"Non riesco più a difendermi dal ruggito dei tuoi occhi"

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Devo prendere fiato. Tra tutti, lui dovevo trovare? È quasi uno scherzo.... Perchè proprio ora? Quando ho promesso alle mie migliore amiche che avrei chiuso con gli uomini per un po' di tempo? Proprio ora... No. Non è quello che voglio, non lui, non ora....

 Ho bisogno di una sigaretta. Mi serve, devo schiarirmi le idee. Percorro la stanza e vado ai divanetti dove Eleonora sta parlando con i suoi compagni di corso

"Ho bisogno di una sigaretta, allarme rosso" sussurro al suo orecchio

"Che è successo?

"Ho appena visto un mio ex"

"Chi?" chiede allarmata e si gira a guardarmi

"Edo..." arrossisco e abbasso lo sguardo

"Non è un tuo ex"

"Già... Una mia vecchia conoscenza allora. Ma la borsa?"

"L'hai lasciata in guardaroba" Uffa, vedo se riesco a farmene offrire una.

Percorro la sala per andare al balcone dal ragazzo.

"Ehi, io esco un minuto vuoi venire fuori con me?"

"Va bene" gli prendo il polso e corro uscendo

"Oddio, avevo proprio bisogno di aria" dico respirando affondo, forse con la voce troppo alta, un gruppetto si gira a guardarmi. "Hai una sigaretta per caso?" chiedo al ragazzo

"Ehm... No"

"Ok" mi avvicino al gruppetto, sono in sette: un ragazzo, con i capelli corti, completamente senza barba e la faccia paffuta, un ragazzo dagli occhi azzurri che abbraccia un'altra con i capelli lunghi e neri anche lei ha gli occhi azzurri, poi c'è un ragazzo con i capelli misto biondo, vicino ad una ragazza con i capelli mori e un po' mossi, poi vedo una ragazza dai capelli rossi e un ragazzo con gli occhiali un po' più alto di lei e infine i miei occhi si spostano su un ragazzo con la barba e... Oddio... È lui. Cerco di non guardarlo, per fortuna i tre ragazzi che fumano sono nel lato opposto a lui.

"Ehi... Ciao scusa, per caso hai una sigaretta da regalarmi?"

"Certo" Mentre quel ragazzo senza barba un po' paffuto (che solo ora mi sono accorgo che è Davide) cerca tra le tasche dei pantaloni io lancio un'occhiata a Edoardo, voglio vedere che cosa sta facendo.

Mi guarda, ci scambiamo uno sguardo. Io gli sorrido, primo errore, volontario, suicida della serata

"Eccola"

"Grazie" faccio per girarmi ma mi ricordo di essermi dimenticata anche l'accendino "Ehm...Per caso hai anche l'accendino?" mi porge anche quello e poi glielo restituisco.

"Grazie..." scappo via senza girarmi

Fumo la sigaretta con quel ragazzo di nome Michele, sembra tranquillo, mentre io sono nervosa a sapere che a pochi metri da me c'è Edoardo, pessima idea quella di uscire.

"Entriamo?" chiedo, pestando il filtro incenerito con il tacco.

Entriamo nel locale e ci avviciniamo al bancone

"Posso offrirti quel famoso gin tonic?" chiede

"Si..." sorrido

"Due" ordina il ragazzo."

Iniziamo a chiacchierare, è abbastanza simpatico.

"Che genere di musica ascolti?" chiedo alzando la voce

"Un po' di tutto" risponde

"Dire un po' di tutto equivale a dire che non ascolti niente" sorride ed entriamo nell'argomento. Parliamo ancora un po' del più e del meno. Ad un certo punto mi si avvicina, mi spinge contro il bancone del bar e mi bacia, sento la sua lingua sulle mie labbra. Ma io sto ferma, non credo di volerlo. Prendo la sua camicia tra il mio pugno e lo spingo in avanti, lui mi guarda stupito,ma ci riprova. Inizia a scendere con le sue mani su di me.

Stop it! Fermati! Sorrido, prendo le sue mani e le riporto sul bancone. Lui sorride. Si sposta, mi bacia il collo.

"Ti scoperei anche qui... Cazzo, da me o da te?" dice tra i sospiri. Io alzo gli occhi al cielo...Com'è possibile, sembrava così simpatico...

