè non ho voluto dormire in casa, dormo sempre qui io ».
Questa è stata la scena piú bella e quella che mi ha fatto piú ridere, lui ha molta fantasia.

Dopo un po' venne Sofia e le chiesi:
« vuoi giocare con noi? »
« si » le spiegai il gioco e ricominciammo a giocare, lei era Diane.
«Oh, è finito il pesce, devo andare al supermercato, adesso chiamo la mia amica con il cellulare » stava cominciando a fare la smorfiosa e a parlare con il linguaggio moderno, non la sopportavo piú cosí dissi:
« Sofia smettila o te ne vai dal gioco »
« perchè, sto giocando »
« perchè siamo nel 1789 non nel nuovo millennio, per una volta che possiamo fare a meno di parlare di cellulare, cumputer eccetera, tu cominci a fare la signorina moderna, quindi o giochi come noi o te ne vai dal gioco »
« ok, allora ciao, continua a fare Lady Oscar » e se ne andó
« ti dispiace che se ne è andata » chiesi a Flavio
« no, mi piace tantissimo questo gioco comandante Oscar »
« bene soldato ritirati nelle camerate ».
Giocammo fino a mezzanotte, Sofia rimase a divertirsi a minecraft a casa sua, era bellissimo fingere di essere Oscar, comendare, anche se per finta. Tutti mi dicono che da grande devo diventare una soldatessa e arruolarmi nell'esercito e, magari diventare comandante.

Angolo autrice:
Scusate per questi ultimi due capitoli corti, ma volevo raccontare questa scena, comunque a questo gioco ci ho giocato davvero l'anno scorso, si lo só sono stati un po', anzi tanto stupidi.