Le parti erano state assegnate e a Marta spettò quella di Sandy ma, mentre provavano le varie canzoni, alcune parole fecero illuminare gli occhi della bella protagonista: "se tu sei colmo d'affetto, sei troppo timido per comunicare. Progetta la tua vita verso di me ma senti la tua strada".
Marta avrebbe dovuto pronunciare queste parole e più le rileggeva e più il magone le saliva per la gola. Mirko era sempre stato molto timido nell'esternare i suoi sentimenti ma, con i suoi abbracci prima e con i suoi occhi dopo, non c'era bisogno di parole. Dentro di sè si giurava che non si sarebbe più allontanata da lui anche a costo di abbandonare la danza; ma in fondo sapeva che lui non le avrebbe mai permesso di abbandonare i suoi sogni. Le loro vite dovevano essere progettate in modo da intrecciarsi come una solida catena ma ognuna di esse doveva continuare "a sentire la sua strada".
Finalmente le prove si erano concluse e Marta poté chiamare il suo amato. Pochi squilli e poi ore e ore di conversazione sperando di sentirsi così più vicini se pur solo con il pensiero.
- Ciao amore. Non vedevo l'ora di sentirti. Come é andata oggi?
- Molto bene. Credo di aver trovato l'occupazione giusta per me.
- Di cosa di tratta?
- Assistente di un oculista. Sul giornale questa mattina ho letto un'inserzione a riguardo e come prerequisito si chiede la laurea.
- Ah buono allora. Non chiedono personale con esperienza?
- Qui non c'è scritto ma lo scoprirò domani. Ho chiamato ed ho avuto un colloquio.
- Sono felice per te
- Tu invece cosa mi racconti?
- Niente di ché. Mi hanno dato la parte di Sandy.
- Cosa? Amore è bellissimo! Sarai la
protagonista. Ma aspetta un attimo: sbaglio o Sandy si bacia con Danny Zuko?
- Non sbagli ma... sai in fondo sarà un bacio finto, un bacio da attori per intenderci.
- Mah! Non ci prendere gusto.
Marta scoppiò a ridere:
- No no tranquillo. Ne darò solo qualcuno in più del previsto.
- Signorina Marta vuole per caso diventare single?
Questa volta a ridere erano in due: entrambi sapevano che bisognava distinguere la vita reale dallo spettacolo ed anche se a volte Mirko logorava dentro per la gelosia, provava a stringere i denti e a non farlo vedere più di tanto.
Pian piano che i giorni passavano però le chiamate divenivano sempre meno frequenti e sempre più brevi; finché, una domenica pomeriggio, Mirko fece una videochiamata a Marta.
- Finalmente riesco a vederti. Certo se non ci penso io eh?
Ma Marta era già molto nervosa quel giorno e quindi non riuscì a cogliere l'ironia con cui Mirko parlava.
- Che cosa vuoi dire? Sai benissimo che ho sempre un mucchio da fare; anziché apprezzare che la sera rimango sveglia un'ora in più per sentirti, mi tratti così?
- Così come dai? Sentiamo. Come ti tratterei io? Non penso proprio che tu ti possa lamentare. E poi io stavo scherzando come facciamo sempre.
- Si come no. Scherzando scherzando si sferrano le migliori frecciatine.
- Ehi ma ti sei alzata con il piede sbagliato oggi? Non basta che devo sopportare la lontananza, ora ti vuoi anche mettere a litigare?
- Ah tu devi sopportare la distanza. Pensi che per me sia facile questa situazione? Lontana da casa, lontana dalla mia famiglia, lontana da te. Sono completamente sola.
- Dai su amore non fare così. Basta litigare per cose inutili; già ci sentiamo poco. Sfruttiamo questo poco tempo che abbiamo a disposizione.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta della camera di Marta:
- Ciao ti và di venire con me e gli altri della compagnia fra qualche ora? Andiamo a mangiare una pizza e ci conosciamo un po' meglio.
- Si perché no. Ci incontriamo giù all'ingresso alle venti?
- Perfetto. Ora vado. Ciao ciao a dopo.
- Ciao. A più tardi.
Ed ecco che si richiudeva la porta e gli occhi penetranti di Mirko cercavano di capire qualcosa in più.
- Chi era?
- Andrea. A lui è stata affidata la parte di Danny.
- Ah! Noto che la complicità non vi manca.
- Che fai il geloso ora?
- Mi potevi almeno chiedere cosa ne pensavo, se ero d'accordo che tu uscissi con lui stasera.
- Non ci ho pensato. Ho reagito d'istinto. Non starò sola con lui comunque. Poi se ti vuoi fidare è bene se no...
Improvvisamente la videochiamata terminò: era caduta la linea ma entrambi pensavano che fosse stato l'altro a riattaccare così nessuno dei due fece il primo passo e continuarono a fissare in silenzio quel telefono che non squillava. Passarono tre minuti quando Mirko provò a richiamarla ma a rispondere fu la segreteria. Allora, in un attimo d'ira, spense il telefono. Ed ecco che arrivarono le venti e Marta, bella come sempre, sfoggiava la sua silhouette innanzi agli altri artisti per mezzo di un abito lungo e sinuoso. Pensando in cuor suo a Mirko, dispiaciuta ma orgogliosa, procedeva testardamente con il suo pensiero e non accennava a chiamarlo per tutta la serata. Lui, invece, riaccese il cellulare sperando di ricevere un suo messaggio ma, vedendo che non arrivava nulla, istintivamente, fece i bagagli e si diresse verso l'aeroporto.

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