Settembre. La scuola. La sveglia. I compagni. Le interrogazioni. I compiti. I brutti voti. Le litigate con i genitori. I professori. Le scritte sui banchi,sulle metro,sugli autobus. Le urla. Le porte sbattute. Le occhiaie. Le risate. Le corse dietro l'autobus. La ricreazione. Le battute. La cioccolata calda. Gli amici. Le cuffie. Le foglie. Il freddo. I film. Le crêpes. La pioggia. Gli abbracci. Le felpe. Tu.
Passi la notte a fissare il soffitto, e non dormi.
A contare le pecore, e non dormi.
Hai questo pensiero fisso di lui, e non dormi.
Ti viene da vomitare per quanto è reale, e non dormi.
Non dormi, non dormi, non dormi, non c'è verso.
Maledetto il giorno in cui ha sorriso, e lui ha iniziato a non farti dormire più.
Vorrei poterti dire tante cose.
Vorrei poter ammettere che sento che ho sbagliato, che ti amo ancora e che vorrei tornare indietro.
Vorrei poter dire che quando guardo due persone baciarsi, amarsi, penso a noi.
Vorrei poter dire che saperti lontano mi distrugge e che non vorrei che tu incontrassi un'altra e che fossi felice con lei.
Ma mentirei.
Perché sento di aver, anzi, sento che abbiamo fatto la scelta giusta. Non ho sbagliato e tu neanche.
Il nostro amore si era ormai sbiadito, consumato, arrugginito.
Il nostro amore non esisteva più e si era trasformato in semplice abitudine.
Che non riuscivi più a leggere i miei occhi e credevi ad ogni mio sorriso.
Quando vedo delle coppie innamorate, passionali, che si divorano e infiammano l'anima a vicenda, non penso a te o a noi, ma penso a quando sarà di nuovo il mio turno.
Perché sono stata talmente tanti anni, insieme a te, tra tira e molla, che le emozioni forti, quelle che ti lasciano senza fiato, il timore di un nuovo primo bacio, di conoscere una persona, di capire cosa le piace e cosa, invece, no. Queste emozioni non so più cosa siano.
Che ormai io e te ci conosciamo come i palmi delle nostre mani.
E saperti lontano non mi distrugge, anzi, sono contenta perché stai inseguendo un tuo sogno.
Spero ce la farai.
E spero incontrerai qualcuna che ti ami più di quanto abbia fatto io, negli ultimi quattro anni.
Solo, fammi dire una cosa.
Le volte in cui ho detto di amarti, seppur poche, dicevo il vero.
E quando ti sapevo triste, l'angoscia colpiva anche me.
Eravamo come un'unica persona.
Ci siamo stati accanto in momenti duri.
Ci siamo amati tanto e non voglio che tu metta in dubbio questo.
Perché non voglio dire che ora che non ci sei la mia vita è bella, perché in un modo o nell'altro la tua assenza si sente.
Ammetto che ancora oggi, quando ascolto gli Articolo 31 oppure Vasco Rossi, mi vieni in mente.
E che a volte, quando mi capita qualcosa, ho subito voglia di raccontartela, perché a te dicevo tutto, o quasi.
Però mi blocco.
Perché so che abbiamo fatto la scelta giusta.
E perché so che altrimenti ricadremmo nel nostro solito circolo vizioso.
E non voglio.
Non ora che forse a me non ci pensi più, che sei felice senza di me.
Non ora che sono in fase di guarigione e mi sto disintossicando da te.
Non ora che inizia a piacermi un altro.
Io, Ilean .