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DRIIIN.

E ritorniamo ancora a sentire quella maledetta sveglia.
Sfortunatamente è arrivato il primo giorno di scuola e inizio la quarta superiore al liceo linguistico.
Ah, non mi sono ancora presentata.

Mi chiamo Federica, ho 17 anni e mezzo, vivo a Bari con mio fratello Stefano Lepri e mia madre.
I miei genitori si sono separati quando avevo 6 anni e mio padre si è trasferito a Milano.
Io e mio padre abbiamo un pessimo rapporto.
Va beh, non parliamo più della mia famiglia.
Sono una ragazza difficile e timida, quando voglio so essere fredda con tutti.
Ad esempio, quando qualcuno mi delude posso fare cazzate assurde.
Sono una ragazza di altezza normale, dai capelli lisci e lunghi castani con i colpi di sole biondi, occhi verdi, carnagione chiara.
Ho due amiche vere, una si chiama Sofia Viscardi che sarebbe la mia migliore amica e l'altra è Siria.
Loro ci sono davvero nel momento del bisogno e sanno essere dolci, affettuose e rompiscatole, ma le amo comunque.
Ho una migliore amica a distanza e si chiama Margherita, è di Lecce per fortuna, siamo nella stessa regione.
Sofia va nel liceo delle scienze umane e sta per frequentare la quinta superiore, mentre Siria è in classe con me, ovviamente è la mia vicina di banco e compagna di classe preferita.
Con lei facciamo cazzate ogni giorno e quando può viene a trovarmi e lo stesso faccio io con lei, stessa cosa vale per Sofia, siamo un trio unito e ne sono contentissima.

Sono le sei e mezza del mattino.
E alziamoci per questo primo e odioso giorno di scuola!
Mi alzoe vado in cucina a prepararmi un bel tè e il pane con la Nutella.
È la mia colazione preferita.
Intanto che bevo il tè ammiro il vuoto, pensando a quanto fa schifo il lunedì, soprattutto a quanto fa schifo il primo giorno di scuola.
Finita la colazione mi alzo e vado in bagno a lavarmi.
Apro l'armadio e prendo un paio di jeans e una maglietta nera con mezza manica.
Mi piastro i capelli e mi metto una linea di eye-liner e mascara.
Indosso le mie All star bianche, prendo il mio zaino della Northface nero e esco salutando mia madre e mio fratello.
Vado alla fermata e aspetto il bus ascoltando la musica con la playlist di Spotify.
Dopo tre canzoni è arrivato il bus ed entro.
Guardo dal finestrino e dopo dieci minuti mi accorgo di dover scendere e scendo.
Tra tutta la folla sotto scuola trovo il mio gruppo di classe e mi unisco.

"Ciao Federica!" È Siria.
"Ciao Siria!"

Ci abbracciamo e iniziamo a fare le nostre solite conversazioni.

"Hai dormito bene?"
"Si dai, te Siria?"
"Bene bene dai."

Continuiamo a parlare ed entriamo nella nostra aula al secondo piano.
Posiamo le nostre cartelle e parliamo tutti, non è ancora arrivata la professoressa.

"Chi abbiamo?" Domando io.
"Italiano." Mi risponde un mio compagno di classe.

Annuisco con la testa e vediamo la prof entrare.

"Buongiorno ragazzi! Finalmente è ricominciata la scuola!"

È una delle prof che odio di più.

"Ma proprio finalmente eh..." Sussurro a Siria.
"Da fare le capriole guarda"

Ridiamo piano e ci sediamo tutti.

Sentiamo bussare e la prof urla un "avanti!"
Entrano la vicepreside con un ragazzo e ci alziamo entrambi.
Magari è un ragazzo sbattuto fuori dalla sua classe e viene da noi per castigo.
Il ragazzo dai capelli castani con un ciuffo e dagli occhi marroni si siede in un banco vuoto, di fianco a me.
Ogni tanto lui mi guarda sempre, ci lanciamo sempre sguardi.
Mi perdo nei suoi occhi marroni.
Quando mi accorgo di essermi distratta mi rigiro.

"Ma chi è quello?" Sussurro a Siria, mia vicina di banco evidentemente.
"Il nostro nuovo compagno di classe."

Nostro compagno di classe?!
Faccio gli occhi spalancati e mimo con la bocca un "ah"

Oltre i limiti. -Alberico De Giglio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora