CAPITOLO 1

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Drinnn drinnnnnnn

-Cazzo la sveglia!
Ecco, questa sono io al mattino quando sento il suono della sveglia.

Mi alzo dal letto con la lentezza di un bradipo e vado a farmi una doccia di dieci minuti contati. Poi mi fiondo nel mio armadio per cercare cosa mettere oggi, il primo giorno di scuola.

Opto per una T-shirt nera con le borchie alle maniche, i miei jeans strappati neri e le mie adorate Jordan anch'esse nere.
Per il trucco opto per un po' di fondotinda sul viso, una linea sottile di eyeliner e trenta chili di mascara sulle mie lunghissime ciglia.

Mi catapulto sulla scrivania per recuperare il mio zaino per poi infilarvi cose a caso e di conseguenza chiuderlo. Recupero il telefono, le auricolari e la giacca di pelle nera e corro più veloce di Flash alla fermata dell'autobus.

Appena salgo collego le auricolari e clicco la riproduzione casuale dei brani. Per fortuna la prima canzone che viene azionata è la mia preferita, Pussycat Dolls.
Come al solito mi siedo negli ultimi posti e appoggio la mia testa al finestrino.

FLASHBAK

-Che cos'è questa?- Domando furiosa a Lio mostrandogli una bustina di erba che trovai sotto il suo materasso.

-Fatti i cazzi tuoi stronzetta!- Urla lui spingendomi vicino al muro.

-Non chiamarmi così! Lo so che hai bevuto, non capisco perché ti autodistruggi in questo modo! Ragiona cazzo!- Gli urlo sull'orlo delle lacrime.

-Ti ho detto di farti i cazzi tuoi!- Ringhia lui.

In una frazione di secondo mi tira uno schiaffo e mi ritrovo seduta a terra. Poi mi arriva un calcio nello stomaco susseguiti da altri schiaffi e pugni.

FINE FLASHBAK

Questo cazzo di flashback non vuole andarsene dalla mia testa.
Lio da quel giorno non mi parlò più e infatti sono esattamente due mesi che ci ignoriamo a vicenda.

Dopo quella lite non mi fidai più di nessun maschio. Ricordo ancora che dopo avermi conciata per bene andò via sbattendo la porta.

Scaccio dalla mia testa questi pensieri tristi e mi viene in mente la mia confraternita. Esatto sono in una confraternita di sole ragazze, ne siamo dodici.
Ognuno ha i suoi ruoli.
Miry e Ally sono il cervello, Siria, Brandy, Cortnay e Lisi sono le ragazze più fattone che conosca. Infatti sono loro che ci procurano la roba. Sanno dove e quando prenderla. Poi ci sono Mandy, Denise e Jade che si procurano denaro facendo scommesse e gare su chi beve più liquori. E vincono sempre quandagnandosi denaro per tutte ogni sera. Infine ci sono io, Ember e Ashly che corriamo alle gare di motociclisti per ricavare altro denaro. E siamo davvero brave.

Ogni volta che decidiamo qualcosa la decidiamo tutte insieme senza nessuna esclusa. Come consorelle.

A distrarmi dai miei pensieri felici è l'autobus che si ferma alla fermata di fronte i cancelli di scuola.

Scendo e mi posiziono vicino al cancello aspettando le mie sorelle.

Mi perdo ad osservare questa enorme struttura dall'aria di un ibrido privato.

In lontananza vedo arrivare tutte le mi consorelle che cantano e saltano sul marciapiede. Mi viene da ridere a vederle.

Perché riescono a essere spumeggianti alle 7:30 del mattino?

Perché io invece sembro uno zombie in putrefazione?

-Ehi Swa'!!

-Ehi ragazze perché così allegre di prima mattina?- chiedo io con un'occhio chiuso.

-Ma come perché? Oggi si inizia l'ultimo anno di superiori, ciò vuol dire mega feste ogni weekend! A partire da questo!- grida Brandy con fare ovvio.

-Perché tu non sei così entusiasta?- chiede confusa Denise.

-Ragazze ora ho ancora sonno, esultò più tardi.

Le ragazze mi guardano male e si voltano a guardare il cortile della scuola riempirsi di ragazzi.

-Ragazze credo che dovremmo iniziere ad entrare per cercare le nostre classi.

Guardiamo tutte il nostro orario di lezioni e ognuno va nelle rispettive classi. Io fortunatamente ho la prima ora con Jade e Ally.

-Swa' hai parlato con i tuoi genitori per il fatto della casa?- mi chiede Ally.-No, ci devo parlare oggi pomeriggio, ma credo che me lo concederà ad ottobre!- dico io scocciata.-Ma perché non vuole che vieni a vivere con noi nella casa della confraternita?-mi chiede Jade con uno sguardo dubbioso.-Non lo so ma quando torno a casa ci parlo di sicuro, ormai sono maggiorenne e posso permettermi di venire!-

Esatto, tutte le mie consorelle abitano nella villetta della confraternita. Tutte tranne io. Mio padre non me lo permette perché dice che può essere pericoloso o possono venire i ladri di notte ecc...
Oggi invece dopo la scuola ho deciso di parlarci per dirgli che ormai sono maggiorenne è posso cavarmela da sola.

-Ecco la nostra classe!- esclama Ally indicando l'ultima aula in fondo al corridoio.

Entriamo nell'aula e vediamo che ci sono pochi studenti. Per fortuna i posti in fondo sono liberi.

I banchi sono tutti singoli così io, Ally e Jade occupiamo l'ultima fila.

Mi siedo al mio posto e osservo la classe riempirsi di studenti dell'ultimo anno.

Quando ci siamo tutti seduti aspettiamo solo che arrivi il professore di francese.

Essere Me Non Puoi Sapere Com'èDove le storie prendono vita. Scoprilo ora