2-Capitolo

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Sospirai prendendo la torcia e vidi che aveva lasciato il portafoglio, sorrisi mettendomi a sedere sulla sedia e presi il suo portafoglio.
Vidi la sua patente, era diversissimo, sembrava così piccolo.
Mi morsi il labbro guardando la sua età, aveva ventidue anni e io ne avevo appena diciannove.
Presi una foto ed era con una bambina che avrà avuto più o meno cinque o sei anni.
Mi sentii in colpa, era papà.
Si chiamava Ethan Summer.
"Ehi, ho lasciato il mio portafoglio qui?" domandò entrando di nuovo, gli buttai il portafoglio addosso e lui mi guardò curioso.
"Cosa succede gattina?"
"Sei uno stronzo, hai una figlia" lui sorrise scuotendo la testa e si mise il portafoglio in tasca.
"E' mia sorella gattina" disse piano, lo guardai negli occhi ed era sincero.
"E' l'unica ragione della mia vita, abita con gli zii da quando mia mamma l'hanno messa in un manicomio e mio padre l'hanno messo in carcere perché ha tentato di uccidermi" disse quasi ringhiando.
Mi scesero delle lacrime e sussurrai:
"Mi dispiace" lui mi guardò confuso grattandosi la poca barba.
"Non è colpa tua" disse e in un momento se ne andò via.
Mi misi le scarpe e uscii dal capannone.
"Chi era quel ragazzo?" Conoscevo quella voce, un brivido di terrore mi invase tutta e mi bloccai.

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