Presi la valigetta e scesi lentamente le vecchie scale logore del condominio.
La giornata era ugiosa. Quel tipo di giornata che preferiresti passare guardando il cielo e bevendo un caffè bollente. Giornate così le amavo.
"Mi aiutano a scrivere", dicevo per giustificarmi con le persone che mi facevano domande al riguardo.
Se ci penso ora mi viene da ridere. "Scrivere", se solo ci riuscissi.
Spalancai il portone ed una aria gelida mi pervase congelandomi gli zigomi. La cittá aveva subito lo stesso effetto, congelata, sembrava che il tempo si fosse fermato da anni.
L'inverno lì era così freddo, come lo era l'estate e tutto il resto del tempo a detta degli abitanti.
Il porticciolo all'alba era il mio posto preferito, un silenzio assordante e un panorama mozzafiato, pressocchè vuoto, ma bastava la vastitá dell'oceano a fartici perdere dentro.
Rimasi li impalato per quelle che sembravano ore, quasi dimenticandomi degli impegni che occupavano la mia mattinata. Il mio sguardo cadde, però, su una barca in lontananza che si avvicinava al porticciolo. Non avevo mai visto una barca del genere, sembrava venisse direttamente dal carnevale di Rio, e se aguzzavi le orecchie potevi anche sentire il suono di un' orchestra in festa provenire dalla strana "casa" galleggiante.
Era di quei colori a cui dare un nome era difficile, un blu scuro che si perdeva in uno strano grigio.
Riuscì a fuggire da quella bellissima immagine grazie al mio cercapersone, che con assordante precisone mi ricordò del mio ritardo al lavoro.
La scuola apriva alle 8:00 del mattino ma la lezione di criminologia era sempre articolata e complicata da preparare.
Criminologia dite? "Ma non eri uno scrittore?" Diavolo, nemmeno io so cosa sono e cosa vorrei essere. L'unica certezza e che mi sono ritrovato col culo gelido su una scomoda sedia di legno intarsiata ad imprartire lezioni di criminologia ad un gruppo di alunni sgangherati che si definivano universitari.
Io. Ex detective, finito qui al freddo per cercare di seguire finalmente il mio sogno di pubblicare un romanzo.
L'aula era così monotona, del tipo che potevi trovare ovunque, file di banchi ormai rovinati dalle scritte degli alunni che puntavano verso l'insegnante. Era strano ora che ci penso sapete? Avrebbe fatto sentire in soggezione chiunque, eppure non me. Non dico di essere un super poliziotto che non ha paura di nulla. Era solo che... avevo altro da pensare, pensavo a tutto e pensavo a nulla.
I miei pensieri, come al solito, vennero interrotti. La campana che indicava l'inizio delle lezioni squarciò il silenzio rilassante che mi ero creato e gli alunni incominciarono a prendere i loro posti. Ciò dava il via ad una solita giornata monotona.
Ma mi aspettava una giornata davvero strana, bhè voi lo scoprirete ma io... bhè io non mi aspettavo nulla di tutto quello che successe.
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Raccontami una favola
Mystery / ThrillerMi chiedi sempre come si inizia un libro... Ora scrivi uno per me..