No. Non voglio portarmelo a letto. No. È arrivato il momento di smettere, sono stufa di finire a letto con persone che neanche conosco, una notte di pazzie e poi la mattina mi ritrovo sempre gli stessi problemi. Devo smetterla. Devo prendermi le mie responsabilità.

Prendo ancora con il pugno la sua camicia blu e lo spingo lontano dal mio corpo.

"Credo sia meglio che tu te ne vada ora" Lo guardo fissa negli occhi, i suoi occhi azzurri.

"Che cosa?" mi chiede, preoccupato all'idea che non mi porterà a letto

"Da me non si può fare e comunque non si potrebbe fare, ho una bambina bellissima di tre anni a casa mia che mi aspetta e ha paura del buio" rispondo lasciando scorrere le mani lungo i miei fianchi.

"Va beh... Almeno ciò provato" mi sorride, mi lascia un bacio veloce e se ne va

"Fatti sentire"

"Contaci" gli sorrido mentre se ne va, non gli ho promesso nulla, domani me ne sarò già dimenticata. Io resto lì, non ho più voglia di bere, non ho più voglia di far nulla. Cazzo, Edoardo. Quel ragazzo ha ancora enormi poteri su di me. E me ne rendo conto solo ora. Nel periodo che abbiamo passato a scriverci io ero diventata un fantasma: mi illuminavo quando il display si illuminava, mi spegnevo il resto del tempo. Era una piccola droga quotidiana. A me tutto ciò piaceva, ma mi accorsi crescendo che era dannatamente sbagliato.

Dopo neanche due minuti arriva di corsa Eleonora, seguita da un nuovo amico.

"L'hai fatto scappare?" io rido

"Ti scoperei anche qui" faccio la vocina e con una mano imito il becco, lei ride.

"Vieni, andiamo a ballare" mi invita, prendendomi le braccia

"Nuuu ho paura di vedere Edoardo" faccio i capricci

"E allora? Che te frega?" mi vengono in mente tutte le parole che mi disse, mi vennero in mente tutte le bugie.

"Beh... Hai ragione pure tu" sorrido e scendo dallo sgabello bianco del bar.

Inizio a ballare con lei e ci si diverte. Dopo poco però mi stanco e vado a sedermi nel solito sgabello.

Tempo di sedermi e vedo sfrecciarmi Eleonora davanti.

"Allarme rosso ore dodici" mi dice

"Cosa?

"Prima sono entrati gli amici di Edo e lui. Ho visto dove si sedevano prima e allora mentre ballavo mi sono avvicinata ai divanetti dove erano seduti... C'è anche Davide!Fatto sta che c'era anche Lorenzo con sua morosa" Ecco chi era la coppia dagli occhi azzurri "E ad un certo punto Gianpaolo ha detto che sei carina e che ha visto che il ragazzo se ne è andato incazzato e quindi ora Edo sta venendo da te a parlarti"

"Merda"

"Vado"

"Merda"

"Daiii è quasi qui, scappo ciao"

"Stronza, merda" mi aggrappo al bancone del bar in preda al panico.

Mi giro, lo vedo avvicinarsi, mi vede.

Ci stiamo guardando, dopo sette lunghissimi anni. Io so chi sto guardando.... Ma lui?

È sempre stato carino, anzi, davanti ai miei occhi è sempre stato affascinante.Ancora dopo tanto tempo, dopo tanti anni, dopo aver passato l'adolescenza, dove avevo la capacità di innamorarmi di chiunque respirasse, dopo tutti i problemi, io dentro quegli occhi, dentro quelle labbra contornate da una barba nera, mi ci immergo come una quindicenne

Sorride, si illumina.

Sorrido, sono triste.

Mi giro dandogli la schiena, prendo velocemente una cannuccia e inizio a giocarci, riesce ancora a rendermi tesa. Sono tesa.

Lo fisso, senza accorgermene sto fissando Edoardo.

Io sono seduta, lui è in piedi.

Mi sorride. Perdo un battito, i suoi occhi sono stramaledettamente tutto ciò che mi mancava di più e il mio cuore continua battere più forte.

7 years laterWhere stories live. Discover now